Critica Sociale - Anno VI - n. 13 - 1 luglio 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: AnnoL. 8 • Semestre L. a- .lll'E■teroi Anno L.10 • Semestre L. 5,50. Lei/ere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE•MILANO:Portici6allerla V. E., 23 t• (11110 IOIIII) Anno VI - N. t3. Non si vende a numeri separaU. Milano, 1.• luglio 1896. SOMMARIO AUua.lltà. Il COll{Jl'tllO dt F{rt11.:e (LA CRITICASocu.u:). Tamca ra:1011ale O tattica bppllcata/ tCICSlll'l'E D'ANORI.O). Studi aoclologlcl. La pa,.ota al $/!JIIOI' SciplO Slgllcle (Sc1r10 SIOHEU: e LEONIDA DISSOLATI). Pe,· la propoganda in campagna: la 1ol1uio11e coovcrallr;a net pae,t (ti 71/ccola r,roprfetd (011.;!'-Y.l'l'K Dosio). Soctoll.ldamo la re,·ral Co1uùler,uio111 di 1111 .rlcllùmo 1ulla lolUi di ctaue ltl Sicilia (S. CAltl)IAR.ERI ScuRTI). ra11llar;i1mo t 1octali8"10 {OF.ll.ll01-ISI flli\YIO). Fllosofta, letteratura e varietà. //oUelllno !Jtl>flou,.a/fco, 1:111,111·reJl011e chanuta '11 J,1ohlltl.'1·1·a, dl P,1,01,0V,1,LKttA; 1,·1,:conomla 1mmcca di a-·. Eso111.s; P<,,-as– sllismo oroa,itc,, e veu-a11/tl1mo 1oc/'lle d1 !,.hss,1.11T e VAS• Co11cor10 Mal/la: la vrorooa c!el 1: cerdcUo (LA C1uT1cA) P11Mltca.:to11t pervemae tn dono. A VVERTENZ.E Coincidendo la nostra gita a Firenze pel Congresso socialista nazionale co,.. gli ultimi giorni della prima quindi, cina di luglio, avvertiamo fin d'ora ohe il prossimo numero della Ol'itic" non potrà uscire colla solita esattezza il giorno della sua data. Preveniamo i lettori ohe, per asso– ·luta necessità amministrativa, so• spenderemo 1°1.nvio dol perlo– clico a tutti coloro che, essendo in ritardo di pagamento.hanno respinto o non si curarono di saldare la quitanza loro trasmessa per mezzo postale e non ci dettero nessun affidamento di voler provvedere presto spontanea– mente al versamento dovuto, L' À 1 1n1n·in'istrazione. B b 1ote a G no f a u Il Congresso di Firenze Gli av\•el'sari nostri Io attendono con una mal dissimulata trepidazione. Non ch'cssi, in tutto il tempo trascorso dopo la gl'ande manifestazione di Reggio Emilia, non abbiano già avvertito lo svi– luppo delle nosu·e forze; ma essi temono, e a ra– giouc,che dal concentramento e dalla coordinazione, che di queste forze si faranno in seno al Congresso, il partito del proletariato tragga l'energia por un più formidabile slancio in avanti. Il loro timore corrisponde alla nostra speranza. Anzi, meglio che speranza, ò ferma e positiva fiducia. Noi sappiamo per p1•ova che hl funziono di queste grandi assise del nostro partito consiste nella clabomzione di quella coscienza collettiva che, il'radianclosi sulla coscienza dei singoli militanti, ne rende l'aziono più alacre o più sicura. Il Con– gresso non è una rassegna di gruppi, una semplice somma cli forze; ò una moltiplicazione, anzi una cl'eazione di forzo nuo,•e, a quel modo che la for– mazione o lo sviluppo di un organismo ò ben qual– cosa di pili e di diverso della semplice somma degli elementi chimici a cui de\'C la \'ita. E ormai non c'è più luogo a dubbi: il pal'tilo ò sulla \'ia cli un grande e organico sviluppo. Superata la cl'isi primordiale di fol'maziono noi Congresso cli Genova dol 1802, in cui, staccandosi dalle tendenze anarchiche e corporativiste, scrisse sulla sua bandiera il principio della lotta di classe, della conquista dei poteri, della socializzaziono dei mezzi di lavo1·0, della doppia aziono distinta o so– lidale economica o politica, esso arrorzava la sua struttum interna noi Congresso di Reggio Emilia del 1803, dove cletorminava il suo contegno cli fronte allo organizzazioni opcmie e tracciava lo lince deffa1.ione amministrativa e politica. Pare,·a cosi - o noi lo auguravamo allora in queste colonne- che ròra dei Congressi teorici del partito potesse dirsi chiusa, e stesso per aprirsi l'èra dei Congressi pralici, dove gli argomenti di disputa e di deliberazione fossero lo sviluppo pra– tico dello organizzazioni, la propaganda in cam– pagna e il modo di attuarla, la stampa cielpartito, l'atteggiamento e l'azione sua di fronte a questioni I determinate e speciali, sia in Parlamento e nelle amministrazioni, sia fuori di es:,e. Ma un fatto, la cui possibilità 1 ammoniti dalla esperien1.n dei paesi pili progl'editi del nostro,

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