Critica Sociale - Anno VI - n. 13 - 1 luglio 1896

CRITICA SOCIALE 201 forma di conienso o di obbiezioni, abbiamo ricevuto priva.lamento da quando la disputa venne aperta, non ci fu dato rilevnre il più. timido accenno alla tesi che 111 esistenza della piccola proprietà sia conciliabile colle leggi e colla alrutlur& dell'economia socialista. > La tesi che la piccola proprietà (o meglio diremo la pic– cola coltura, perchè, In quanto alla proprietà, nessuno dubita davvero che non debba modiftcarsi a se~onda del nuovo concetto 1ociale) non sia tollerabile in re– gime socialista, ora già alala sostenuta da Angiolo Ca.– brini ('), ma aubito oppugnata con assennate osserva– zioni da I. 111. ('): ora. ritorna In campocome cosa am• messa da tutti. E perchb mai la piccola collura, o coltura individuale, non nrebbe concilio.bilecolla strultura socialista f Per– chè, dice Cabrlnl, esso, o dovrebbe rinchiudersi noi suo guscio e vivere sto.eco.la dal mondo o, ammessa nel consorzio civllo, sa.robbo d i onero allo. società., inquan– tochè produco con sposa mo.ggioreciò che si può avere con speso. minore. Ahi, che a furia di voler essere rigidi osservatori delle dottrine socio.liste, a furia di intransigenza e per tema di lasciare uno spiraglio nll'individualismo, noi riusciamo quo.lche ,•olla ad andare precisamente contro a quei principi che diclacno di direndere! Dunque li collettivismo non è pii) un risultato della evolutione economica, non è più il parto del grande sviluppo dei meni di lavoro. m:l può ,•enire decretato da oggi a domani per capriccio degli uomini! O non fu egli dimostrato che la piccola proprie1à esiste perch& lo strumento di luoro in certi rami di produzione agricola è ancora. semplicet Non fu egli dimostrato, che, ftnchè questo a1rumento può esser esercitato in– dividualmente, la produzione individuale è nor1solo la più ,•anla.ggioso, mu. è l'unica possibile e il collelti– ,·ismo hl sarebbe assurdo e ricondurrebbe la terra ad essere Incolta f Ma.Ca.brini pare suµpong1, che, accanto all,i piccola colturo, nello stesso ramo di produzione, esista la grnndo coltura e che, solo per l110·1~mpi artificiali imposti dal– l'ordinamento borghese, quella stenti a tra1formarsi in questa. Ciò non è; l'ordino.mento borghese, colla sua. libera concorren11 1 ò trasformatore per eccellenza e, dO\'Ogià. esistesse la grande produzione, riteniamo per certo, che non tarderebbe ad eliminare la piccola e quindi a far sparire la piccola proprietà. Dunque questa dipende unicamente dalle arretrate condizioni tecniche del la,·oro, e come potrà. allora il socialismo sopprimere i., piccola coltura, so prima non avrà s,·Huppa•o lo slru• mento di lavorot Supponiamo che domani, in 1-~rancio,per circostanze lmpre,·edibill, ma non Impossibili, il partito socialista dovesse &.\'Oro Il sopmvvento politico; dovrà allora. di punto in bianco decretare il collettivismo in tutti i rami di produzionet Dovrà dire ai viticullori, per esempio: mettete in comune le vostre zappe e i vostri rorbicioni, poichè d"or innanzi dovrete zappare o po– lare insiemel Eh vin, ciò sarebbe assurdo! Mi si dirà. che la mia ipotesi ò f11ntaslica.,che domani il socialismo non può trlonr11re In nessun sito, e sta. bene, ma chi ci assicura che lo sviluppo economico debba. precedere o accompagnare di pari pnsso do.ppertulto lo sviluppo politico del nostro po.rlitol Chi ci dice che, non appena t') Crltiea 1oeta1,. :rnno IB'>l, n. I, la 1>lceolll proprlttd t il ,,i,,._ ttto ,oclalhta. t'I c,·uua .,c1a1 ... :1nno 18l, 11 !. 