Critica Sociale - Anno X - n. 5 - 1 marzo 1900

CRITICA SOCIALE i3 bili che il salario relativo a tale giornata di otto oro non potesse essere 111ainferiore a quello che si pnµ-n, itbitualmente nclln, loc;ilità. Lcg-g-iposteriori ciel 1878 e del l8!.12-93, completarono la leg-ge primit.irn, la quale aveva avuto uno scarso effetto immecliato. Il prezioso codice delle leggi sul ltt,·oro dei sin– goli Stati della Confederazione, compilato dal De– partement of litbow·, contiene numero~e disposizioni sulle condizioni di lavoro 1>ergli operlli dipendenti da a1>paJtatori: molt.i Stati limitano ml otto ore la giornata di lavoro, comminando pene varie ili con– travventori; alcuni fra. essi prcscl'ivono anche il pa– gamento di un i:1alario minimo, pari al sagg-io cor– rente locale. ~el Belgio l'iscrizione del sahwio minimo nei ca– pitolati di oneri ebho luogo a Bruxelles fin dal 185:>, ma. solo durAnto un decennio. Ncg-li ultimi tempi essa è riapparsa in molti Comuni e provincie ed anoho nello Stato o detto luogo a larg'ho discussioni e ad inchieste; il n1sto movimento ò dovuto agli Flforzi perseveranti delle associazioni operaie, sostenute ~pe– ciaJmentc ch\l partito democratico cattolico. Un'in– chiesta com1>iuta dal )[unicipio di Bruxelles - Jar– ~mente riassunta in uu'importnnte pubblicazione dcli' Ufficio ciel /acoro francese - mof.tra che nel 180G, su 87 Comuni aventi una po1lolazione superiore a 8000 ahitanti, 51, co11 una popolnziono complessivn. di oltre 2 milioni, avevano adott11to la clausola. del salario minimo; 3G soli non l'avornno accolta (500.000 abitanti). 'l'utti quei Comuni, salvo novo - secondo l'accennata pul)blicazione - stahilivano essi stessi h~ misura dei salati cln pa~arsi: ~li nlrri novo obbli– gan1110 Pimpremlitore ad indicare nelht sua offerta il sagg-io di SAiario minimo che ern disposto a pn– ~aro ngli operai, o Pnmministrnziono si riservnva di esruninare se questo salario fosse sufficiente, e di ac– cordare così o rifiutare la. concessione dclrappalto. Diciassette Comuni aYevano fiss:1h1 anche la durata massima della ~iornata di lavoro 1 e nove obblig-a\'l-lllO all'osservanza del riposo festivo. Alcuni ohbliganrno l'appilltatore a presentare a1Pnmminis1raziono in de– terminate epoche lo stato flei Rnlari: 17 ()rescrive– \'11110 l'aflissione delle clausole nei cantieri e nelle oflicine. Le mult'o per le inlh1zioni variavano <ht r, a 10 franchi per operaio e per g·iorno, oppure - comples ivamente - da 20 a 500 franchi. Nella fis– snzione dei salari alcuni 3Junicipi chiedono ran·iso dclJe 1\ssociazioni competenti e spechdmente del Con– siglio del h1voro o dell'industria. 'J'alora i ~IUniciJli fis!!ano la quantità massima dei <lemi-om:riers, degli apprendisti ed operai vecchi che l'appaJtatore può occupare, e sta.biliscono per essi un salario speciale o una riduzione proporzionalo del sal!gio minimo: <111asi sempre poi \"ietano il suhapJJalto. Applicazioni simili ebbero luo:to nella S\ 1 izzern e nell'Olanda. rn Francia, fin dt1l 1848, il Oo\"erno provyisorio vietò il marchamlaye, cioè" l'ex1>loifatio11 clesouvriers par clessous-eitfreJJreueurs o,wriers ,,, ma la .disposi– :t.iono, pur tant.o importante, rimase senza effetto. A Parigi, fin clal 1833, era sorta un'istituzione, la q1rnle, evol\'Cnclosi,a.vrelJbe potuto produrTe l'effetto benefico che producono le clausole (lei saInrio minimo: la .~érie <les JWix. .Era questa una tabella dei 1>rezzi, destinata. a re:tolare i lavori pubblici e nella quale trovavano posto nnche le misuro dei salari, ed era compih1ta dal Municipio in haso ai prezzi correnti. Nel 1872 la. compih1zione di questa tabella fu affi– data a una Commissione mista, composta di 4 Archi– tetti, 4 ingegneri, 4 revisori o ,·erifìcatori 1 4 impren– ditori desig-nftti <lolle Camere sindacali e -I 01)erni clesi~nari dai Consi;:;-lidi [)robiYiri per ciascuna cl~lle 9 categorie dei la.