Critica Sociale - Anno VI - n. 13 - 1 luglio 1896

CRITICA SOCJAL E 100 cola proprietà fosso un fenomeno pa.sseggiero, quasi trascurabile; che nolle campagne come dapperlutlo si manifestasse decisamente quel fenomeno di concentra– zione dei capitali che O la baso del collettivismo; che quanto prima la propaganda socialista avrebbe avuto il terreno sgombro di ogni difficoltà, anche nello cam– pagne, perchò anche Il i lavomtori erano alla. vigilia di essere proletarizza.ti. Ma dnlla discussione risultò che lo cose non erano tante lisce. Fu dimostrato che la.pie• cola 1>roprielàtro,·a I&sua ragiono d'essere nello stru• mento semplice di lavoro, che non c"ù speranza. che ossa sparisca veramente o lasci il posto alla grande se prima·Io strumento non si sviluppa o che questo avvenimento non sembra tanto prossimo. Perchè non nle il prendere in mano una statistica e dire: Vedete J il tanto per cento di piccoli poderi che ogni anno vanno in subasta., il tanto por conto di piccoli proprio· tari cho vanno a rotoli i e concludere con ciò che la piccola proprietà. sta por tramontare. Per venire a tale conclusione bisogna domandarsi: Ma 1 o queste piccole proprietà che ogni anno sono rorzosamente vendute, a chi e dove vanno 1 Vanno esse al grande capitalista agronomo che le sottoponga ad una coltura più sapiente, intensiva o produttiva, vanno osso a costituire la grande proprietà capitalista condotta coi grandi mozzi di la– voro, o non ritornano piuttosto ad altri piccoli pro– prietari che seguitano a srrutlarle coi semplici mezzi di lavoro, immediatamente o dopo esser stato un certo tempo nella. morta gora del demanio, o fra lo unghie dolio strozzino, il quo.le non so. cito utile canrne so non col convertirle al più presto in danaro 1 questa ò la domanda che bisogna farsi, o la risposta. b troppo ovvia, ed essa ci dice che le cirro slatistiche ci possono indi· caro bensl il grado di malessere del piccolo proprie– tario, ma non sono nncora un indizio della scomparsa della piccola proprietà. o non lo sarnnno llnchè lo stru– mento di lavoro rimarr-à inalterato. Socialislicamonle parlando a noi poco importa cho la piccola. proprietà. muti spesso di pa.drono; importorebbo che ossa soccom• bosso come sistema. di coltura. di rronte alla grande proprietà capitalista. Quindi il problema rimnne in tutta la sua rigidezza. La classo dei piccoli proprietari sta male, vi\•e di stenti, nessun lo nega..,ma come classe per ora non può spa– rire, non si proletarizza; o se la piccola coltura non cede lo armì di rronte alla grnnde, corno potremo noi sccntlero nelle campagne coi nastri principi scientifici di socitl.lismo1 e l"ovoluziono capitalista non si compio nella produzione agraria, c ome p otremo noi ivi predi– caro il collettivismo, che di tu. le evoluzione è appunto l'ultima raso 1 Si disse: lo sfruttamento che il capitale esercita sulla piccola proprietà, sia. puro indiretto, è tale do. rendere questa illusoria; il piccolo proprielario b talo in sembianza, ma in realtà, negli erretti, b proletario. E sia pure, ma e che per questol Potremo noi tral• tarlo come un proletario autentico 1 Potremo noi pre– dicargli il collettivismo corno rimedio do"suoi mali o SJ>orarocon ciò di vincerlo nlla nostra causa 1 E quando il socio.lismo vincesse polilicamento, spereremmo noi di poter improvvisare il collettivismo rra i piccoli pro– prioto.ri 1 Ciò sarebbe grave utopia, contraria. ai prin• cipi del socialismo stesso, perchè noi sappiamo che il colletti\•ismo non può prender ,•ita che dalla grande produzione, non può sussistere che là dove lo stru– mento di lavoro è talmente sviluppato da non tolle– rare più la produzione individuale. Nel secondo periodo della discussione (1), dei risul– tati del primo periodo solo tonenflo cnlcolo di questo, che la piccola proprietà. rurale ò efrell'> di sistemi ar– retrati di coltivazione, o dogli altri non curandosi, si polemizzò sul\"atteggiamento da prendoro di rronto a lnle piccola proprietà. Da.ta.o ammessa da. tutti questa immaturità. della campagna, che cosa. si potrà raro por ossa 1 Qui si manirostarono tro correnti diverse. I.a prima, con Lucio, vorrebbe addirittura l'abban• dono delle campagne. Il capitalismo no maturi prima le condizioni economiche, in seguito il socialismo pen– serà. a conquistarle. L'altra, col dott. Gerolamo Oatti, vorrebbe introdursi fra i piccoli proprietari con un'istituzione qualsiasi, magnri conservatrice corno lo Cnsse rurali, purchè di immediata utilità per essi. Cosl i socialisti se no ac– l]uislerebbero la benevolenza. o la fiducia, ollrochò li metterebbero in condizioni oconomicho più indipen– denti o li educherebbero nll'associaziono; in seguito o quasi di soppiatto si potrà. inoculare nelle loro vene il vil"u1 socialista. La terza. corrente, con Leonida Bissolati, quasi via di mozzo, rifuggendo egualmente dai due estremi, dal• l'inerzia ciob di Lucio o dai sottili accorgimenti del Galli, vorrebbe scendere in campo n visiera alzata, colla nuda o cruda teoria della lolla di classe, sve– lando ai piccoli proprietari il modo con cui il capitalo indiretlamcnto li sfrutta, persuadendoli della loro pros– sima ino,·itabile rovina e del loro intore!:l'so quindi ad unirsi al proletario nella lolla contro il capitalismo. Ma.ecco Galli che trova questo modo di propaganda poco pratico o Lucio che eschuna: Come, voi volete convertire colla prorczia 1 non per le ragioni del pre– sento, ma. per quella del ruturo1 Lo. vostra ò a.po• ca.lissoI E non hanno tutti i torti. , la. bono che il p iccolo proprietario sia srruttato ftn d'ora dal capita.le nella. compra-vendita dello merci, nel credito, ecc., ma. por far prosa sul suo animo bisognerebbe potergli pro– porre il modo di sruggire a questo sfrutta.mento, senza mandarlo in guai maggiori. Invoco Bissolali ,·orrebbe convertirlo suppergiù con questo ragionamento: voi vo– doto in quanti modi il capitalismo già vi sugge il saogue, ma peggio rari"Lper l'avvcnirei non ò lontano il giorno in cui vi getterà nudo bruco nel proletariato; dunque rato\'i socialista. Ma pcrchè socialista 1 Non già per e\·itaro questo amaro calice della prolelo.rizzazione, oh, (Juosto sarebbe impossibile! non già. per rarrorzare o almeno conservare la vostra posiziono presentei il ciel ne guardi I Ciò sarebbe contrario ai principì scientifici del socialismo I Ma per arTretlare invece, almeno col desiderio, questa proletarizzazione, per opporsi ad ogni inciampo con cui la borghesia, spaventata, cercasse di ritardarla, per arrrettare insomma.. per quanto sta in voi, la vostra morte ,come piccolo proprietario, nella fede che risorgerete poi, dopo una gestazione capita- (1) Anno 1893, Il. i\; anno IS9J. num. I,!, 3. 4. l.l/CIO: I.a Cdli" Q1d.rra dt:llt: campagnt:; Il preutlte, t'avi:e11/re; P,•opa9tmda hu,. me. - IJollor o,mo1 .. u10 0,1.TT1: /,,e ct1,•e nwall dl pruttto e Il ,,armo ,oclalMta; I.a piccot« vro11rll'td c1U11J)agm,ola e Il var• lltO ,ocloll.lta. - I.ROS'IDA lllS~OL\1'1: La QtctllfOPlt aura,·la, !)rima e lf'Conda Jl&rlc; Strhtge,ulo I nfdt. - IVASOK /JoSOMI: /,fl tttnt,•a vropagan.da ntlle campag11t. Vedere Anche: C11tlTICA O ·u1.M. anoG lMl. n. I. ASOIOLO CA· 111u1""1: l,fl picco/a proprklà e u p41·11to101'."ll•U•u1. - St~l-!O :u1no, n. 3, L, M.: C«HocltJ1lq'l-tl d~i ,,iuoti proprtdarl come aerla• mt11to al colletllci.1»1?; broa m!l :t.uennato :irticolo.

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