Critica Sociale - Anno VI - n. 13 - 1 luglio 1896

B1b 200 CRITICA SOCIALE lista più o mono lunga e dolorosa, solto forma di membro di una società colleltivistica; e se questa ri– surrezione non arriverà per voi, potete esser certi che arriverà pei vostri figli. Disogno.consentire che questo rngionamento non è dei più convincenti e, se il pro1>aga.ndato capirà. dav– voro il latino, io penso con Lucio che si attaccherà.con più rorza allo scoglio della sua piccola proprietà, re• spingerà con orrore il proreta. di sventura e accoglierà invece con grande ri\!Onoscenu tutti quei pannicelli cah.li , quei cordiali, che i partili conservatori cerche• ranno di somministrargli por tenerlo in ,•ila e a1Te– zlon11rselo. I successi elettorali finoraottenuti nellecampagne, si devono appunto a quel velo di sentimentalismo con cui si ò annebbiato flnora il socialismo; l"indecisione, la reticenza dei propagandisti rurono la sah·ezza, rurono la causa del trionro. Ma,se noi spoglio.mo il socialismo di questo \'elo o lo notomizziamo nella sua pura es– senza al modo che ,•orrebbe Bissolo.li, noi corriamo serio pericolo di spaventare e allontanare da noi il pic– colo proprietario. Dunque, aspettare inerti che il capitalismo compia la suo..e,•oluzione nello co.mpagnet Taio atteggiamento passi\•o sarebbe forse pili dannoso che una tattica sba– gliata, perchè esso segnerebbe l'impotenza del socia– lismo in Italia, mentre la tattica anche sbagliata in pnrto si corregge, si rettifico., scendendo da.Ilateoria alla. pratica e qualche cosa fa. Quindi ha tutte le ragioni Bissolati, quando combatte energicamente la tesi di J.ucio. Il capitalismo è giunto a un tal grado di sviluppo da portare O\'Unque direttamente o indirettamente il di– sordine, la crisi; e come non è lecito al frutticultore, quando è giunto il momento di raccogliere le frutta di un albero, ìl ritardare una tale operatione, solo perchà alcuni frutti non hanno raggiunto un grado perretto di maturità, pena la rovina di tulto il raccolto, cosl il socialismo non può arrosto.re lo. sua propaganda in nossun sito, solo perchà vi sono tuttora. alcuni ra.mi di produzione immaturi. Ma.come il fruLticultore, c he dei frutti Imma.turi f.1un'accurata. sele:donee li melle a ma· turare artificialmente sulla paglia, cosi noi nelle cam– pngne dobbiamo acconciarci ad una tattica speciale di adattamento. Il capitalismo ha ormt1.igenerato ovunque nell'invo– lucro politico e morale lo scetticismo e lo sfa.celo, ha. gottt1.to i germi di nuovi ideali e solo questi possono orma.i spingere la società al meglio. L'Italia agricola è immatura poi socialismo, sta bono, ma lo condiziono economicho sono più elio mature in nitri siti e rinettono le loro conseguenze anche qui. Le veccli!e formule sono srttlate, i vecchi partiti hanno perduto ogni prestigio intellettuale e morale, le vecchio forme politiche si sgretolano per contraccolpo orunque, il nuovo modo di concepire i rapporti sociali si diffonde per legge d·equilibrio in tutto il mondo civile. e noi, in tale stato di cose, invece di sforzarci a trornre una tattica cho si adatti alrambient<', ce no stessimo colle braccia in croco, porteremmo un gra\'e llanno a tutto il partito socialista o andremmo a rischio di esser toglia.ti fuori dal movimento civile. i-.: che lo condizioni agricolo d'Italia risentano gli or. fotti generali del capitalismo, lo pro,·ano lo frequenti erisi, il ribasso che fa non J>iù rimuneratrice la pro– <luzione Ji cerio derrate, l'orrida misori11che tormenta. lo plebi rurali i che le rondizioni politiche e mora.li, t e~ G no B1a o ancor più delle economiche, risentano del disordino