Critica Sociale - XIII - n.18-19 - 16 set.-1 ott. 1903

CRITICA SOCIALE 271 listi tutti al dovere di compiere quella graude OJ)era di educazione, in seno alla classe lavoratrice, che io reputo il primo o il più grande dei loro doveri. Cosl io parlavo nl Congresso di Imola, nella coscienza di affermare la veriti\ e di J)resentare l'ambiente socialista mantovano come era \'Cramcnte, non come a qualcuno, J>er scopo polemico, prcm<n•a descriverlo all'assemblea. Dopo Imola. Oh, dopo Imoln 1 le coso si sono mutate! Tutta Italia si occupa,•a delle due tendenze, e il ~Jan– to,•ano doveva <lare scandaloso esempio di indifferenza davanti ad una questiono cli tanto interesse? Oinmmail E allora che cosa si fece? Si fece un'importazione (è qui tutto il carattere arti– ficioso della questiono!) cli temlonza rivoluzionaria da :\lilano, con relativa diffusione (lcll'Ava11guardia o della l'arola 1n·oletari(t, Nessuno oserà affermare che la questione delle due tendenze Sitl uscih\ da prorondi dissensi scoppiati qui, nella nostra. provincia, dove il giornale socialista. locnlo aveva fatto una magnifica campagna. por la distinzione dei partiti i do,•o insieme alla propaganda per l'azione economica si ò sempre fatta la prO))aganda ))Or l'azione ))Olitica; dove, pur parlando delle conquiste immediate o ))ros,ime, non si ò mai trascurato di parlare ai lavo– ratori delle finalità elci socialismo; dove le Leghe erano e sono Jaboratort di socialismo in cui la conquista di più alti salarf Interessa quanto la nomina del consi– gliere comunnte o del deputato politico; do,·e infine in materia di t1lttica elettorale si sono veduti dei transi– genti dar il loro \'Oto ad una tattica mista con la quale, senza cadere negli eccessi ciel popolarismo, si potessero ottenere tuttl I frutti cli un'azione comune col J)artito democra.tico-rndicnlo. :\la la consegna. ora quella di far sorgere la cosidetta. tendeuza ri\'Oluzionnrin, di farla sorgere a qualunque costo, anche a costo dì svisare fatti ed intenzioni, di attribuire ai capi del movimento propositi ecl idee che non sono ma.i passato loro per la mente, di farli appa– ril'O da.vanti alle classi lavoratrici come ùei monarchici, dei traditori, della. gente che non aveva. più nulla. di comune con Jlictcnle socialista. Kcll'esccuzionc di questa consegna soffh\va sotto, per i suoi flui legittimi di ,·endotta 1 la cara Provi11ci(icli, Mcmtot:e,, colla quale (s1>ettacolo straordinario di confu– sione!) certi socia.listi 1·ivoluzio11ari, che non a,·evano mai capita nò aJ)pro,•ntn la campagna poletnica della Nuoca 'l'erra, non isclegnavano di procedere d'accordo contro cli noi. Ristagno delle Leghe e dissidi socialisti. Intanto la nostra organizzazione entrava in quel pc• riodo fatale che succedo, per legge naturale, al periodo delle grandi accensioni, dei grandi sforzi. Yittorioso nel 1901 per un complesso di circostanze fayorevoli ai lavoratori, il movimento proletario accen– na\'a. a ripicgttrdi su sò stesso. L'esito sfortunato dello sciopero do\ Il :Mandamento, o l'insuccesso della. resi• stenza sul lavoro della noniflca., avevano contribuito non poco a.d nggravnro In crisi delle nostre Leghe, cosl che, anche In quel paesi in cui non si ebbe lotta, l'or– g1u1i1.1.nziono uon ol.)be la forza di allnrgare le conquiste del1 1 anno procedonte. i~ questo il periodo in cui il partito socialista avrebbe dovuto sviluppare la sua maggiore attività nei riguardi dell'organizzaziono economica. t questo invece il periodo B e, nel quale il partito socialista è mancato completamente a.Ila propria miRsione. Ma, curando l'organizzazione economica, i socialisti del Mantovano non anebl.)ero a.