Critica Sociale - Anno VI - n. 13 - 1 luglio 1896

202 CRITICA SOCIALE stare l'o,·oluziono; per essa il collettivismo, che teori– camente, per la mente rozza e per le condizioni eco– miche immature del piccolo proprietario, può sembrargli utopistico a dannoso, riceve dal fatto una dimostra• ziono froebeliana, o si presenta anche u. lui chiaramente come un risultato, naturale, grandioso, desiderabile dei perfezionamenti tecnici; per essi insomma l'ideale so– cialista può risplendere in tutta. la sua luce nella mente o nell'animo del piccolo proprietario. (1) Qui vedo dosi• gnarsi uno scettico sorriso sulle labbra di qualche mio contraddittore. Cooperazione1 O non è questo l'impiastro tanto decantato da cinquant'anni dai democratici1 Sì, ma ciò non toglie che essa sia. per ora la forma pill bello. di produzione, che sia., per quanto embrio• nalmente, un'immagine di quel collettivismo al quale aspiriamo. Empiastro sì, ma. il Ferri ci dice che nel Belgio essa ha ratto dei veri miracoli, che ivi è il nido, il focolare dell'agitazione socialista; ma. nell'lnghiterra si è organizzata potentemente e, non appena avrà ac• quistato coscienza chiara e sicuro. del suo fine, diverrà. una leva. potente, sarù. il ponte di passaggio tra l'in– dividualismo od il collettivismo e motterh. forse quella nazione alla testa del movimento socialista. Capisco, la cooperazione all'ombra del capitalismo stenta a far vita, ma non osagoriamo. Intanto nell'In– ghilterra e nel Uelgio, dovo il capitalismo è gigunte, essa vive o dà buoni frutti i e che non potrebbe rare in Italia specialmente nelle campagne, dove il capita– lismo ò ancora. nano1 Qui non si tratta infine di far concorrenza alla. pro• duzione capitalista già. in flore, ma di occupare un ter– reno ancora sgombro e d'impedire o.I capitalismo di entrarvi o portarvi i suoi malefici effetti. Qui la que– stiono si presenta !n questi termini. Data la necessità. del socialismo di entrare nelle campagne ancora im– mature, come potrà. h·i adempiere il suo duplico còm– pito di maturarle e conquistarle? Potrà chiedere aiuto a quel nemico che dovo appunto combattere, al capi– talismo? L'antinomia sarebbe troppo stridente. Non ha. altra ,·ia quindi, altro mezzo, che la cooperaziono. In sostanza quale ufficio utile compio il capitalismo? Costringo colla violenza la società. nd adoperare i mezzi più perfezionati di produzione. I piccoli produttori, im– possibilitati a far uso individualmente di tali mezzi, riluttanti per ignoranza o falso amore di libertà, a farne uso socialmente, tenderebbero a rima.nero nella vecchia forma di produzionei ma sorgo il capitalista potente, si arma dei nuovi strumenti formidabili, rende inefll• ca.ce la vecchia maniera di produrre, colla concorrenza proletarizza i piccoli produttori o concentra nello pro– prio mani la produzione. Il socialismo, è vero, restituirà. ai lavoro.tori f mezzi di lavoro sviluppati e concentrati dal capitalista, ma intanto la genesi è lunga, faticosa, dolorosa, intanto la so.lita si copre di cadaveri. O perchò ora, che la visione di questo fenomeno è così chiara in tante menti e che il ratto giornaliero può renderla chiara allo menti più ottuse, non si potrà. tentare di rispar– miare tanti dolori 1 E ciò coll'indurre i piccoli pro– prietari ad adottare spontaneamente, coll'associazione, quei metodi e quegli strumenti più complicati di pro- (1) Per verità giova ricordare che a questa soluzione nveva pure accennalo il Dissolati 1c1·hendo: • Se la Introduzione di macchine Ylene caldeggl11ta (quel che si dice delle macchine J)Uòdirsi del consorzi per la irrigazione) fra I plccoll 1)roprie.tt1rl, questo I\Y• ,·lamento a una coltura 111dullriale e colletttva non contratta colla propaganda aociatieta, ma piuttosto le otrre pili propiiio Il terreno.