Critica Sociale - Anno X - n. 16 - 16 agosto 1900

244 CRITICA SOCIALE Joro inetti servitori, lunge dal raccogliere quelle sug• gestioni codarde, risposero fiere e djgnitose parole, che costrinsero i boxers a sputar dolce, mentre inghiot– tivano amaro. Non erravamo affermando che la pro• sente bonaccia politica renderebbe innocue le perfide secrezioni dei farabutti. Il che, se da un Iato si' deve a saggezza di uomi1ti(non reputiamo indlfferente avere a capo del Governo un onestuomo intelligente anzichè, come in altri tempi, un manigoldo o un se– mi-cretino), si deve sopratutto alla obiettiva situazione parlamentare, quale le recenti elezioni l'han fatta. Contro questa situazione - se sapremo esser savii - si spunteranno le velleità di leggi restrittive e la suprema aspirazione dei reazionari, l'abolizione del voto; sulla quale ancor ieri insisteva l'Opinione, affermando che, tolta Ja lotta elettorale, mancherebbe il terreno a11enostre sobillazioni. Certo, e le cancrene sociali ma rcireb bero al chiuso; e i wetterli farebbero meraviglie al.le prime rivolte. . .. Ma la nostra vittoria è ad un patto: se sapremo essere sa.vii. La presente situazione nacque e si mantiene per l'Unione dei partiti popolari. 'l'roppi già pensano, impazienti, ch'essa abbia pressochè esaurito il còmpito suo. 1-Jd ò qui, amico Ferri, che non ti possiamo seguire. Nella serie ·di articoli che pubblicasti nell'Avanti!, nei quali ci fai l'onore di additarci come i vessilli– feri cli una tendenza opposta alla tua, noi potremmo fìrmnre gran parte di quel che tu scrivi; le premesse sono elementari e pacifiche nel partito e nella dot– trina. A parte .lievi sfumature, a parte quaJche in– terpretazione dei concetti cli Marx, che Marx, met. tiamo 1>cgno,rifiuterebbe, che rifiuta J'opera sua; n p11rteil tuo sogno, cui re1)Ugnntutto il marxismo, di una fioritura socialista solida e seria in pieno feu– dolismo meridionale; anche le tue conclusioni, che conducono al federalismo nella tattica, ris·poudono a nostre convinzioni ferme cclantiche. Non disputeremo con te, se giovi insistere, piì1 spesso e pH1esplfoita– mento che non si sia fo,tto sin (lui, sui due cardini dello. nostrn. dottrina: lotta, (U classe e collettivismo; i flUAli potranno parere obliterati, chi guardi alle pa– role o cerchi il versetto dcl1a Bibbia ad ogni ca1>i– tolo; certo la sostanza loro, il punto di vista prole– tario, 1>0notrò,materiò tutto lo cnmpagne dell'Avanti!, tutta la nostra propaganda. 'l'anto pili efficace e JJilÌ t•ent, <1uellasostanza, quanto pit'1divelta. claJcimitero delle tòrmule, dall'ambiente morto e scolastico dei riccttarii, clall'arcaclìca contemplazione <li paradisi futuri, ller essere posta e saggiata al cimento della vita, della vita vera, complessa., nella quale, oggi come sempre," ogni lotta politica ò lotta di classi, ,, non cli due classi schematiche, ma di tutte le classi che animano attualmente la storia, di tutte Io classi cho Marx analizzò con mnno maestra.; e nella quale Ja. lotta e la con<1uistudell'oggi ò iJ presupposto, la prcpara~•dono necessaria, delle 1>il1decisive lotte e conquisto future. Su11apossibilità, infine, di u□a co– nnme piattaforma. parlamentare, anche positiva, del– l'J~strcma, in qualunque misura debba farsi, ci con– sentirai, tu positivista, di giudicare dai fatti: non vorrai, in omaggio a criterii direttivi aprioristici, ricusare il fatto, se il fatto sarà. Tutto ciò non cre– diamo possa.