Critica Sociale - Anno VII - n. 8 - 16 aprile 1897

CRITICA SOCIALE 119 esili favorevoli.(') Lo sciopero è un·a.rme pericolosa, di cui bisogna ben conoscere il maneggio per averne buoni <.'fretti. Si tratta. quindi di strappare agli scioperi il se– greto del loro destino - di investigare la legge che ne deWrmina l'esito - di sceverare i fattori che hanno in– fluenza. benefica.o ma.leOcasu di essi. È questo che ho tentato dì fare. I.' RAPPORTO TRA LECIOSE DEGLI SCIOPERI '" LORO ESITO. Le cause che determinano gli scioperi durante il 189,l si possono ca.ta.logarc, in ordine alla loro frequenza e al loro esito, così: f l I.ORO llOVf:STt; r..:~~ 1 ;~ole Tr1111111ulone n.. ~!\ 1 ~ 0 ;_;j ------1---- ---- ---- Il confronto di questi dati mostra subilo quanta impre– videnza. e impulsività presiede ancora agli scioperi. Oli scioperi per far rispettare l'orario o la mercede pattuiti sono gli ultimi nolla serie della fre<tuenzn, mentre sono i primi quanto a probabilità di riuscita; quelli per so– lidarietà. o protesta contro i capi sono i secondi nella serie della frequenza e gli ultimi nella serie delle pro– babilifa favorevoli. Abbia.mo qui insomma una vera pro. porzione inverStl fra ilL frec1uenzn. ùi un dato sciopero e la sua probabilitit di riuscito, prova evidente che nella massa disorganizzata degli operai non è penetrata rìdea dell'utllcio reale llollo sciopero. Pili che come stru• mento di rivendicazione economica lo sciopero ò ancora considerato come uno sfogo, una vendetta, un, dirci quasi, ripicca personale, sia pure ragionevole. Si decido uno sciopero lì per li, sotto l'impulso di una offesa, di un sopruso più spudorato degli altri; lo sciopero scoppia. improv,•iso (e la stessa parola scoppia indica l<l subi· taneità e impulsività. ùel movimento) senza uno scopo fisso, senza un punto di appoggio, s~nza essersi prima assicurata la soliùarielà dei compagni, senza preavvi– sare o consultare nessuno, onde, passato il bollore, gli operai devono il più spesso contentarsi di buone parole, quando il padrone lo concedo; e se no, l'itol'nare al lavoro a condizioni peggiorate. Tipico è per <1ueslo rispetto Il caso di uno sciopero recente di Torino, cosi descritto dalla relazione della Camera di lavoro torinese: « Improvvisamente, per un rigore insolito del capo, le operaie si mettono in iscio– pero .... Sollecitarono dopo l'intervento della Camera del lavoro, che non era stata in alcun modo preavvi– sa.ta .... I padroni non vollero parlamentare coi delegati ... Non accondiscesero a scendere a nessun patto. » Le relazioni della Camera del lavoro di Torino sono iden– tiche per tutli gli scioperi scoppiati in condizioni iden– tiche. Per sei scioperi si rivolsero gli operai di Torino alla Camera del lavoro, e tutti e sei erano scoppiati (') !Jeglio: inUen,mentt r,u,orer;o/1. t da aggiungerai lnratll, pel t891, a questa percentuale, un'nltrn del !8¾ dl acioperl fa– vore,•oll In parte. - Notiamo Inoltre che, In parte per esperlenta spontanea, In parte certamente per l'innuenza moderatrice delle camere di lavoro e del partito sociallata, la percentuale degli scioperi interamente negativi dal 18H nd oggi accenna a lenta– mente diminuire: 189!,50 % - 1893,3i ¾ - tS!H, 3S % - 1895,37 'lo- (Nota della CRITICA SOCIALI). improvvisamente, senza che gli operai avessero fatta alcuno. pratica per appianare la. vertenza., per risolver la cosa amichevolmente; inalberando pretese più o meno discutibili, benchè