Critica Sociale - Anno VII - n. 8 - 16 aprile 1897

118 CRITICA SOCIALE quella che tende, entro certi confini, a migliorare le complessive condizioni dell'economia capitalista> (pag. 320; e tutta la Sez. r del cap. lii). Nè basta. L'introduzione dell'imposta progressiva raggiunge ancora due effetti favorevoli alle classi capitalistiche. li primo (attenuato dalla partecipa– zione alla vita politica che le classi infime riusci– rono a conquistare) è che le classi ricche coll'es– sere più gra,•emente colpite giustificano il diritto ad una « più estesa ed intensa pal'tecipazione er– fettiva alla vita politica• (pag. 3ìl}. li secondo, che l'intl'oduzione della nuo,•a imposta, rendendo le en– trate più abbondanti, permette all'azione dello Stato cli intensificarsi e di estendei-si ad una cerchia di attribuzioni sempre più vaste. E tale allargamento dell'azione dello Stato giova, in ultima analisi, so– pratutto alla classe dominatrice (esempio: obbli~a– torietà dell'istruzione, che formsce ai capitahsti operai più istruiti e intelligenti, e quindi più pro– duttivi). Pe1· cui, insomma, gli effetti della nuova imposta « si panno raccogliere in una formula: :i[m·;::,i cresciuti - {JOllirnentt diminuiti, per certe classi; mentre per le alfre, e per la classe domi– nante, in causa della condizione dello Stato Fatal– mente subordinata agli interessi sociali di quella. pur avverandosi una maggior pressura fiscale, il vantaggio raggiunto pe,· mezzo dei maggiori servigi resi dallo Stato compenserebbe certamente i primi danni risentiti nel movimento iniziale d'applicazione del sovrappeso tributario • (pag. 368). . E finalmente !"imposta proçressiva è trasferibile. E trasferibile, o con una diminuzione di salario, sul lavoratore; o mediante un aumento di prezzi, sul consumatore; o mediante la 1·estrizione di certi consumi, su11a produzione degli oggetti a questi de• stinati (Cap. VI - 'ez. Ili). Per cui si può conclude1·e che < !"imposta pro– gressiva, risultato stol'ico della evoluzione nella finanza e delle esigenze di uno speciale momento della società capitalista, perde ogni suo carattere contral'ÌO agli interessi delle classi supreme, e non si manifesta pili che con uno spiccato carattere di aderenza al sistema compleRsivo dell'economia ca– pitalista. La scienza moderna più illuminata ha oramai cessato di considerare le numerose adozioni cl'impost.."L ·a scala progressiva sulle varie forme e qualità tli ricchezza come frutto della vittoria delle classi non abbienti, o come segno foriero, di qualche importanza, dell'incamminarsi dello Stato verso !"ideale socialista. L'imposta p1·ogressiva non è che una trasformazione necessaria della funzione eco– nomica della finanza: e questa tr3.sformazione av– viene tanto più facilmente e tanto più necessaria– mente, quanto più avanzato é il grado di pletora capitalistica • (pag. 521). Ora, se ciò è, torniamo a domaoda1·ci: !"imposta progressiva occupa a ragione il suo posto nel no– stro programma minimo? GIUSf>~PPE RENSI. Ancho quest'anno, in occasione del primo maggio. un gruppo d'insegnanti della Sezione maestro e maestri della Camera del lavoro di ).filano, pubblicherà. un nu– mero unico di propaganda speciale per i fanciulli e por i giovinetti, che ani.\. appunto il solito e bene ap• propriato titolo: I FIGLI DEL POPOLO Strenna. pei i'a.nciulli, Lo si venderà. a c1t1,1uecentesimi il numero, collo sconto del venti per ccmo a chi ne chiederà. venti o più copie. Le ordinazioni mandarle esclusivamente a htto,-io Emanuele Ma1·iani 1 via la~zaro Spallan:ani 2, Milano. I COEFFICIENTI DELLA VITTORIA NEGLI SCIOPERI Nessuna statistica rispecchia cos} bene la nostra mi– seria e i soprusi a cui soggiace il ceto operaio quanto quella degli scioperi; i quali sono gli indici più sicuri dell'estremo limite a cui pu0 giungere da un lato la tracotanza padronale e dall'altro la sommissione degli operai. A Soresina ( 1 ), il 15 maggio 1894,i contadini fanno uno sciopero per ottenere che lu.mercede maschile, che variava fra. le L. 100 e le 120all'anno, fosse portala a L. 130; e fosse fissato il prozio di L.0,20per ogni quarto cli giornata (tre ore di lavoro) per le donne occupate nel taglio dei fieni. Uno sciopero, dunque, per ottenere meno di 7 centesimi all'ora pel lavoro della flenatura, che ò uno dei più faticosi! A Trigolo, il 16 aprilo stesso anno, le contadine scio• parano per ottenere che la mercede sia portata da 00 a 80 centesimi al giorno. E a Pegognaga (13 feb• bt'aio) i contadini si mettono in isciopero per aumen– tare la mercede da 80 a 90 centesimi. A Racconigi (20 settembre) i braccianti fanno sciopero per ottenere che venga rispettato il salario integrale convenuto di L. 2,25, avendolo l'impresa ridotto arbi– trariamente e abusivamente a. L. 1,25. A Palermo, il 16 agosto sempre del 1894, gli operai della conduttura d'acqua di Scillato in . Ciro fanno sciopero per ottenere di essAr pagati in Uenaro inveco che in buoni di generi alimentari; buoni che erano CO· stretti a spendere in un magazzino che vendeva. il 18 ¾ più cal'O degli altri e sempre derrate di qualità in• reriore. A Valguarnera (6 giugno}, a Castrogiovanni (4 giu• gno), a Casteltermini (24 agosto e 8 dicembre) i sol– fatoi ranno sciopero solo per ottenere la mercede che da più mesi non era. stata loro J>ngatn.A Bernareggio (25 dicembre) sciopero di operai per ottenere la mer• cede arretrata di tre mesi. A Nettuno (2 maggio) i carbonai scioperano perchè l'impresa li obbliga a lavorare oltre il tempo stabilito nel contratto. Il triste è che sitra.tte cause <lisciopero - operai non pagati socomlo il contratto, obbligati a lavorare più del con,·enuto, o pagati a ccnt. 7 all'ora e cent..50 al giorno - sono tutt"altro che eccezionali. Qualunque ingegnere vi dirà che nel 90 °;. delle (ab• briche si usa fo.r la,·orare gli operai a cottimo e pa• garli a. giornata o viceversa. f; questo un trucco dei più onesti nel mondo borghesei e in verità, se gli operai non protestano, il torto .... ù tutto loro. Questi dati, infatti, pubblicati e controllati a cura del Go"erno, se ci aprono gli occhi sulle condizioni morali ell economiche degli industriali e degli operai, ce li aprono anche sul rimedio a tanta. miseria; l'opposi– zione ordinata e cosciente del proletariato per mezzo di scioperi. Tutti gli scioperi succitati finirono favorevolmente per gli operai, che, se non tutto, ottennero in grao parte quello che avevano domandato. ).la. i risultati non sono sempre cosi favorevoli; perchè nel loro complesso gli scioperi non dànno che il 34 ¼ Ji ( 1) Statt,tica at11liscioperi aHc11utt ,1cll'lnd1utria e nell'agrt– couu.ra durante t'a111101894, pubblicata dal Ministero d'agricol– tura, lndu1trla e commercio, in Roma, !896.

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