Critica Sociale - XIII - n.18-19 - 16 set.-1 ott. 1903

284 CRITICA SOCIALE con lo mutato condizioni del mercato internazionale (1). E rrn questo nuove condizioni \'i ò senza dubbio quella importantissima che gli antichi uostri mercati non ci si J>resentnno nelle stesse favo1·evoli condizioni di una. volta, qua.udo noi avevamo quasi il monopolio di parecchie produzioni ngl'icolc. Oggi, nuche con buoni trattati di commercio, i produttori meridionali dovrebbero supo– rnro molte maggiori difflcolti~ di una volta e correre piì1 gravi riscbii. La Spagna, per esempio, non solo ci combatte, come tu bene osservi, coi vini, ma anche con gli olii, coi quali invade lo stesso mercato ita– liano (') 1 e già i soliti poltroni e semplicisti comin– ciano a sbraitare della necessità di alzar la muraglia <lolla Cina nnclic intorno all'olio. Ma io osservo che, in questi ultimi venti anni, in alcuni luoghi pili atth'i e piì1 progrediti della terra di Bari, lii produttivifa degli ulivi, in grar.ia dei concimi primn sconosciuti, è molto aumontntn, e por q~:estn. via i coltivatori han J)Otuto far fronte alla decadenza dei prezzi, nò il miglioramento può aver raggiunto l'estremo limito j e nelle viti, sebbene la loro cultura rappresenti un Immenso progresso tli fronte al latifoodo, siamo ancom ben lungi dall'aver raggiunta la massima ))errezione tecnica: i concimi, ))Or esempio, sono poco o nulla usitati. r.a lotta, dunque, non mi preoccupa, anzi la invoco, perchè - e in questo sono davvero ottimistn incorreggibile -• ho uua fede l11c1·ollabilenelle forze latenti del mio ))aeso; ma, flnchè lii lotta ò impossibile, nnchè ogni attivitù. economica ò brutalmente soffocata, ò ,,ano pn1·lnr cli questione meri– dionale e aggiungere al danno le beffe. .Molto grave nò del tutto infondato ò l'altro tuo dubbio che, por quanta buona Yolontà i nostri negoziatori ado– prino, non riescano a vincere il protezionismo Agrario degli altri paesi; ed è infatti questo l'argomento su cui si bnsnno i sostenitori dell'attuale regime per affermare la necessità di continuare, anzi di intensificare il pro• tezionismo industriale o granario, o nulla essi piì1 dosi· dorerebbero che avere nello prossimo trattative nego– ziatori co1winti della impossibilitì~ di un accordo, i quali vadano, non a procurar la pace, ma.a dichiarar la gucrrn, l\ln. tu 1 caro l.!onomi, che non sci nò latirondistn, nò azionista tlello Acciaierie di Torni, sai meglio di mo che negli altri ))Resi del mondo, come iu Italia, non esistono i soli agrnrii: la struttura sociale è immensamente dif• feronziata ed elastica, gl'interes~i sono numerosissimi e contrndittori, e la negoziaziono di un trattato di com– mercio ò una. faccenda complicatissima di 1·oncessioni, di transazioni, di compensi, di fronte alla quale le manovro della diplomazia politica sono un gioco da ragazzi. ~: nelle trattR.tivo intervengono a determinare l'opera. dei negoziatori non i soli interessi economici delle singole clM!SIproduttrici o parassito, ma anche gl'interessi po– litici - bonintesi o malintesi - di tutto il complesso nazionale. Puoi tu negare, per esempio, che, dopo le recenti cle- (1) •·oree 81 <IC\'Ca un'lnlerJlretAzlono lrOl)JlO ICtleralo Clelia teoria dell'Oll, Oluuo, IO roglonc 11er CUI Il l'lfll!JOlo di :iAJ)OII {2i-2SRWOlltoJ, Ol'CCUl)IIIHIO~I con lllOIIR cortc~llt dCIIO etc;,.eo nrtlcolo, CIIO !Hl.dl\tO orll('tne 11110 11reso11tiosscrrnz10111, ndorlsco lilla Ol)lnlono ~ e q11c11to ù l'hn11orinnto - che occorrnnu nl Sud 111111. riduzione di tnrilfo fcr• ro1·1!1rlcche vormcltn alle 11o~tro (IOrrnto rii vrmlcr~I, u un regimo dOl('IHUllo che 110ngo\'0\1 l1t c~110rtn1.lo11e o ého i;nr.uitlscn 1ul esso ogni vflnt11.ggto consci;culbllc, metllAntc lo u11port11ne rlduzlonl al 11rote1,lonlsmo lndustrh\lo ,. ; ma afferma C'S~cro ~ i!IJnllatn " la tesi (ICll'OII, Oh1•ao. <'> :icllo ctrro del 1110,·1111cnlo economico di <1uost'nnno, 1·0110 11rc• 1e111a ftuora una d!mlnuzlono di 6 milioni