• {Vedi Cr-utca l':lgennaio 18!:IG, pag. ti), (,Yota, aella CRITICA), Bib ,otec.:i CJ1no B1arco duzione, che nello mani del capitalista li getterebbero noi proletariato t Per Ossa.re meglio le idee farò un caso particolare. Qui nel Monrerrato, d'onde io scrivo, e in generale in tutti i paesi viticoli, la grande produzione vinicola comincia ad avere la prevalenza sulla piccolo., quindi sarebbero opportunissime lo Cantino sociali, se non si vuole che le grandi cantine capitaliste finiscano por assorbire intieramente la produzione del vino e ridurre così in più dure condizioni il piccolo proprietario. Se queste Cantine sociali finora 11011sorsero che molto rade qua e lò., ciò si deve, non già alla loro poco utilità o alle straordinarie diITTcoltàd'impianto, ma all'igno– ranza. dei contadini e all'egoismo delle classi dirigenti. Esse sarebbero la via a.per.la.al soci<llismo noi nostri paesi. Le Cantine sociali porterebbero un immediato e grande vantaggio al piccolo proprietario, in quanto lo snlve– rebbero dallo sfruttamento e dalla camorra dei sensali e dei negozianti e gli da:·ebbero modo di confeziono.re egregiamente il suo vino, con sposa relativamente mi– nima; ma meglio ancora, esse sarebbero lo stimolo ad altre istituzior:i non meno utili e il focolare della pro– paganda socialista. Cosi, accanto o.Ila Cantina. può sor– gere il sindacato agricolo, la Cooperativa di consumo, in corti casi, la Cass<ldi credito; diffondendosi e colle– gandosi, le Cantino sociali possono generare una Cassa di previdenza contro gl'infortuni. Esse devono avere di necessit.'L un locale per le riu· nioni; di qui istruzione agricola pe1•convincere i pie• coli proprietari a.d accettare, individualmente o social– mente secondo i casi, i mezzi di lavoro più economici e le cure più raziono.li che la scienza verrà. consigliando; e di qui la propaganda socialista. Il socialismo sarà. fa– cilmente compreso da tutti, perchò ciò che si sta. fa.• cando ne è appunto un"immagine e gli argomenti, che fuori di li avrebbero poca efllcacia., ivi invoco acqui• stano un'eloquenza de.cisivai così l'additare i modi con cui il capitalismo sfrutta o srrutterebbe il piccolo pro– priet~rio, cosi il profetizzare a questo la sua inesora– bile llne se non si acconcerà. coll'associazione ai nuovi modi di produzione, così il convincerlo della nocessità di unirsi al proletariato per strappare di mano al ca– pitalismo i poteri pubblici. J..a lotta politica in senso socialista sgorgherà no.tu – rale dalla lotta. economica, perchò anche al piccolo pro– prietario si presenterà nitida e chiara la visione che il capitalismo ò un pericolo permanente per lui, mentre ìl socialismo lo prenderà. sotto la sua protezio~ne e lo spingerà dolcemente a quella forma di società, dove chiunque lavori sarà. certo di poter vivere umana.– mente. L'agitazione sarà diretta specialmente n domandare al governo e alle amministrazioni comunali leggi e condizioni di favore, sussidi, premi, ecc. Diavolo! Non sono essi i naturali protettori degli umili 1 E come po• tranno negare alle Cantine sociali e alle altre consimili istituzioni quel favore che hanno concesso ai ,trandi ìndustria.li e ai grandi proprietari sotto forma di dazi protettori, monopoli, premi i o ciò col pomposo protesto di ravorire l'industria e l'ugricoltur<i nazionale 1 Qui si tratta di qualche coS<l cli meglio, si tratta, non solo di favorire l'agricoltura nazionale, ma anche di raro in modo che essa ridondi a vantaggio di coloro che la esercitano, non di quelli che stanno a guardare ad esercitarla. Nella cooperazione il partito socialista ha tutto da

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