Critica Sociale - Anno XV - n. 18 - 16 settembre 1905

CRITICA SOCIALE 279 ridissima, e, specialmente a causa. della tassa cl1cspo1'– tazione, di uno scellino per tonncllnta, sul carbone di un prezzo superiore a 6 scellini, il prezzo medio della tonnellata è sceso da L6 scollini noi 1901 a 6 scellini e ,J,45 d. nel 1904, con una conseguente diminur.ionc dell'esportazione a tutto vantaggio del– l'inclustrht mineraria tedesca. Jì'rnttanto noll'inclustria mineraria inglese il fattore preponderante rimane ancora In mano d'opera, in quanto la macchina è allo stadio ll'espcri mento. [ I prezzo di questa mano d'opera viene o:,rgi rcgola.to , nclhl maggior parte dei bacini minerari da lla F'ede – razionc elci minatori delia Gran Bretagna, la quale nel 1!)04 conta,·a 330.000 soci, cioè solo il 60 ° 0 dei minatori; e, sebbene esistano altre Unioni non fede– rate, essu, pur non essendo ancora riuscita ad uni– ficarn i contrntti collettivi per tutti i hacini 1 non di meno influisce anche sui non a1:1sociati 1 i quali ordi– nariamente no accettano le decisioni in materia di condizioni di lavoro. Però il tas1:10dei salari ,·iene fissato dnlle associa– zioni professionali soltanto nei bacini federati, che lavorano quasi esclusivamente per il mercato interno e che comprendono 350.000 operai e producono più di 24 milioni di tonnellate "di carbone, delle quali due soli milioni sono destinati all'esportazione. A regolare gli aumenti e le diminuzioni dei salari in modo permanente, venne creato fin dal 1894 un Comitato misto, composto di 28 membri eletti per metà da,i proprictarì dì miniere federato o per metà dalla l 1 'edcrnzionc dei minatori della Gran Bretagna. Esso funzionò sino al 1901 senza l'intervento di ar– bitri, ma dal 1901 al 1904 è divcatato sempre più frequente il ricorso all'arbitro che, in caso di disac– cordo frn lo parti, è il Presidente in fuazionc della Camera elci Comuni. Prima d'ora, quando le due parti non si trovarnno d'accordo, per esempio, sulla do– mandi~ di riduzione dei salari del 5 % respinta dagli operai, si rimetteva la questione all'arbitro, il quale non poteva trovare una via cli mezzo, ma doveva accettare o respingere la. proposta; ora invece esso può rinviarla. al Comitato perchè la studi, una prima e una, seconda volta. EYidcntcmcnte pttdroni e operai si persuadono sempre più che tutte IO difficoltà e tutte Je differenze, che possono verificarsi, debbono, per quanto è possibile, esser l'isolte con accordi amichevoli 1 e che l'arbitro è ua rimedio estremo in casi estremi. ]~eco il <1unrlro delle modificazioni dei salarì con– cordate dal Comitato dall'origine: Data Aumento delle modUlca'tlonl 1,er conto ISn4 agosto 1808 ottobre 2 1 /, J 899 aprile 5 11 ottobre 2 1 /r 1900 gennaio 5 " ottobre 5 1901 g-ennaio 5 ,, febbraio 5 1902 lug-lio 1903 dicembre 1904 settembre Salnr l sopr11.la ba.se 1Ud11zlo11e del 1 88S per cento per cento 10 30 32 1 /2 37 ! /2 40 '!, ,15 50 55 GO 10 50 45 40 n massimo aumento 1 che era prima ciel 45 % sulla base ciel 1888, ò stato portato a 60 ¾, e la riduzione a. un minimo da 30 ¾ è stata portata a 35 ¾, le modificazioni trimestrali (aumonto o riduzione) non potendo esser superiore ormai al 5 °/ 0 • Ma ciò che ò 1mrticolarmente noteyoJe, scrive il Raynaud 1 ò la penetrazione reriproca, se così si può dire, delle due tesi, padronale e operaia. I 1>aclroni sostengono che il solo fattore del quale si devo tener conto nella questiono dei salari è il prezzo di vendito, e parecchie volte i 1mdroni hanno comunicalo i loro libri per