Critica Sociale - Anno XV - n. 18 - 16 settembre 1905

CRITICA SOCIALE 2S3 Anche qui abbiamo una nuova rlprovn del carattere pnra,~itarlo o sfruttatore della 1>lccola Impresa. Negli OJ)iflct con meno di 20 operaie lro,·larno il 1; 1 3 0 di opc• raie che guadagnano fino a 50 contcqlmi al giorno, mentre oiiso ai riducono all'1,1; 0 ,,.. nogll opiflcl con 20 fino a IJO operaie, all'1 1 1 °/ 0 uogl\ opifici con 100 fino n. 1!111 opornlc, nl 0,4 °/ 0 ncgll opifici con oltre 500 opc• raie. !fogli 01>itlci pii'1 grandi troviluno le cifre più alte di operalo con oltre 2 lire al giorno. ... torno si vede dai dati rirerili, I salart delle operaie ,ono molto baqsi. Ma diventano anche più bn.ssi quando si con,ildcrl che l'operaia non hH·orn tutto l'anno. Il numero modio del giorni di ln,·oro nell'anno per tutti gli opifici os~ervati è nel Regno ,112f.l6,nel fiemonte e nolln. Liguria di 282, nella Lombardia di 265 1 nel Ve– noto o no\PEmilia di 2,j9 1 noll'ltalin. centrale di 252 1 nel• l'Italia meridionale ed insulare cli 21r,; o a ciò de,,e contribuire Il diverso grado di il\'ih1J)J>O raggiunto nelle ,·nrlo re1-:ioni dalrindustria. o il mni;cgloro o minor nu– mero di reste religiose. Il numero medio dei giorni di lnrnro cresce nell'industria tcs,llo col crc,,cere della ,::ra,ulezzn degli opiRci O~'lervati, <la 21ì0 negli opifici con mono di :?o per-1ooe, a 290 negli opifici con ;;oo e più opornlo; in Lombardia è minimo nello. provincia di Ber– gamo, o massimo in quella di Mllauo. La morlia doll'occupaziono varia collo stagioni: ò di 63 ~iorni nell'Inverno, di 66,0 in 1>rlmavern, di 65 1 8 in l\state, di i0,3 in autunno; e varl!L anche a seconda dolio lndudrio: è massimo noll'lndu;ilria del tabacchi con 30:.! giorni di lavoro, oscilla rra :?!'il e 287 giorni in al<'uno lndu,.trie tessili, scendo a 279 J>er le -.arte e cu– "itrl('i in genere, è di poco inferiore a tale cifra nelle indu!!lrle chimiche e nelle cartiere, ò di 2~2 nell 1 indu– i,.tria della seta. Pre,.ontano la minima oscillazione media nell'occupa• zionc lo manifatture dei tabacchi, l'lntluKtrla della lana, quolla del cotono, quella della. carta. 'l'ra lo industrio l,Cil<1ill 1 quella della seta pre~enta Il miuor grado di sta– bilità por ciò che si attiene nll'impiego di operaie. lnoltre, tanto per le tesf!ili quanto per le altre indu• strie, col crescere delPimporlanza degli opifici, mentre aumenta Il numero dei giorni di la,·oro, diminuiscono lo O!!Clllazlonl della mano d'opera (('mmlnile. Mnncano All'inchiesta i dati sullo oro di la,·oro, che avrebbero senito a completare il quadro delle condizioni 110110 quali si compie il lavoro della donna. l,'inchiostil dò. ill\•ece i dati :11ullarccondità di 191.!JH opomlo tra 15-56 anni. Il numero dello maritato è mas– tslmo nello tabnccaie (Ml,4 °/ 0 1 1 rrn lo quali troyanuno nncho lo 011oraic meglio pagate o lo 01>oruie più adulte, è dol l'.?,H O O delle operaie nelle Industrie cbitnicbe, del 3-1,ti O O nelle allmentari 1 do,•e ))uro tro,•lamo le più alte cifro dei salari, oltre le 2 lire; scende J>OI al minimi nello te!!illi :?4 ' 0), nelle in ludrlo me'talliche 21,6 ° 0 , nello minerurie e metallurgiebe. I.a rreque11za relativa dello maritato iu rapporto all'io,lomo delle operaie os– servato ò del 27 1 5 ° 101 quasi la metà della frequenza re• latlva alla. J>Opolazione generalo rommlnile. l,a nrngirior frequenza delle 01>ornio maritate la tro• vlnmo uoll'llttlia contra le e la. mnsslma In Sicilia (H,8 °i 0 ); In minor frequenza in Lombardia {-!tl,5 u/ 0 \ Piemonte 33" 0 1 1 Pugile :?1 1 1 ° 0 ·, Yeueto (19,7 u 0 ) 1 Calabrie 12 1 3 ° 0 • La frequenza delle OJ>eraie maritalo decresce io ra– gioue diretta dell'ampiezza dell'azienda; scende, cioè, da