nella cs1;ortaz1011c e un nunwnto di Il mllionl nclln hn\JUrh1xlo11l', t: unn nuun1 crl~I gr11• ,l~dlma. 81b I t :1 G no B1a e zioni, gli agrari tedeschi si trovino in condizioni molto piì1 difficili cli quanto non si trovn!!sero prima.? Chi può dire a colpo sicuro quali criteri 11revarranno nei pros– simi trattati in qt1cl ,•ilup))O intricatissimo d'interessi economici e politici che ò Plrnpcro Austro-Ungarico? E rrn. gli stessi uomini di Stato austriaci, anche (IOJ>O che saranno state determinate le linee genernli delle nuovo tariffe, chi potrà. dire in quanti cnsi speciali una con– cessione da noi fatta per una mf'rce donà. esser com– pensata con concessioni anche maggiori ratte da essi per altre e viceversa, quanto volte i negoziatori nostri, giocando di abilità. fra gli interessi che assedieranno i negoziatori loro 1 ))Otraauo riuscire ad ottener patti a prima ,•ista impossibili, e ,•icevorsa? Le stes:;e tariffe massimo e minime, che i Oo,•erni ranno approvare ai J>ar– lamenti prima di iniziare le trnttnlive, gli stessi 1·efere11- (1u111 popolari provocati dai gruppi politici, non rappre– sentano tanto le intenzioni incrollabili degli Stati - citò, se cosl rosse, sarebbe ,·ano trattare - quanto i punti deboli, che i singoli gruppi economici interessati si preoccupano di fortificare, senza che con questo scom– lHtia in noi la SJ)Crauzadi espugnnrli in tutto o in ))arte. Aflèrmnre, dunque, in :;iffatte condizioni, che i nostri prodotti ngricoli non potranno aprirsi nessuna breccia nella muraglia protezionista. degli altri Stati, mi sembra. per lo meno molto prematuro. Quel che, di fronte alle difflcoltà. innegabili dei prossimi negoziati, si ha il di– ritto ccl il dovere cli i\.fl'ermaro e cll invoca.re , è cho 110n se ne complichi e no11se ne aumenti artificiosamente o di partito J)l'eso l'asprezza, corno si recc nel lSSi nello trattnti,•e con In.Francia, come si sti, tacendo oggi, con la complicità attiva della democrnr.ia radicalo o fra Pimbant• bolntosilcnzio del ))artitosociali-;ta, ))Cinostri rapporti con l'Austria; J>Crcbèquest'irredentismo urtlciale e artiflciale 1 la cui parola d'ordine, scesa d1lll'alto, è portata in ffÌro da quegli stessi organi milital'i.~ti e proter.ionisti, che quindici anni addietro f11.cevanola campagna antifran– cese o spasimM•ano d'amore por l'Austria. e proclama.– vano con J,'ranccsco Crispi la tool"ia della rinnnr.ia . alle "r.0110 grigie II di confino, quest'irredentismo furbo 11egli uni, sciocco negli altri, utile solo nel campo internazio– nale agl'intero~si della H.ussia e lllle ambizioni smodate della Germania, non ò davvero l'espediente pili acconcio a diminuire le dirficoltÌl. - gra,·is:,imo ma 1wn ins11pe• rabili, come ha dimostrato Angelo Ucrtolini - dei pros– simi trattati. E in questo - mi sembra - tu non puoi esser che d'accordo con mc. Che se lo manovre dei protezionisti nostrani, associate al le manovre dei protezionisti stranieri, ,lovessero - come io non dubito - prevalere, allora evidentemente le basi delll\ questione meridionale sarebbero del tutto spostate, o noi saremmo come chi, avendo perduto nel gioco una carta importantissima, deve cercar di fronteggiare alla. meno peggio 11anersario con l'niuto delle nitro. Ma dì questo, però, sarà bene parlare domani, a ratti com1>iutl; oggi, occupiamoci dell'argomento di oggi, non lasciamoci di5trnrrc dagli abili diversivi, sforziamoci, se non di ri1>ortarc vittoria, di circoscrh•ere la sconfltta 1 smasche– riamo - non pot.endo rnr altro - lo mille ipocrisie, con cui i snlvntori del :\ler.zodì tenta.no di ubbria.car la vit– tima montro si dispongono ILco11durhLal macello. .àln.11oi,caro noaorni, non facciamo neanche questo, perchò siamo occupa.ti a discutere se vi devono essere duo tendenze anche intorno al modo con cui si pettine– ranno i calvi nellt\ società futura. Denti noi! Con sincera amicizia tuo Ht-:itUM ti<.:1:u•TOII.

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