avessero ragioni giustissimo e soli– dissime su cui imperniare lo scioperi. E questa, anzi, una. delle coso più incomprensibili: che gli scioperanti cioè conYert.ono spesso in scioperi di protesta, che hanno poca probabilitit di riuscita, scioperi che ne avreb· boro una gl'andissima, traendo ragione tla. diritti real– mente calpestati. ~fa tutto ciò apparirà. meglio esami– nando i singoli gruppi ,li scioperi. a) Sciope,·i pe,- fa1·•rispettare i 1Jl'Opri cli,·illi. La. grande probabilità di riuscita tli questo genere di scioperi non è difllcilo a. spiegarsi. Qui ò in gioco, a dispetto dell'interesso pecuniario, una certa. rispettabi– lità. a cui tiene anche il proprietario; e vi inlluisce l'o– pinione pubblica, che è ancora una leva assai potente e che, in questi ca.si, favorisC'e sempre gli scioperanti. ?~ quindi dovere degli operai di ricorrere sempre allo sciopero in caso di soprusi gra, 1 i ed e,•identi a. loro danno; se lo avessero sempre fatto, la consuetudine dei soprusi non avrebbe cosi allignato nella morale corrente dei capitalisti. b) Scioperi J>el' aw,te11iocli salm·io e climinu;ione delle ore di lavoro. Utili sono pure gli scioperi per aumentare la mercede, massime so l'annata ò buona e se il momento ò bene scelto. Su <1uesto terreno la battaglia ò al suo vero posto; il padrone può calcolar bene se e fino a che punto gli convenga cedere, e SC('nde infatti facilmente a transazione; egli riconosco del resto istinti\'amen1e una. certa libertà agli operai su questo punto: le due parti stanno sul terreno degli affari, e gli affari si pos– sono trattare freddamente e senza puntigli tla una. parte e dall'altra. Più ditncilmente riescono gli scioperi fatti per dimi– nuire l'orario ( 1 ), o resistere a.ti un aumento di esso. I padroni non si sono ancora Jlcrsuasi, malgrado tutte le prove fatte in questo senso, che il lavoro dell'operaio si fa più produtLh•o, mano mano che l'orario si ac– corcia. Ancor più dHllcile è il successo quando si tratla di resistere a una. diminuzione di mercede; e anche questo si ca.pisce, perchè tale diminuzione vien minaccia.la qu:rndo il lavoro scarseggia e ~ovra.bbonda. la merce nei magazzini i quindi i proJH'ietari non hanno ragione per cedere, guadagnando essi in tutti i modi da uno ~ciopero, che pe1'mette loro di rialza.re il prezzo <lella. lllP,l'Cee di non pagare gli operai fino a. stock esaurito. c) Sciopei·i ver p1·olesla o pel' solidarietà. Ultimi per probabilità. di successo vengono gli scio-– peri per solidarietà. fra. compagni o per protesta contro• un capo, ecc., scioperi che pure sono tra i J}iùfrequenti ( 1 ) Queste conclusioni non hanno carattere assoluto, e al ca.piace che non lo poseano avere flnchè l'eaame non sia ata•o esteeo ad un numero maggiore di anni, tenendo conto di tutte le influente perturbatrici. Nella ljtatletlcn. degli acloperl del Ui9::i,uscita di queatl giorni, mentrè già questo atudio era compiuto, tro,•iamo (pag. U) la aeguente osaervazione: e Nel t895, Il maggior numero di acloperi con esito fa\·orevole 11\ ebbe fra gli scioperi uvenuU per ottenere una diminuzione delle ore di lavoro; eul raggiunsero il 56O/usul nurr:.ero 1otale degli I\Cloperi avvenuti per la detta cnusa (ti scioperi ao1>ra9). ,. (StatUttca dt1QUactoperl del J695, pubblicata dalla Direzione ge– nerale della 1talistlca; preHo libreria Bocca, 1 .. n. ' (Nora ddla CRITIOA SOCIA I.E).

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