Critica Sociale - Anno X - n. 5 - 1 marzo 1900

B 72 CRITICA SOCIALE LA POLITICA MUNICIPALE DE AVORO La nuo,·t1 espansione dclh1 ,·ita municipale pone sotto la dipendenza. diretta cd indiretta dell'ammini– strazione comunale una crescente schiera cli operai; nmuo continuamente aumenhrnclo g-li operai occup ati nei cantieri e nelle svariate officine municipa.li, e vanno pure mnnentando continuame nte f?li ope rai occu1)ati da~li ar>paltatori di opere 1>uhbliche nnmi– cipali. Quindi - naturalmente - i (>Atti stabiliti per <1uellie J>Cr<1uestioperai esercitano una. influenza fayorevole oppure depressiva, ma. sempre assai forte, sul mercnto generale del lavoro. 'ei paesi in cui piì1 potente si è s,·iluppato il nuo, 1 0 s1>il'ito municipale, si è nnchtto con esso af– fermando il principio che fft delle pubbliche ammini– strazioni in genere, e sopr,1.t11ttodell'nmministritzione mu11iei1}ale,un model emJ)loyer. Secondo questo prin– cipio, il Municipio, che eseguisce direttamente lavori o che fu. eseguil'C lavori mediante appalti da privati impresari, non ò un semplice condutt9re di opern, mirante <1ui11di a spendere la minor somnrn possi– bile di durrnro per il mig-lior lavoro llOssibile: il :Mu– nici1>io è anche la f)Crsonificazione dell'interesse pub• blico, e, come tttle, deve obl>cdirc ai princi1>t della giustizia e della morttle pili evidente. TI llunicipio non deve valersi della sua 1>0tenzadi grande impiey(l.– tore diretto cd indiretto di nrnno c.ro1>eraa danno cli una catef!Oria di cittadini: l'ente pubblico, come rap– presentante elcicontribuenti, deve mirare al risparmio nell'esecuzione dello or>ere 1)Ubbliche; ma 1 come ra1>· presenttmte della cittadinanza. tutta, può e deve sta– bilire patti di lavoro giusti per i suoi diJ}endenti, e tutelare gli interessi degli operai arruolati dagli appaltatori, difendendoli contro i patti dì lavoro ingiusti che g-li appaltotori volessero imporre. Que– st'opera. di giustizifl. e di difesa ò anche opera. di interesso puhblico, perchò la cit.tadinanza tutta è av– rnntaggiata. quando i reg~itori della cosa pubblica garantiscono ad una po,·zione di essa una condizione 11or111alo cli esistenza. . .. Per tutelal'e gli operai occn1>ati dag-li A.ppaltatori, il Municipio può imporro a ciuesti l'adozione di giusti patti di la,·oro, introducendo nei capitolati d'oneri opportune clausole protettrici. Così, come i capitolati regolano - talora minuziosamente - l'esecuzione dei lavori, le proprietà tecniche dei materiali, i ter– mini per il compimento, le garanzie e simili, essi f}Otranno regolare anche quanto riguarda la mano ll"opera: il salario da pagnrsi) le ore di lavoro, il riposo festivo, il lavoro straordinario, il subappalto, i sussiclii in caso di infortuni, l'impiego di mano d'o· pera straniero, ecc. Questo Jlrincipio è stato accolto - oltre che dai Go• verni -- da.molte amministrazioni municipaJi dell'Jn– ghilterra, ciel J3elgio, degli Stati Uniti e delFOlanda. [n .Inghilterra l'intervento delle pubbliche anuni· nistrazioni nella. fissazione ctei paiti cli lavoro per gli operai dipendenti dngli ilppnHatori fu reclamato, fin dal 1884, dH.C. J. nrummond, se~retario dell'Asso– ciazione dc~li operai" tipografi di Londra e membro del Comitnto J)Rrlamcntflre tradunionista: il Oo– vemo dovevrt allora rinuovA.re il contratto per la stamp::~ dei documenti, e Drummond rh'oise allo talionery Office domandn perchè fossero prese pc1· bflso ciel contratto le tariffo cli salario della Lomlon Sociely of Com11osifors. La domanda non fu accolta, ma l'idea si diffuse rapidamente nel mondo operaio; e noi novembre 18 8 le elezioni del Consiglio scola· stico londinese ebbero per piattaforma la questione dei f"air tt:ages, dell'imposizione di giusti salari agli a appaltatori. Alcuni fabow· cmuliclaies riuscirono eletti e, nel