Critica Sociale - Anno X - n. 16 - 16 agosto 1900

CRITICA SOCIALÈ quale può essere attuato, sarebbe puerilmente ina– deguato al male. Una idea, stùla quale il Nitti continuamente e giu– stamente insiste quasi in ogni pagina del lavoro, è che le sperequazioni dannose al Sud sono solo in minima parte dovute all'opera volontaria degli uo– mini politici; esse sono una conseguenza necessaria e ineluttabile delPunifa - intesa sempre nel senso non solo politico (sulJa quale non ciò discussione possibile) ma anche nel senso amministrativo e bu– rocratico. Per esempio) dice il Nitti, la un.ificazione dei debiti dei vecchi Stati, che riescì tanto utile al Piemonte e tanto dannosa al Sud, era una necessità assoluta, perchè era impossibile fare l'unità senza unificare anche le finanze degli Stati. Siccome Je spese militari assorbono ]a quinta. parte del bilancio e sono fatte in massima parte nel Nord, è evidente che esse sono una delle cause principali del dissan– guamento del Sud; ma - osserva il Nitti - questa è una necessità clell'u.nità, perchè le spese militari non possono non esser fatte aJ confine e il confine è a Norcl. Nell'Italia meridionale, prima del '60, c 1 era un ottimo sistema tributario-finanziario, adattis– simq alle condizioni locali e Punico favorevole allo sviluppo della ricchezza industria.le; Pabolizione di questo sistema e l'introduzione del sistema piemon– tese danneggiò enormemente il paese e determinò un notevolissimo spostamento cli ricchezza dal Sud al Nord; ma era necessario, pcrchè l'unità voleva che tutto il regno avesse le medesime istituzioni ed era naturale che Je istituzioni piemontesi aves– sero la preferenza su tutto le altro. Le spese por la– vori pubblici sono state fatte in maggior proporzione noi Nord; ma è naturale: clal punto di vista militare sono pili necessnrie le strade e le ferrovie ciel Nord di quelle del Sud. VJtalia meridionale ò oppressa più dell'ftalia settentrionale dal nostro sistema tri– butario, e anche questo è naturale, perchè le stesse istituzioni finanziarie unita.rie, imposte a paesi eco• nomicamente cLiversi, non possono non riescire più gravose agli uni che agli altri. nata Punità amministrativa e burocratica, la quale, secondo il Nitti, è il nostro " supremo bene )'l) la ric– chez,,;a non può non continuare a,(I emigrare neces– sariamente per tutta l'eternifa dal Sud al Nord. Lo Stato potrà ben togUere la scuola militare cla Mo– dena e metterla a i\fatera; i ministri della marina, invece di farsi intenerire dalla camorra livornese, si lascernuno intenerire dai camorristi cli Caste1la1nmaro, e, invece di dar 5G milioni cli costruzion.i ai livor– nesi e 11 ai meridionali, potranno darne 56 ai me– ridionali e U ai livornesi; il ministro dell'Istruzione potrà. seminare un altro centinaio cli scuole tecniche e classiche nel Sud; ma. che cosa saranno mai queste briciole, di fronte aU'enorme esaurimento prodotto dallo Stato unitario, il quale continuerebhe a suc– chiar centinaia di miJioni per vorsfl.l'li necessaria– mente nel Nord, restituendo solo qualche centinaio cli migliaia di lire? Per spiegar meglio la nostra idea., prendiamo un esempio concreto. Il Nitti confronta, fra le altre, le provincie cli Bari e di Alessandria per dimostrare i privilegi della seconda o le ingiustizie a cui :wg• giace la prima. Che Ja provincia cli Alessandria sia molto pii1 ricca di quella cli Bari, ò chiaro come la luce del giorno; il Nitti fa a c 1 uesto proposito no– tare che