\'ori di costruzioni. Questa Com– missione, convocata più \"Olte, nel decennio succes– sivo, compì un va.sto e proficuo lavoro, regolando in modo imparziale la delicata materia. Nel 1882, do-– vondosi compiere h1. revisione, gli imprenditori deci– sero cli non parteciparvi o di considcn1re come nulli i mutamenti ch 1cs1m. a,\"CSSO introtlotto nell'ultima ta– hella. 1/arnrninistrazione ehbc così, dinanzi a sè, solo ,!fii operai e, 1n1r non consentendo co1111>letamento alle loro richieste, Rmnentò aJquanto i salari. Ma la nuova serie, così compilata, fu adottata da pochissimi imprenditori: essa aveva perduto il carllt– tcre contrattuale o diventò un semplice documento amministrativo senza importanza. Fu questo un fnt,t.o assai deplorevole: il metodo liollit Commissione mi– sta era anch'esso un colledh:eb<li'{Jeti11i11y, per il quale i ra1>prescnta11ti del capitale contrilttavano la misurR del salario insieme con i rappresentanti del lavoro e compilavtmo così un documento che entrnmbe le parti ritenevano giusto cd accettarnno e che rnp– presenta,·a cs11tt:1111entelo stato lici mercato del hi,·oro. Precisamente quando questa. ta\Jolla ufficiale dei prezzi perdette la sua importanza, ,·enne presentata. al Consiglio municipale la. proposta di renderla oh– blig-atoria per gli aggiudicatari di lavori municipali, quale rnezzò per garentire un salorio minimo nor· male agli operni da questi dipendenti. Furono al– l'uopo viii \'io. presentate vAric propo ste, le CJlltlli istitnirnno anche la giornata di ot.to ore e interdi– cevano il marchanda!Je. Le proposte - respinte più volte - furono accolte dal Consig·lio nell'aprile 1887, ma. annullate d:ll prefetto. JI Consig-lio Jlerò non ,,olle rinunziarvi, e - mutato il ~linistero - il 2 mal!– g-io 1888, dopo h111,2"hi dibattiti, stabilì, 1>er <1uei.rli operai, hi gior,rnta di 9 ore e il riposo festi,·o, ,·ietò il subappalto, istituì le tariffe della serie come sa– fa.rio minimo con munenti determinati per le ore straordinarie, limitò a un decimo il numero massimo degli operai stranieri da occupflrsi nei lavori, e im– pose un'ammenda. di 10 franchi per ciascuna con– rran•enzione. li prefetto approvò la deliberazione; in hase ad essa. cl)bero luogo lo a~te, e le offerto non furono 1>egg-iori<lclle orclilrnriej ma. tre imprendit.ori 1 che non nvevuno voluto accettare l'a.rticolo del ca– pitolato riguardante lo condizioni di lavoro e che crnno stati pe1·ciò esclusi dall't1stn, ricorsero al Con– siglio di Stato: questi dette ragione agli imprendi· tori e Annullò la deliberazione del Consil!'liO muni– cipale. Altre deliberazioni simili ve,rncro similmente annullate. :Kon essendo probabile un mutamento di opinioni da parto ciel Consiglio cli Stato, l'unica via per thro trionfare iJ nuovo principio era. la lcg-islativa; così, dal 1804 in llOi, numerosi dise~ni di leg-ge vennero presentati al P111'iamento, ma. nessuno ebbe fortuna. Hisolvette la. questione il ministro MilJerand me– diante un decreto dell't 1 agosto 1809, secondo il quale i Comuni, µ-li .Istituti di beneficenza e i Di· partimenti JJOSSOIIO introdurre nei capitolati d"oneri clausole prescriventi per g-li open1i il ri1>0s0 festivo, ht giornata e il sahLrio normale locale e la_ propor– zione massima. di mano d'opera straniera. La con· stataziono o verificazione del b1sso normale e cor– rente di salario e della clurata della. giornata ò fatta. dall'amministrazione sotto il controllo del prefetto, riferendosi agli accordi esistenti fra i SindaCRti lla– dronali e 01>erai: in difetto, si devo pro,·ocarc il J)tl· rcre di Commissioni miste, composte in numei·o el!ualc di padroni e d'operai, o chiedere informazioni a. persone competenti. I boi·clereaux risultanti da que– sta. constatazione wrnno uniti n ogni capitolato d'onori e sono atlissi nelle officine o cantieri in cui si compiono i lavori. Quando avvcn::;ano variazioni generali nell'industria, sì gli operai che i padroni possono chiedere la rcYisione. Quando l'imprenditore impiega operai cli attitudini fisiche inferiori, egli può loro fissare eccezionalmente un salario aJ disotto

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