febbraio 188!:l.ottennero che il Consiglio sco– lastico inscrivesse nei contratti la clausoh\ richie– dente il pa~amento dei fair 1rnyes: di un giusto sa– lario. Il Consiglio della Conteii di Londra, costituito aJl– punto in <111el temf)O, accolse tosto Picle a, e fi n dal marzo 18 !J stabilì di richiedere, eia ogni dit.ta aspi– rante all'appalto dei lavori, il pagamento dei s alari generalmente accettat,i come !!iusti nell'industria, e l'ossen-anza della g'iornata di laYoro generalmente adottata. Inoltre, per diminuire i mali derirnnti dal sistema. del s1Hloi·e, vietò il subappalto. Per regolare in modo piìt fermo la vasta e delicata. mattria, il Consiglio per vari anni imprese studi e compì in– chieste, fino a che nel IS!J2, su proposta del celehre Jolm l)urns, stfl.bilì di accogliere, come salario minimo e come misura massima della giornata di lavoro da imporre Agli nppflltfttori, i salari e la giornata cli la.– voi-o riconosciuti dalle fracle w1ions: cautele varie furono prescritte e pene furono comminate ai con– tmvventori. ,'i affidò cosl ad una Commissione del Consiglio il còmpito (li rilevare tratto tratto quei salari e quelle giornate e di inscriverli in una tabella utlì– ciale da alleg-nrsi ad og-ni contratto. Poichè le tariffe delle !rade m1io11s vengono formate in seguito a colleciil:e lxirgaining - cioè ad accordi fra padroni cd 01)erai JH·esidai delegati delle associazioni ope– raie insieme coi dcle~ti delle associazioni padro– nali - così i patti di lavoro im1>ostiagli ap1,altatori sono precisamente quelli riconosciuti come giusti cd accolti nelle rnag-giori e migliori imr>rese 1)rivate. Cosl il Consiglio della Contea di Londra stabilisce, per gli operai dipendenti dai suoi appaltatori, con· dizioni normali di hworo: non crea per essi una condizione pri,,ilegia..tfl. .Moltissimoaltro amministrazioni municipali ing-lcsi accolsero l'idea che veniva loro dalla metropoli: g-iÌl, nel 1893 - secondo un 1 inchiesta. parlamentare, - 86 autorib\ distrethrnli imponevano il pagamento del " solario corrente nella localitiì "' 39 imponevano ht giornatft di lavoro riconosciuta e seguita nella loca• litiì per ci11sc111Ht cnteg-oria di Of)erai,e 34 vieta.vano il s11ln1pp~11t.o o lo consontiri\110 solo mediante spe– ciali cnutcle. Nel 18!J8,un'inchiesta simile prova. che - all'infuori di J,ondrn - 112 autorità distrettuali imponernno i salart correnti locali 1 30 quelli ricono– sciuti dalle imde u.11ions 1 O ciuelli concordati daJle associazioni cli padroni e di 0 1>eroi,8 c1uclli pre\'a.– lenti o riconosciuti Alla da.ta del contratto, e 4 fis– sarnno senz 1 altro nei c ontratt i la natura dei salart da. pagarsi. Cosl nel I 08 - tenendo conto anche della metroJ}Oli - i distretti, nei quali la questione dei J}atti di Ja\'OrO per gli Of)erai dipendenti dagli Appaltatori era re~ol11ta dall'autorità municipale, erano 165 1 con 13 milioni di abitanti, mentre i ùi• stretti pri\'i di <1ucsti provvidi regolamenti conta.• rnno solo 8 milioni di abitanti. Così, achmquc 1 nella. mag-gior parte dell"Jnghil– terra, e specialmente nelle città piì1 importanti, l'au– torità. municipale tutela in vario modo la sorte deg-li operai che eia essn indirettamente dipendono: i nu– merosi 0/ficial Advertisements, che ogni settimana appaiono nelle colonne del J//miciJXtl Journal 1 invi• tando gli imr>resari' a presentare schede per la.vori e forniture, avvertono ~enoralmente cho " il con– trncntc dovrà obblig11rsi a pag11re il salario ricono– sciuto dalle /l'(ule 1mio11.-; ,,, oppure '" il salario cor– rente ,,. . .. Negli Stati Unit.i d'America, fin dal JSGS,una legge fissò nd 8 ore la giornnta di lfn-oro per gli operai occu1>ati dal Governo degli Stati Uniti direttamente o 1>crmezzo di appaltatori o subappaltatori, e sta-

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