·essere materia a larga contesa. Il dissenso è altrove. '.L'u propendi a pensare, mosso dal felice ottimismo che ò una, del resto, de1le tuo forM migliori) che il periodo di difesa della Jibertl~ sia, o sia per essere, " passato e chiuso ,,. Noi pen– siamo che duri e debb<t tlurnre clell'altro. Per questo o,•ocammo le imprese dei teppisti dell'ordino. La reazio□o, dai colpi che le abbiamo assestati (o tu fosti dei forti a roteare la cluva), ò stordita, 11011 morta.; vive e vigila dentro le viscere <leUanazione; B1b 1ot e, G no B sta in agguato ad attendere l'ora. La presente si– tuazione di vantaggio ce l'ha data l'Unione dei par• titi popolari; da questa le elezioni, quindi la Camera nuova., non dal numero di coscienze socialiste, il quale (questo insegna Marx) non saprebbe antive□ire le condizioni economiche. Creare 1e coscienze socia..– listo ò debito nostro; chi ne dubita? E questo il partito. Ma sulle condizioni necessarie a poterlo creare, qui s 1 agita il nostro litigio. L'Unione dei partiti popolari effettua queste con– dizioni: sol essa può effettuarle. Per essa il partito socialista può conservare la sua integrit.à, la sua fi– sionomia, la sua forza. Senza essa, è costretto a sformarsi, ad appiattirsi, come fanno i deboli (ne vediamo degli esempi, fra vicini, anche ora). Clii non vuole la " transigenza ,, nel senso, .un po' convenzio– nale, che si è dato a questa parola - ]'assorbimento cioè del nostro partito - elevo volere l'unione. Essa ò l'argino srilclo,dietro i.I quale la fiumana della pro- 1>aganda sociaJista può procedere calma, solenne, feconclatrice, scambio cli d.isperdersi in rivoli che si disseccano al sole. J.i'ILIPPO TOR.ATI. OLABORSA OLAVITA! A oroooslto della noslra resoonsabllltà morale negli assassinii. Dnc chò l'Alba, la Sera, e lo vnrìe « Gazzette,,, nelle quo.li i giovincelli del neo-libera lismo si creano i titoli per i p osti di polizia lascio.ti vacanti da 'ferzaghi e compa~p1i 1 cì denuncian o ogni altr o giorno per connivenza col Bresci, riceviamo - e non ci sor1>rende- con unn regolarità. quasi quotidiana, coraggiose lettere, altret– tanto minatorie quanto anonime, da varie 1>artid'Italia. Ne diamo, 1>ercampione, una fra le molte, giuntaci col timbro di a. Genova 8" e rimbalzataci da Roma: ON0IUV0LE Tu1u,Tl (GtnovaJ. Qucst(tsem abbiamo1Jensato anchea voi,; e(l è già stata scelta l'arnia. Siete i 1Jertttrbatori, dell'ordine sociale e l(t rouina dei 1>0verioperai. .Aml(tle contro tutto ciò che è giusto e bisogna sopprimervi. .Le ttoslre leggi non J><JSsouo p1mi1-vi1 bisogna che qualcmw ci 1>e11si. Vi fate forti a]}• 11ro{l.ttm1dovidelle menti deboli, per imutlzann voi e ciò 110n è giusto. Arrivederci fra non molto. PS. Pe11serenw anclie al vostt-o collega, (<lini quasi) be– stia Pantano (anche sfacciato). VendicheremoUmberto. .Abbiamotrasmesso co1Ji<t della z>resente al yiom<ile 'l'ri buna. Queste lettere - ò aJ)pena bisogno di dirlo - noi crediamo rermamente elle ci prolunghino la vita, se non altro pel buon sangue che ci ranno. ~fa c 1 ò un guaio, di cui ci permettiamo cli rispettosamente dolerci. Ed ò che la pi1'1 1mrte di esse (una. sola faceva eccezione) ci giungono senza francobollo. Per ritirarle, ci costano almeno 80 centesimi l'una di SOJ)rntnssa. Or questo sarà molto neomonnrchico e neoliberalc, ma, insomma, non ci imr giusto. Coltellate nella schiena, passi; ma clobbiamo anche pagare il boia che ci in– chioda? 1 grassatori, diremo così, professionali, assai pili gcn– tili1 si contentano cli chiedere o lll. borsa o la vita. Lo stesso " sochtlista 71 J1rcsci si contentò di quest'ultimo.. 'l'utte e due le cose in una volta, via, ci pare un po' troppo! So la Sera e l'Albn ci usrv•sero la. finezza di dirlo a quei signori.... ! Noi.

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