ca• pitalistico generale, lo provano la crescente, ammor– bante putredine che s"inftllra in tutli gli orJinamenti sociali, la. mancanza di un partito borghese vitale che abbia lo. forzo..di compiere lo. parabola capitalista. Di rronte all'uragano socialista, che non tanto sul cielo d'I– talia, qu11ntosull'orizzonto del mondo civile, si avanza, la bastarda borghesia italiana. ha perJuto ogni fede nel progresso e, più che avanzarsi, tentenna e qua e là, e giò. accenna a ,·olgero le terga e a gettarsi nelle braccia del prete, cho in rondo alla china, con un ghigno di scherno, l'o.spelta. Chi si trova a diso.gio in ta.nta gara. di villa è il partito democratico, o meglio i pochi do– mocralici sinceri; ma nllo loro proteste il grosso della turba rispondo: Imbecilli! non v'accorgete cho colla. v(lslra mania popolaresca voi ci tirate tutli nelle pesto 1 Non v'accorgete che questi villa.n riratti, che voi tanto lisciate o accarezzate, si son f1.1.tti racotanti e vogliono cacciarci dal nido 1 Istruzione, libertà 1 un cancro che vi roda! Ignoranza, religione e mano di ferro, questo occorre por tenere il mondo a sesto. Da una parte sfatati dai socialisti che tolsero il pregio ad ogni loro ricetta o tagliarono loro la \'in, dall'altra tirali per le ra.tdeo subissati di imprecazioni dalla rolla dei ben pasciuti che paventa.no la luce e la libertò, paurosi di quelli e vergognosi di mescolarsi con questi, i democratici si trovano veramente fra l'in• cudine ed il martello e sono impotenti a qualsia.si cosa di bene. In tanta putredine, in tanta mancanza dl ogni idea– lità, in tanta viltà e fiacchezza, chi potrà. ormai met– tersi alla tesla dell'evoluzione sociale, se non il partito socialista 1 Chi potrò. scendere fra i lavoratori dei campi, apatici e conservatori per ignoranza ed atavismo, più che per ,·ero interesse, superstiziosi, timidi, e fare di tali automi altrettanLi cittadini coscienti e gelosi dei propri diritti 1 Non certo i partiti che hanno tutto l'in– teresso a conservarli gregg,.:,,ma.s1a anonima. Il conto.dino, sviato dai pregiudizi che per ignoranza o malarede si fanno circola.re sul socialismo, guarda questo con sospetto o disprezzo, m1 non appena s'accorgo che il socialismo non è poi quolla pazzia che gli si voleva. far credere, comincia a tendere ansio3o l'orecchio, ad appassionarsi. Tutto sta a trovare unm.formi, che in– terpretando i suoi dolori, i suoi bisogni, il suo stato psichico, sappia scendere nel suo animo e sollevarlo al nuovo ordine d'idee. Nò si può dare molta importanza. alla proposta Jel Gatti, cosi come la ra, dolio Casse rurali, lo quali inde• biterobboro forse pili dì quel che non sono i piccoli proprietari e moralmente farobboro pili mate che bene. Egli ha però tutte le ragioni quando arT1mna che noi non potremo far breccia. nell"a.nimo dei piccoli proprie– tari, se non ci curiamo anche dei loro interessi del momento. Insomma i tre polemisti, corno sono armati di forti ragioni per combattersi a vicenda le proposte pratiche, sono allretl:l.nto deboli ed incerti nel fare questo proposte. E come mai tre robusti ingegni, ben nudriti delle dottrine socialiste, pur battendo tre strade Ji\'erse, non riescono a tronro quella che mena alla soluziono piana e giusta dilli.i. quostiono! Secondo me por un errore pregiudiziale. Dico Bissolo.ti: e Note\'olo anzitutto è che finora non una. voce si sia le\'&ta a di(cndoro la causa della pic– cola proprietà di fronte al socialismoi non pure negli scritti cho hanno visto la luce su queste colonne, ma neanche in quello numeroso comunicJtioni, che, in

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