Critica Sociale - XIII - n.18-19 - 16 set.-1 ott. 1903

296 CRITICA SOCIALE ,ma famiglia, o venga poi, per la possibilità di promo– zioni e di avnnz1uncnli 1 ragionevolmente aumentando, sì da corris1,ondc1·0 ad una cnrricrn 1 il cui ilplell(lore per l'onesli\ e J)OIvalore dell'uomo che la percorre de,,'e;;– serc tenuto in pregio dal Governo e dal paese ( 1). 11 progetto C'oppi110, J)Crò, riuniva alla i;.Horma della carriera dcgl'iusognnnti non solo 1rna riforma ammini– strativa per perequare i ca1·ichi dc>i Comuni e delle Pro– ,•incic nei contributi per l'istruzione secondaria, ma aucho un primo mode~to tcutnth·o di riforma scolastica, consistente nel riunire in una unica scuola il ginnasio inferiore o la scuola tcc11icn di alcune città, in ,•ia di esJ>Cl'imonto.1.'Uft\cio centralo del Senato, composto dei se1rntori IJrioschi, Cnuni:-:irnro, Secondi, Mcssedaglìn e 'l'abnnini, comprese che questo era grave difetto, e de· liberò di scindere lo questioni llnn11ziario o a.mministra– ti\'O da quolln. doll'a8i'.!Ottodella scuola per risol\'ero piì1 agevolmente le primo; o giustificò la sua opera. cou le sogucuti considernzioni, di cui oggi uon ò davvero s,•a– nila la opportuuitù.: u In tutto il publJlico inscgirnmento forse non vi ha ai giorni nostri J)nrto pili <lil'lpulnt-a dell'insegnamento che chiamasi secondario o dal quale dipende la coltura generalo dclln nazione. I~ 11011 solo manca. ogni a.ccorllo sull'ordinamento delle scuote o sui metodi, ma è ancora posta in questiono la materia stessa rtelrinsegaameoto; giaochè da una parlo si vorrebbe conservare il fonda– mento classico agli studi secondari, e dall'altra. parte si lJancli:-cc una guerra feroce al greco cd al latino, iO\'O– cando un Ministro che liberi In gioventit da. questo fla– gello, nniandoln por vin fAcilo e 1>i:rna alla coltura sufficiente per i commessi di banca o per i viaggiatori di commercio. Questa condizione degli spiriti, questn in– certezza di critort sulln nntura stessa dell'insegnamento secondo rio, o1-ui Hui che ò chiamato ,i raggiungere nella ,•ita moderna, 11011 sombrauo veramente disposizioni op– portune per proporre o <liscutere leggi sopra una ma– teria tanto controvorsn, con Hducia di farle a\'\'iaro a lwon 1>orto. - l.'Ufllcio centrale, in presenza <li leggo cosifl'nttn 1 si ò posta la questione so do,·esse allargarla, oomprondonclo\'i tutta la materia dell'insegnamento se– condario, o dovesse 11iutlosto restringerla, limitandola a quei soli prO\'\'ecliinouti chosi rico11obbero imlispensabili por \I miglioro andamento dello scuole secondarie quali ~ono oggi costituito. - !.'Ufficio centrale, dopo molto discutoro,si tenno 1\ questo secondo partito. Non che egli dubiti che la competenza pnrlamentn1·e non possa esten– dersi a risolvere tutto lo questioni del pubblico inse– gnamento, siano ))ure attinenti all'organismo delle scuole come llll'ordine degli studt od alla disciplina scolastica; mtt 11011 gli 7J(l1"Vt or<i il tempo di mettere (1, soov(tll-0 tutto l'erlifkio (lfl 110sfro ilw•giwme11to seeowfario, col timore lii 110n riitsrire a costituirlo sopm solide basi. ma di lascilirlo 11i1't sc<1ssi1wto che mai. Con questo concetto PUfftcio centrale si è fatto nel esaminnre quali sono oggi le ne– ces<tifa dcll'inseguamento secondario tra noi 1 limitando la legge n pronedcro a questo senz1Lpretendere di ))assar oltre. Or questa 11eccssitù 1 alle quali anche il )finistro crede cho sia. urgente di pronedere (\On una legge, parvero le seguenti : " 1° perequare i carichi dei Comuni e delle Pro– ,·incie del Hoguo noi contributi por l'istruzione secon– daria; " 2° u11iflcnro \!organismo delle scuoio secondarie in tutto il llcguo togliendo di mez:-:o tutte lo leggi locali; "n° migliorare lo condizioni dcgl'inseg-rn\llli nello scuoio !ìCC01ulariecon rispetto allo promozioni come agli stipendi.,, {') •: nclln rP111Zh)110 111111 ('!llllt•rn: M (111 >1IIJHJ11di <lei prores,;orl, (\Opv 1111 ,1lutrlo di ,;oeolo o 111ì1 dio rurvno 1:1tulll11t1, r!c1:1cono lnsufllclcntl non 11010 111 decoro lii 11uestl \Jonornerltl propn,;atorl dellll. uuUurn nazlonnle, rna 1mcho al Loro IJlSO!frll tuotcrlull; perchè 1HI ogni insl'!