\'uto tempo di disoulcre sullo due tendenze, non anebbero avuto modo di st.1.– IJiliro chi ò più socialista fra E'erri e Turati! Quando io penso a tutto Il danno che, solle,•amlo una questiouo puramente dottrinale (se pur è una questione dottrina.lo quella. delle duo tendenze), i nostri rivoluzio– nari hanno recato e recano ancor oggi a.I movimento proletario socia.lista, quante coso ml sentirei di clire ! Quanto tempo perduto, quante energie logorate, e - diciamolo puro - qunnto colpo di fronte ai lavoratori che, senza rendersi conto della. loro gravità, assistono alle nostro diatribe! Oh 1 come, nttraverso a certi recenti nJ)pelli al lavoro da parlo cli uomini cho fin qui non fecero che dcnigrnrc il lavoro, chia.nmndolo riformismo, la gran legge della vita si incarica di compiere lo nostre vondotte, mettendo in luce hl bontà del nostro metodo, che è il metodo socia.lista, rivoluzionario nel flne 1 riformista nei mozzi! E come incomincia.no a delinearsi gli elementi di cui si ò costituita. la così detta tendenza rh•oluzionaria: la seto di dominio, in alcuni uomini elevata all'ennesima J>0tcnza; l'illusione chocol rumore, e non con le opere, si possa .spaventare la borghesia. ed obbligarla a far delle concessioni; la tradizione rivoluzionaria ciel nostro paese, uscito da poco dalla dominazione straniera attra– verso allo congiuro od alle batta.glie dell'indipendenza; la mancanza di coraggio o di \'Olontà n compiere quella che si etico un'cclucazione po1 >ola.ro, svelando i \'izt e i difetti delle plebi, di cui in\'ece si accarezzano gli istinti J>iù bestiali {il demngogismo politico ra fortuna in Italia.I); e, sopratutto, UJHl grando riluttanza. ad assumere inca– richi che comportino un la\'Oro per il quale occorrano cognizioni, a1>1>licaziono, studio. Dato loro ad osa.minare un progetto di legge, incari• cateli di n.ssistore a.cl una. riunione di contadini per la compilazione di un nuO\'O patto colonico 1 ma.ndnteli in una Olunta. comunale od in una. Dc1>utazionoprovinciale, e vi scapperanno: vi scapperanno non confessando la. loro impreparazione 1 e qualcuno anche la sua pochezza intellettuale, ma avvolgendosi nel mttnto della pill rigida. intransigenza. Essi, affermando che non c'ò libertà, rim– piangono i bei tempi di Crispi o cli Pellou.x; sentono la nostalgia di quei giorui nei quali il partito non faceva. che un la,•oro: quello della critica. Son lo s11irito e/te nega, canta Meflstotole. A.Inbasta su questo tema, o torniamo ad esaminare In crisi attualo del partito proletario-socialista man• tovano. L'organizzazione dei contadini. Eravamo giunti - dicevo - ad un punto in cui oc, correva lo sforzo dl tutto Il partito per rialzare le sorU delle nostre organizzazioni economiche. Lo sforzo non si ebbe. Si ebbe invece l'o1>ern demolitrice contl'o le Leghe, contro la Federazione e contro di mc. Contro le Leghe>,facendo quella larga semina di pessimismo in• torno nll'organizzazionc economica, che ò diventata una JJrerogo.tiva doi nostri l'ivoluzionn.d (una. volta ernno gli anarchici che si inco.ric1wnnodi questo); contro la lt'cdera– zione, dipingendola. come un organo burocratico od accen· tratore, dirotto 1rnramonto e semplicemente ad assicurare lo stipendio al segretarlo; contro di me personalmente, srruttando la mia rude rranchezzn o quegli scatti che sono in parte il prodotto del mio temperamento 1 ma che

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