Critica Sociale - Anno XIV - n. 7 - 1 aprile 1904

CRITICA SOCIALE 101 unn merce e il consumatore c'è lotta; e nncbe questa finisco in un accordo, senza che il 11rezzo della merce sia ridotto a zero. 'l'ale riduzione estremo. si può otte– nere solo quando il consumatore sia di\'Cnuto esso stesso produttore, annullando sul mercato l'ente YOnditore. Cosl la coo11crazione delle cJn,isi nvri'L il suo esaurimento solo quando In.classe cnpitnli-.ta sin sparita: ma intanto occorre bene fare i conti con <(UCstn. 'l'ulto ciii è chiaro, o io mi ci l'i0ll0 indugiato solo JlCI' affermare In base del no<;tro consenso, poicbè qualche dulJbio mi nasco in seguito nel trnrrc le conseguenze. i,; naturale intanto, che occorra. nei Comuni, nelle Pro– Yincie e nel Parlamento, collahornro con gli altri 1>nr• titi al miglioramento materinlc e morale del J)rolctnrinto, e si capisce che questa collnborn,-:iono (, il risultato di una lotta antecedente, senza della quale non :-iarobbe neppure sorta la necessifa di collaborare, in quanto che lil classe caJ)italista non si sarebbe mo'i'ia a far nulla. i-: la solita legge del ritmo, a cui obbediamo necessaria– mente, nonostante tutte lo fliirno ri\"Oluzionarie degli eterni gladiatori. Ln individuo 1mò affermarsi fino a di– struggersi, ma non lo può una classe o un popolo i utero. Di qui la necessità cli appoggiare quelle amministra– zioni e quei 11inisteri che - senza proclamare il col– letti\'iinno - concedono al J)rOlotariato una sosta per riprendere flato e prepararci a nuo,'c con(luiste. S'intende che questo appoggio durerà flnchè torna conto di darlo, clc,ò flnchè Il par1ito - che combatte per l'emancipn– :done dei lavoratori - non creda giunto il momento di chiedere altro, magari con l'effetto di ,,edersi formare di contro il blocco dei partiti borghesi, e tornare alla battnglia dei comizi e della pro))aganda nelle masse. t: proprio a\'\'enuto così quando il Gruppo Parlamentare ha voltato le spalle al 11ini-,tero Znnnrdelli. Ne~suno si è J>rooccupato del blocco, che poi si ò tanto rafforzato 11el Ministero Oiolitti 1 o Il Partito ha preso la sua posi• zionc, la quale è così rorte, per la tattica usata in pas– sato, che si vanno approvando alla Camera \'arie leggi sociali - a malgrado ciel blocco - con la cooperazione dei socialisti. Lo cose procedono dunqtie - se 11011 come noi migliore dei mondi pos~ibilì - certo come nel piì1 logico dei moi;adi, e io non arri\•') a capire nè gli sdegni dei ri\'O– luzionari1 nè il pessimismo tue,. r·orse tu dai troppa im– l>Ortanza all'opera parlamentare per la rormazione del sottosuolo sociale, e i rh•oluzionart credono il proleta– riato troppo pili forte di quello cho ò, perchè lo sanno arnHt.re cli parole a scudiscio e di ordini del giorno a mitraglia. Chi la.\'ora. il suo solco senza infatuazione lo sa. ben valutare, e non s'illude d'aver fatto pilt o meno di quanto corrisponde alla sua fatica. .\la - per non dilungarmi oltre in questo esame di cooperazione e di lotta di classi - può un socialista entrare, per amore di collabornziònc, in un llinistcro borghese? Jo ammetto con te che il Oo\'erno 11011 è il Comitato della borghesia e che ò lil ri'lultante di tutte le forze OJ)ernnti 'nello tato: o tra. 4.uo< ,tc forze non ò eia tra– scurare quella, del proletariato, che va facendosi sempre magu-ioro l.la tu do\'i conientlre che - tlucbè la classe capitalistica imJ)era U\"Ondo la. mag;;ioranza nei rapJ)rO• sentanti del J)aese - il Governo ù CO'itrctto, per natura sua, a senir..;i di quei pri\•ilc~i (hC tanti anni di nssen– tei ..mo proletario hanno consacralo nelle leggi. Xoi ri– conosciamo che il dirilto