1:aa1oda:to"t del l)lceoll rropr:uarl rom, orrlnmenn ol co1uuir11mo. questo avrà. trionfato politicamente, lro,•erà dapper– tutto le condizioni m.~•ure pel colletli,•ismo! Tutte le probabilità, sono anzi pol contrario e in lai caso il suo còmpito non può ridursi a doeretare il collettivismo o,·unque. ma mentre lo potrà decretare ove è possibile, dovrà prepararvi le condizioni propizie ove non lo fos– sero nncorn. La questione adunque, se il socialismo rispetterà o no la piccola coltura, è questione ozìosa. Kon è nà il socialismo nè l'individualismo che poss& imporre un dato sistema di produzione, sono le scoperte scienti– flch<'.1nrattl noi vediamo c11e 1 in pieno regime indi,•i– dualista e mentre gli economisli si scalmanano a lovaro a cielo la liberi/). e la. lniziati,•a individuale del lavoro, funz.ionn in tanli rttmi di protlu1.iono il lavoro collel– tiro, n(I, per qunnto Il socin.lismo prenda possesso dei poteri pubblici, potrà Imporro il lavoro collettivo colà tlo\'O lo strumento di lavoro comportasse ancora il la– ,·oro indi,•iJualc. Tullo ciò elio potrà. raro il socialismo in questi ro.mi di produzione arretrali, sarà di stimolare lo sviluppo tecnico e procuraro che il passnggio dalla rorma inre– riore alla rorma superiore di produzione si compia tlol• cement,. senu gli orrori del c:ipitalismo. Fu l"a\"cr dimenticato questo cùmpilo complesso del socialismo, fu questo che chiuse la ,•ia a trovare una tattica con• ,·eniente per le campagne. Infatti Lucio, come Galli e Bissolati, comunque dlse<,rdanti sull'atteggiamento e sui meni di propaganda, sono concordi nel ritenere che il socialismo debba attendere dal capitalismo la maturazione delle campagne. Di qui le difficoltà. Dice logico.monto Lucio: allora. noi abbandoniamole queste campngne; non spelliamoci le mani nei ferri dell'a.Hrui bottega. - Sarebbe una rovina. la ,·ostra. inerzia: rim– beccano Oattl o Bissolo.li i ma il primo non sa proporre che un mezzuccio qualunque, \'Orrebbe rar la propa– ganlla quasi a traJlmenlo i il secondo tende bensì l'arco Jol suo forlo Ingegno per conciliare lo due faccio elio do..,robbo assumere Il socialismo nelle cumpllgne, quello di alleato e quello di mo1•tale nemico tlel capitalismo, ma ci riesce t Si può conciliare l'inconciliabile? Si può essere amirl o nemici della stessa cosa nello stesso tempo! Con questo concetto semplicista delsocialismo in mentt, il propagandiata si tronda.nnti ad un monte di difficoltà, ma le dinlcol1à si appianano non appena si cessa di con– sitlerare Il capit1llsmo indispensabile al compiersi della e,·oluzione economica. Ma può Il sociBlismo, nei rami arretrati di produ– zione, mettersi fin d'ora In lotta col capitalismo. senza. porre un ostacolo allo sviluppo della tecnica di lavorol Pub ivi combaUere Il capitalismo sfruttatore e, sopra• tutto Il suo malefico e(Tottodi riflurre il la.l'oratore al proletariato, µur lo.sciando la strada libera alrintrodu· zione nella produzione agraria dei più complicati, scien• tiftci mozzi di lo.varo e senza rila.rJare l'aV\'enlo del colleltivismol Sl che lo può, o lo può modia.nto la coopera%ione. Non csllo a dirlo, la coopera1.ione ò l'unico mozzo le– gittimo, omcace, col quale noi possiamo al presente in· trodurcl nello campagne. Por essn, lo due raccie che dovrebbe assumere lvi Il socialismo si confondono in una sola, o clob i socialisti possono propugnare rap · plicazlono alla produzione agraria. di qualsiasi più com• plicata. scoperta scicntiftca, senza con ciò rovinare i piccoli proprietari, anzi avnntaggiandoli; possono com· battere ad oltranza. il capilo.lismo, senza tema di arre-

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