ao,:i· ..,negli opifici: con meno di :.!o operaie, a 19 1 0 negli opiHct con jQO e pE1 operaie. I.a frequenza. dei parti nelle operale masc;ima per le tabaccaio (10,4 , .,u 100 operaie occupate da un anno e minima per lo operaie n,ldotto allo arti te:;~ili :a," ,J, allr ludu'Jtrio alimentari (3,3 ° 11 o allo minerarie 2,1 " ; e~111t rappresenta circa. un terzo della frequenza relativa nllt\ popola.zlono remminilo. l.'indu-;trilL non vuole donne mnrltnto e partorienti, ma donne giovani. Prevalenza dell1olomento giovanile chr, por 11011 a,er obblighi di ramlglla, può ottener,i a minor prezzo, bassi salari e, <Il regola quantunque l'in~hlo11ta nulla ci dica in J)rOpO!JitO lunJ('hi orari sono I ronomcni che accompngnano Il lavoro indu.striale della donna, meno capace di organl1.1.ar~ i perchè il suo 1nlario ò molto spesso un supplemento del snlario ma– schile o perchè è di regola molto giovane. Ma se questi corntlerl del lal'oro remminllo sono generali per tutti I pnoRI, l'inchiesta ci dimostrn lo deplorevoli condizioni clollo nostro operaie, in buona parte pagato con sa– lari \'Orgognosi e occupate ad un 1 oi1\ che è un'ironia ad ogni prlnci))io di umanità. E"!~a ri dimo~tra come sia ne– CC's!IRrlo un inten·ento energico dello ~Uato per la tutela della ulute e della vita ,li tante povero bambine, dis– sanguate da una indu<;trìa usurnin e p11ra"!'iitaria; corno l 1 111tenento dello Stato c;la "IPC<'lalmonte necessario nel• l'Italia meridionale, dove l'industria. è meno tecnìca• monto svi111ppata 1 dove la rni'iOrla ò ))ili grande, dove la mano d'opera, spinti\ da.Ila. nere~sità di vivere, si offro souza. re11h:;tenzeal più Inuma.no <h>glisfruttamenti, do,•e la clM~O operaia. è mouo organizzata e meno evoluta. A i deputali di parte nostra l'lnchie"!ta. rornirà i dati fii ratt-o di cui senir"i per soi;itencro in Parlamento la nece,,~ltà di un.1. riforma della leic;.:e 'iUlle donne e c;ul fanciulli o della creazione di un corpo di ic;pettori di rabbri('a; al compagni tutti sen·irÌ\ di Aprono a lasciare lo <1lerili di-;cussioni e a iniziare un lavoro ,·ero di ele– ,·n.mcnto della classe la,•oratrlco. ~•. PA(ll,IAltl. LARINASCITA DELL'IDEALISMO fleneralmcote, dopo dieci anni in media dacchè una corrente cli idee din~rHa in Francia prepondc– r.rnte noi la vediar.10 salire _in_Italia agli onori del trionfo. Già nel ld96 il Fou1ll(•c c~ponern, \'Rlut.H'a e supc,nva col suo libro f~P mou,.emr11t idéaliste t't ltt IH1rfum f'011tre la scien,·f po.-r1lll'P quella filollofia dcllit rontini:;enza. la quale, prorodcmlo dal Lotze e di\\ l{cnou vicr, ha trovato noi Boutroux e nel Bergscn due rco&11ti acuti proseguitori. 1 :ct ceco che nel rnor, qucstft 1-ltcssa filosofia accennu 1t divenire cli moda in Italia, o il Yilla vi dedica un intcrcs,,ante cnpi– tolo di quel libro, ,·eramente vibrnntc di tutti i pal• piti e di tutte le inquietudini del pensiero attuale cht• è l.'ill1 r1Ji.,w,n 11,o,len10 1 • 1 Re non rhc non è solrnnto la filo~ofin della ron– tin,:enza l'l1c,si J>resenta a prorlnmure la fine del 1•osithis1110. E anche l'idealbmo nclln. sua forma t>iù cstn 1 11rn; !"idealismo assoluto, l'idcalii-lmo hegeliano. 1 1 : si sa cho in ltalitt appunto un fìloirnfo coltissimo o profondo, il prof. Oentilo (condirettore col Croco della Critica cli Xapoli)) ò v!lloroso campione di quo, I t1t'ultin11t tendenza ch'eg-li 11ro1iag-nodn con atti,·ità. e con pU!Hìione,ripubblicantlo, frn l'ullro, ~li scritti del più grande tra gli hcgcliani d'Italia, ~ih·io Spa• venru. 1ur,no, llotta. 190;, cl.• ~,. \"e dh·,lt< 11n., r1·1 rn-tvne tn 1101~te l'olunn,• Il 11ro•. L, Carrara (('1•ihc,1, I~, n. 1,, J>lf. !,lj.

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