odierno ò un ))rodotto naturnlo delle circostanze e degli antecedenti storici, noi siamo pronti a non darne la colpa a questo pill che a quel Ministero, ma non siamo pronti a servircene come fosse la cosn. pili legittima del mondo, in quanto che la\'O– rinmo per nbhntterlo e per sostituirlo con un un altro rispondente alla nostrn co-.clenza evoluta di socialisti e umnnitarii. l'cr un eiempioi noi clobliiamo chinare il capo ras'!C· gnali quando un J>Ovcro infelicr ò condannato a tre giorni di carcere per a\'cr raccolto delle legna da ar• dcrc, ma non ))ronunzicrcmmo mai la sentenza e tanto mono ci prc.sleremmo a farla eseguire con la for✓,a, ciò <'he appunto fa il Governo per mezzo dc' suoi organi grndizinrii cd esecutivi. L'aziono politica, dun<iue, del uostro Gruppo pnrla– me11tare si deve arrestare alla port:~ del ,\linistero, come disse llilrzilai del Oruppo Hcpubblicano. Xoi 11011 dob- 1.iin.moavere nessuna pregiu,li1.iale, mll la cosrienza nostra evoluta ci vieta di affermare la. santità. del diritto odierno. l{ispetto della leggo e degli ordini costituiti, ,·a bene; ma. non diverremo mai esecutori e rappresen– tanti d'un diritto che cozza coi nostri sentimenti di uo– mini di partito. 'l'u ,·cdi così lontana l'entrata di un socialista al Go– \'eruo, che il nostro dissenso potrebbe essere rimandato al giudizio del1 1 anenirc, senz1l che io potessi tro,·are da cnmbinr nulla - piJr molti anni ancora - nella tua linetl di condotta. )la non si può negare che anche un dissenso su quello che a\'\'errà fra cent'anni può esser preso a pretesto da certi intellettuali per divisioni ìm– modrnto di partito. Ci sono molti che già si scandaliz• zano della tua ministeriabilità ... d'oltre tomba, e crerto che renderesti un buon sen•igio al proletariato chin• rendo meglio le tue idee su questo punto. aiuti cordiali. ÙtJIDO CECC'AROS"I. Le mie idee "su questo punto., son subito chia– rite, por la perentoria rRA"iono che esso non esistono. lo dichiaro di ignorare profondamente che cosa con– verrà di fare al prolct,triuto, e por esso al partito socinlista, non solo fra cc•nto anni, ma fra cinquanta, nrn fra venti, ma persino fra, dicci. Di poche coso sono altrettanto co1winto (1t111ntodel fondamento in ragione cli questa. coscienziotia ignornnza. Spingo In mia cinica spavalderia fino a proclamare che chi ahbia in tasca il pianeta della. fortuna 1>er rivolare ai contemporanei quale sarti. l'atteggiamento che.con– verrìL as:rnmcrc al proletariato, cli fronte alla borghoi,iii o Hl Governo, entro qualunque di cotesti periodi, co~t11i meriterà di essrre mo~trAto in un bru·ac('ono ui compag-ni dell'orbe terraqueo e non sarà eccessivo HJJrire una sottoscrizione nuzionalc, in suo onore, 110ll'organo centrale del partito. Ma, se l'ignoranza mia ii su questo punto ., è altret– tanto cosciente <1uanto compatta, come ossa non mi autorizza ad ammettere che, in un periodo x, con– rnrrà al proletariato prendere parte al Governo, cosl non mi autorizza nemmeno ad escludere cotesta if)Otcsi. I/ignoranza, che sa le cose, muta la natura sua r piglia il nome, hen diverso, cli asinità. So h, storia è maestra dclii\ ,·itu, cstm lo è sopratutto in quanto ci fa cauti nello pl'O\'isioui. Il passato, coi ~rnoi incredibili imp1·cvisti e colle suo infinite con– trnddizioni, serrn sopratutto tl<linsegnare al presento ad essere discreto o modesto e a 11011 accendere ipo– teche sull'avvenire. .·. , ononchè l'amiro Cecc:1roni, e non è il solo di quest'opinione, crede di poter ne,.;-are inclefinirnmeutc lit convenienza pei socinlisti di prender parte ;1. un

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