Critica Sociale - Anno VI - n. 20 - 16 ottobre 1896

Bb CRITICA SOCIALE 309 Dov'è dunque, chiediamo, l'antitesi, la spiccata differenza, che vede il nostro O. M. fra il movi– mento tradunionista e il movimento socialistacon– tinentale7 dov·è, se scendiamo nelle viscere dell'uno e dell'altro I forsechè non è anche questa dello Trade's Untons un'assidua lotta di classe, che si vale di strumenti politici, che tendo a una fras– formazione sociale, nella sostanza sua, effettiva– mente e inevitabilmente socialista i O forsechè i Congressi internazionali hanno mai rinnegato l'a– zione economica 1 non l'hanno anzi posta in prima linea, come condizione essenziale e preliminare f La verità è che vi hanno, nel multirorme com– plesso del tradunionismo, come in quello del socia– lismo continentale, tendenze unilaterali, residui di tendenze vecchie, esclusivismi e moooideismi spe– ciali, che si agitano e si arrabattanfl, che tentano sopra.stare e sopraffare, che possono anche preva– lere un istante - ma che sono poi frenati e riget• tati dall'assieme del movimento, la cui condizione di vita e l'equilibrio. Cosi il vecchio unionismo, sopravvive111..a dello condizioni economiche privi– legiate onde godette l'Inghilterra tempo addietro - e non il tradunionismo tutto quanto, come crede O.M. - potrà bene sforzarsi di creare un'aristocrazia ope– raia, « sopra la materia amorfa dei disoccupati :t; ma v'è lì il nuovo unionismo, ossia un socialismo operaio più integrale e più chiaroveggente, e che prende piede ogni giorno più, il quale contrasta sempre pili a cotesto assurdo: poichè, che cos'è ormai la disoccupazione se non un fenomeno nor• male, generale e necessal'io del salariato in regime capitalista! Cosi, nei nostri pa1·titi socialisti, può bene talora manifestarsi - e si manirestò anche al Cong1•esso di Firenze - una tendenza ptwamente politica, anzi eletto1-ale, che fa poco o nessun conto dell'a– zione e della lotta economica. Questa tendenza noi abbiamo sempre combattuta, la combattiamo anche in questo numero della c,·tlica con parole nostre ed altrui, e nessun Congresso internazionale On <1ui le diede quartiere. Un socialismo puramente economico, un socialismo senza direttive e senza mete, semplice gioco di movimenti riflessi della massa oroletaria, è una cont>·adtcllo 111adjecto; un soci31ismo puramente politico non lo è meno. La realtà della lotta di classe, in Inghilterra come altrove, sfata a lungo andare i nostri esclusivismi e le nostre astrazioni - che sono piuttosto distra• zioni. Non confondiamo le « idee parche » con le idee rachitiche o stol'te. Anche noi abbiamo, come O. Al., il rispetto dei fatti - ma la sua interpretazione dei fatti non è la nostra. t-h. RAGIONI ELIMITI OELL' AZIONE EL TTORAL[<'> La partecipazione del partito socialistn, con candidati propri, allo lotle elettorali o alla. vita politica per dive– nire maggioranza, richiede, pcrchò riesca veramente utile, che si esaminino le ragioni dallo quali essa nasce e i limiti dentro i quali deve essere contenuta. Questo esame è sempre un tema d'attualit.\. Oli anarchici rimproverano ai socialisti il programma <lolla conquista dei pubblici poteri col mezzo dello urne, e ripetono i soliti argomenti contro la rallacia del diritto di vot-0 o delle elezioni, e contro la inovi- (1) Veggarat nell'articolo seguente alcune 011enulonl alle Idee etpreue In quetto articolo. (1Yota della CRITICA), t r.a G labile tirannide di ogni autorità pubblica. Invero i so– cialisti non disconoscono questi argomenti, e non sono meno nemici del potere politico di quanto lo siano gli anarchici; ma erodono di poter meglio distruggere e il brutto potere cho paleso a comun danno impera:., con lo sue stesso armi, cioè, disarmandolo prima, per col– pirlo a morto poi. Per un'amara ironia, propria di tutto le cose umano, di cotesta accusa si servo la stessa classe borghese, por conservare il privilegio di classe, cd impedire al partilo socialista. il trionro. Le accuso ratte dagli anarchici al partito socialista. possono essere erroneo, ma il fino loro è giusto, porchò ispirato dal Umore che il socialismo non riesca una disillusione di più; invece noi borghesi il fino ò evidentemente inte– ressato. I mezzi violenti, por abbattore l'ordinamento presento della società, mostrano di riusciro inctllcaci. Sono so• pratutto illogici od utopistici, perchè, se ogni progetto di rinnovamento dovesse essere all'istante possibile, nonchò le società. umane e gli organismi ,,iventi, la stessa aggregazione atomica svanirebbe, o il mondo cadrebbe noi nulla: l'uomo avrebbe la virlù di rinno– vare il mondo a suo pia.cimento o di dare leggi alla natura. La. terra non si ò mutata por cataclismi, corno volle la vecchia scuola geologica, ma. per bradisismi, ossia per lenti o continui moti; lo specie viventi non nacquero per atti creativi scJlarati, ma per lenta o continua trasformazione di una specie in un'altra; cosi muta la società por lento e continuo rirorme. I.a vio– lenza solo a vviene q uando le forze rinno"atrici sono impedite di opero.re, od acquislano la potenza di vin– cere le resislonzo. Il crollo 11.11noroso e subitaneo di una roccia, scalzata di continuo do.Ile onde marine, ò sempre dovuto all'azione continua delle stesse onde. Lo scoppio di una bomba anarchica in piena quieto colpisce per lo più vite proletarie; o quando si arrivi a sopprimere con la. dinamite mezza umanità, non ò detto che l'ultra metà si convertirà perciò all'anarchia. La borghesia temo mollo più una disfatta elettorale che una sommossa, porchò gli effetti della prima re– stano immediatamente, e quelli della seconda possono ritardarsi di mollo soffocando il moto nel sangue. La tattica parlamentare del partito socialista non esclude la opportunità. della violenza quando questa s'impo11ga;invece la tattica prettamente ,•iolenta escludo razione pacifica.del lavoro elettorale. La \'iolenza può essere, in dati momenti, inevitabile, ma non può costi– tuire norma ordinaria di condotta, o deve in ogni caso venir preceduta dalla rormazione dello coscienze. f; oramai accertato che se, per circostanze sr,worevoli, la rivoluzione del 60 rosso abol'lita corno c1uelladel 48, la trasformazione interna degli lati italiani avrebbe fluito pur sempre per avverarsi; anzi era di giù. cominciala sotto l'impulso dello nuovo ideo o dei progressi tecnici. La violenza servi ad affrettare l'evoluzione, ritardala Ja.gli interessati a resistere. La tattica rivoluzionaria degli anarchici nasce da una erronea analogia che si vuol vedere tra le rivoluzioni politiche e I& rivoluziono sociale. Nello primo il ber– saglio contro cui colpire è abbastanza individuato e visibile: togliere di mozzo gli uomini di un dato regime politico - un monarca, un ministero - qualche volta vale abbattere quel regime. Ma.,per lo più, atterrare un monarca, un tiranno, non vale atterrare la monarchia, la tirannide; o non puossi mai distruggere una classe sociale per quanti uomini si uccidano di detta classe. Con I& rivoluziono sociale do,•esi combattere contro

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