– g1111,nto è con.r1t111ta tl'Ortllnflrlo una rnmlglln, RI cul mnntcnlmcnto dO\"O provvedere. Col duo (1cotml di au111c11to co11c1id111\Hl 11rorossorl euceculvamcnte dallo duo ICg-gl 30 glug110 1872o ts giugno 1617, lo IOr<'I('()IL!ll1.I011I ('1'0110111\<:hO cllt,cro tputll'hC ml;rl10rttJU('ll{O; 1111\ lJl.-10- illlèr;\ rnro <Il111i1. ~ B1bllotpc-,Gino 81drr. A prOJ)Ositodel quale ultimo oggetto, l'Ufficio centrale, non soddisratto dei migtloromenti escogitati dal ì\Linistro, ne modificava le proJ)oste elevando il mns..,imo degli stipendf dei presidi da IJ. 4200 n. L. 5000 e lo stipendio dei titolari di t" classe d:L L. 9400 a L. 4000, modificando in prOJ>Or,done gli stipendt delle cla:.si inferiori, aggiun– geva un articolo mirante a a.d assicurare ai prorcssori gli aumenti sessennali in caso di mancati avanzamenti ,,, essendo "Jlarsn conveniente una esJ}licita disposizione di legge nel O\•itarc ogni dul.lbio 11 ; e terminava augurnn– randosi che il Ministro accettasse le idee dell'Ufflcio, considerando " come, cosl ridotta. la legge, si evitano le pih spiuoso co11troi-ersie gli ostacoli vili gn,v-i elle avreb• bero votuto 1·iltinlw·11e l'ap1n·ocazio11e ,,. " Per tal modo ci scmlJrn. di aver proposto al Senato una leggo semplice o chiarn che vrovcede alle ·11ecessitù JJresenli e lascia ùiip1·er1imficate tutte le questioni di ri– forme e rionli1wme11tifuturi; persuasi come siamo che ogni rirorma noll'insognamento dev'essere studiata accu– ratamente ne( flui e 11eimezzi vrima, <li essere accol!a; che ogni nuova istituzione scolastica deYo essere pre– sentata. in tutto il suo organismo per poterne raro retto giudizio; e che non ogni mutamento è progresso, perchè progredire nelle coso morali e civili non 1rnòessere altro che JlOrfezionare. 11 Messosi J)er questa vin - che era quella del buon senso o clelll\ IJuona ,•olonlìL - l'Uff\cio del Senato potò in breve terminnrc Il\ sua reln1.ione e la 1>rcsentò il 10 gennaio Jt-188; o avendo il Ministro opJ)ortun,unente accolto lo ideo doll'Ufflcio, In leggo fu n1>provatn dal Senato, <lopoaver titlrai-ersalo, a11che cosi semplificata, wui llmga e ci,:a~ disntssio11e o potò essere J>resentnta. nl la Camera iI 7 robbraio 188S. lla purtroppo, nuoho così semplificata, la legge a\'e\'a. sempre 1111gravissimo diretto: volendo nello stesso tempo migliorare le condizioni economiche dcgl'inse– gnanti o perequare gli oneri degli enti locali nei con– trilJuti 1>crl'istruzione secondaritl 1 sOJ)JHimendo alcuni istitutl 1 fondandone a!tri 1 addossando ni Comuni e allo Provincie in nuO\'O proporzioni uun J>arte de.la spesa totale, sconvolgo,•a. mille interessi consolidati e sopra– tutto eccitava contro di sò Io città o le provincie, che si \'Cdovano da1111eggiate dalla nuo\'a legge; e già co– minciavano a fioccare alla Camera le petizioni fa\'ore\•oli e contrnrie: o la Dc1rnh1zio11eprovinciale di l'dine chie– do,'a\ che il Disegno fo~se rcspint.o, perchò "gravava di nuove SJ>ese ì bilnnci 1>rovincinli ,,, mentre il Comune di Piedimonto d'Alifo invocava che il progetto passasse, perchò eos\ s'imma.gina\'il di doverci guadagnare un ginnasio: nelln qunlo batracomiomachia gPintercssi delle scuoio e degl'insegnnnti non cutra\·ano nff.itto l Pre;;ontnta la. legge alla Camera, gli Uffici di questa - chi sn quanti deputati pensavano con angoscie pa– terne alla. spo1>0lnta scoletta del capoluogo elettorale! - si scandalizzarono della timidità. del Senato: "St.i l.lene - fu dotto - l'equiparare i grnvnmi dei Comuni e delle Pro vincie o togliere di mezzo le leggi Iorali o numentn.ro lo stipendio degl'insegnanti; tutte buone o bellc e utili cose, che la giustizia e In pru– denza consigliano lnsiomo; ma 1101t bastano; bisoy11a 1 che ,~ tempo, provi:edere al 111iyliorame11to didultico delle 11oslr<' ,c;c1wfe secmularic, o, 11iuttosto ohe proseguire nella vana euumernziono ciel mali, clar ma110 1>ro11fa ai rime,li" (Relazione Martini). La. Commissiono eletta dagli Uffici obbe, dunque, il mandato di escogita1·e una grande o coraggiosa, non che pronta riforma scolastica. E si mise al lavoro con tale prontezza, che solo <liecl mesi dopo, il 13 (!icembro l8~S 1 potò presontnro una rela;dono in cui era spettacolosa-

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