Alessandria ha pHt cli 25 miJa operai indu– striali, Bari ne ha 12 mHa; nel 1898 la Banca cPftalia fece in provincia cl'AJessanclria 4-0.630.399 lire cli sconti senza contare i ]avori c10gli istituti cli credito locali, e i depositi postali sorpassavano 21 1 6 milioni; nello stesso Anno la Banca cl'Jtalia fece a Hari opc• razioni por 18 1 / 2 milioni e il Banco cli Napoli per .l.l,7 milioni - e non vi sono altro notevoli istitu– zioni cli credito locali, e i depositi postali erano ap• IO Ga lrJlJ D r.l l pena 6,5 milioni. Dunque della minore ricchezza di Bari di fronte ad Alessandria è impossibile dubitare. Or ecco in che modo si comporta lo Stato di fronte alle due provincie: POPOLAZIONE Bai·i 815.618 abitanti - Alessandt·ia 803.4.02. 8UPEm'JC1E • Ba1·i 5350 kmt - Alessandria 5052 kmt. ALCUNE IMPOSTE. Imposta erariale sui terreni nel quinquennio 1894-98 Bari 2.759.908 - Alessanclria, 3.135.312. Imposta erariale sui fabbricati 1894-98 Bai-i 2.324.503 - Alessandria 1.362.146. Imposta cli ricchezza mobile per ruoli 1894-98 Bari 2.436.801 - Alessanclr·ia 2.869.365. 'J.'asse sugli affari 1892-97 Bari 4.604..848 - Alessandria 4.788.937. Jmposta sul sale B<wi 1.911.069 - Alessandria 1.855.063. LA PRESSIONE TRIBUTARIA. i\[oclia clogli aggi delle esattorie nel 18!18 Bari 2 1 73 ¾ - Alessaud·i-ia 1,24 °/t· Espropriazioi1i dal 1883 al 1897 Bari, 324 - Alessa11c11'ia 59. L'A½IONE DEf,LO S'rATO. Spesa media dello Stato dal 1893-~ al 1897-8 JJal'i, 1 l.000.760 lire - Alessandria 18.022.580. Guarnigioni militari Bari 2.268 soldati - Alessmu1l'ia J 1.538. Rendita pubblica nel 1898-99 Bari 2.219.258 - Alessamlria 6.745.629. llensionati dello Stato nel 18"74 Bari 781 - Alessanclria 2530. Pensionati dello Stato nel 1896-98 Bari 964 - Alessa11di·ia 2863. Pensioni pagate dallo Stato nel LSH JJal'i 379.925 lire - Alessalldria. 1.040.31·1. Pensioni pagate dallo Stato nel 1.897-98 JJaYi 456.308 lire - Alessancl1•ict 2.284.400. Le sproporzioni a danno del paese piì.1 povero r,ono così enormi, che non hanno bisogno cli essere co1n– montate. :Ma esaminiamo partitamente le cifre. A!es• sanclria paga. in imposta. fondiaria 400 mila lire più cli Bari; siccome il territorio alessandrino è molto più fertile e produtt,ivo di quello cli Bari, ò molto probabile che questa clifferenz.a cli 400 mila lire non corrisponda alla cl.ifferenza, che in realtà c'è, nella facoltà contributiva dei due pa.csi: Hari paga. piì1 del dovuto o Alessandria paga meno. 11 Nitti spie– gherebbe questo fatto nota,ido che," noi modo come ò applicata attuaJmente l'imposta fondiaria, colpisco assai pili l'estensione che il reddito effettivo elci proprietari,, (p. 58); quindi la provincia cli lfari 1 che ha molte terre a coltura estensiva, finisce coJ. l'essere aggravata piì.1 cli Alessandria, che ò quasi tutta a coltura intensiva. Ma in che modo si potrebbe rimediare a questo danno? ragguagliando l'imposta al reddito agrico1o? a prima vista questo sarebbe giusto, perchè è naturale che chi più ha più paghi; ma si finirebbe in tal modo con l'aggravare troppo Alessandria e - peggio ancora - col punire il pro– prietario attivo con una imposta maggiore e col premiarn il Jatifondista poltrone, trascuratore e sfrut– tatore della. sua terra. Rvidentemente lo stesso si– stema tributario non può applicarsi alla provincia cli Alessancll'ia e a quella cliBa,·i; ognuna delle cluo dove avere un sistema; il quale colpisca la ricchez.ril\

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