sottoporli alla. Yerilìca dei contahili cle1-dgnati da essi o dagli operai, accet– tanclo così di gimstificare in tnl modo le modifica– zioni dC'i salari domandati. ùli operai hanno opposta a questa politica una politica più sociale, che tendo all'a.cloziono di un sa– lario minimo. Essi riteng-ono che, accanto al fattore prezzo, che è d'importanza capitale, si debba tener conto dell'insieme delle circostanze complesse che possono influire sull'industria: volume del com– mercio, prospettive per l'avvenire, ecc. 11 carattere saliente del Comitato sta in ciò 1 che esso ha la delicata missione cli combinare nei fatti questa doppia influenza 1 del fattore J)uramente eco– nomico, ampliato 1 o del fattore sociale. Nell'ultima discussione, i riassunti fatti a un tempo dal presi– dente e dal vicepresidente danno l'impressione di questo adattamento continuamente ce1·cato. La tesi dello 1.'mde-Union ha trionfato quasi defi– nitivamontc cd è consacrata nell'accordo elci 1901, nel quale è eletto: ""Le modificazioni <leiprezzo cli ,•endita elci carhoni non saranno il solo fattore che moth•erà le decisioni del Comitato, ma uno di questi fattori soltanto. Ognuna delle parti ha diritto di mettere innanzi tutto lo ragioni in forza delle quali, nono– stante un cambiamento nel prezzo di vendita, non c'ò ragione per modificare il tasso dei salari. Bd anche l'arbitro accenna ad acccttal'O questi concetti. Lo sviluppo dei Comitati dei salari, conclude il Haynaud, ha avuto come conseguenza cli fissare e mantenere nell'industria minerario. la pace sociale. Per confessione cli tutti gli industriali interrogati, questa assenza cli scioperi da pili di sei anni è uno dei pili sicuri hencfici dello sviluJ>po ciel contratto collettiYO nelle miniere inglesi. Le diverse regioni ,•isitate p,esentano una carat– teristica comune: la fusione cli quello, che potrebbe chiamarsi il punto di Yista economico, o del punto cli vista sociale 1 nell'interesse superiore dell'indu– stria. Lo condizioni clcll'industria, ceco ciò che preoc– cupa gli animi innanzi tutto i con questa idea le concessioni sono facili; i padroni accettano le clau– sole del salario minimo e gli aumenti, come gli operai consentono alla riduzione o i;i alleano ai pa– droni per lu clifc.!la dei loro interessi comuni. E infine è nocovolissimo il grado particolarmente elevato cli educazione al quale sono arrivati i mina– tori inglesi. Paco sociale, predominio dell'interesse dell'indu– stria, educazione operaia, ecco in conclusione il bi– lancio dell'opera compiuta dai Comitati dei salarì. . . . Probabilmente, per il perfetto sindacalista, questi sono tutti risultati negativi, atti a far respingere le Commissioni miste, ma essi non cessano di essere per noi altamente apprezzabili. - L'interesHe dell'industria~ ma ciò riguarda l'in– dustriale, non già l'operaio che, sia o no florida l'in– dustria, è sempre sfruttato dall'industrialo - ragio– nano i semplicisti. No, la floridezza dell'industria interessa e avvan– taggia anche l'operaio, il quale può in periodo cli sviluppo e di prosperità, domandare e pretendere quegli n.umenti di salario che costituiscono una specie di partecipazione ai maggiori utili dell'industria 1 al– l'incremento dei quali egli ha precipuamente con– tribuito. Questo ò canone indiscusso per gli operai ameri• cani, i quali sono spinti 1>_er il loro interesse indiYi• duale a fn,•orìre ogni miglioramento tecnico nel ramo d'industria al quale sono impiegati, a dare nelle ore

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