Critica Sociale - Anno VI - n. 12 - 16 giugno 1896

190 CRIT !CA SOCIALE possibile fare, che si trova. I&vera. od intima. connes– sione del materialismo storico col socialismo scientifico. La constatazione è la seguente. La società. è ora cosl conrorma.ta che la.sola soluzione possibile che contenga in sò, è il socialismo. Tale constatazione e previsione, del resto, per di\•entare principi di azione pratica, banno bisogno di una serie di altri elementi, che sono motivi d'interesse, ovvero motivi etici e sentimentali: giudizii morali ed entusiasmi di fede. La.constatazione, per sò stessa, è fredda ed impotente. Essa non basterà. a. smuovere il cinico, lo scettico, il pessimista. Ma ser– l'irà a mettere in guardia e ad impegnare in una lotta, lunga se pur vana. nel risultato finale, tutte lo classi sociali che in quel processo storico veggono la. loro rovina; tranne i proletari che desiderano appunto la fine della loro classe. A darle un indirizzo positivo, a. trasformarla in un imperali vo ideale per ehi non senta la spinta cieca dell'interesse di classe o non sì lasci avvolgere turbinosamente dalla corrente dei tempi, occorro dunque cho vi si aggiungano la convinzione morale e la forza dol sentimento. E questa ò l'ultima questione che mi pare da met– tere in chiaro, quantunque anche per essa la diver– genza tra me e il Labriola. non possa essere di so– stanza. A quali conclusioni conduce il materialismo storico rispetto ai Yalori ideali dell'uomo, rispetto cioè alla. verità. intellettuale e a ciò che si chiama la verità morale1 Senza dubbio, la. storia della genesi della verità in– telletluato viene affatto mutata dal materialismo sto– rico, che tondo a mostrare l'efllcacia delle condizioni di fatto sulle scoverte e sullo svolgimento stesso del– l'intelletto umano. La storia così delle opinioni come della scienza è tutta da riraro sotto quest'aspetto, e so ne cominciano ad a.vero dei saggi notevolissimi. Ma coloro che, per tale considerazione di genesi storica, tornano trionralmente al vecchio rola.tivismo e scetti– cismo, confondono due ordini di questioni affatto di– versi. L&geometria è nata, di certo, in date condizioni, che importa determinare; ma., non per questo, le ve– rità. geometriche sono qualche cosa. di puramente sto– rico o relativo. !.:avvertenza parrebbe inutile: ma anche qui gli equivoci sono frequenti e curiosissimi. Non ho letto, finanche, in qualche scrittore socialista, che le stesse scoverte del Marx sono un semplice mo– monto storico, che deve essere necessariamente ne– gato 1 Il che, se non ha il significato abbastanza volgare di un riconoscimento della incompiutezza di ogni opera uman11,OV\'ero della. non meno indubitabile osserva– zione che il pensiero del Marx è figlio doi suoi tempi, io non so quale significato possa avere. Anche più pericolosa è questa unilateralità storica. rispetto alle VMità. morali. La scienza. della morale è certo ora in un periodo di trasrorma.zione; l'etica. pu– ramente analitica., che ha le su6 opere classiche nella Critica llella 1·agion p1·atica del Kant e nella F,:toso{ìa pratica dello llerbart, non sembra. più sufficiente; ed accanto ad essa sO1·geuna scienza storica. e psicologica della morale, che considera la morale come un fatto e no studia lo condizioni di ratto. Questo movimento ha luogo non solo nella cerchia socialistica, ma anche di fuori, e mi basti citare gli acuti lavori del Simmel. li Labriola ha perciò interamente ragione nel rivendicar questa nuova considerazione scientifica della morale. « L'etica si riduce per noi allo studio storico dello condizioni soggettivo ed oggettive del come la morale si sviluppi, o trovi impedimento a svilupparsi. • E Bib 1otecaCJ1no H1arco cautamente soggiunge: « In ciò solo, ossia. entro questi termini, ha valore l'enunciato che la morale è corri– spettiva alle situazioni sociali, ossia, in ultima analisi, alle condizioni economiche. • La questione del pregio intrinseco ed assoluto dell'ideale morale, della sua ri– ducibilità o irriducibilità. alla verità. intellettuale, resta. intatta. Ma forse sarebbe stato opportuno cho il Labriola. avesse battuto un po' più da c1uesta parte. Nella let– teratura socialistica si nota. una forte corrente di re– lativismo morale, non già storico ma sostanziale, di quello che considera. la morale come una vana imagi– natio. Questa corrente è stata principalmente dolermi· nata dalla necessità in cui il Marx e l'Engels si trova– rono di rronto agli utopisti di affermare che la cosi detta questione sociale non è una questiono morale, ossia, secondo ch'è da. interpretare, non si risolve con mezzi morali, o dalla. loro critica acerba. delle ideologie ed ipocrisie di elasse. ( 1 ) È stata poi aiutata, per quel che a me sembra., dall'origine hegeliana del pensiero del Marx e dell'Engels, essendo noto che nella filosofia hegeliana l'etica perdo intrinsecamente assai della 1·i· gidezza datale dal Kant e serbatalo dallo Herbart. E, finalmente, non è forse in ciò senza influenza la deno– minazione di -materialismo, che fa ripensare subito al• l'interesse bon inteso e al calcolo dei pia.ceri. Ma è evidente che l'idealità. e l'assolutezza della morale, nel senso filosofico della. parola, sono un presupposto ne– cessario del socialismo. Lo stesso concetto del so1wav• valo1·e non è rorse un concetto morale, por quanto, a mettere a nudo il fatto nella sua semplicità. originaria, fossero necessari a Carlo l\·tarx tutti i sussidii tecnici dell'economia scientiflca 1 In pura economia, si può parlare di un sopravvalore 1 Non vende l 'opera.io la sua forza di lavoro proprio per quel che vale, data la. sua situazione nellt1.presente società! E senza il pre– supposto morale, come si spiegherebbe, nonchè l'azione politica del Marx, quel tono di violenta indignazione e di satira amara che si sente in ogni pagina del Ca– pitale? - Ma.basti di ciò, perchè mi accorgo di dire cose assai elementari, e che solo per equivoci ed esa– gerazioni di frasi si possono sconoscore. E, nel concludere, torno al lamento, che ho già. fatto, contro questa denominazione di materialismo, che non ha ragion d'essere nel caso presente, e rt1. nascere tanti malintesi e servo al giuoco degli avversari. Per ciò che riguarda la sloria, io mi fermerei volontieri alla denomina.Lione di concezio11e1·ealisticadella &toria, che rappresenta. l'opposizione a. tutte le teologie e metafi– siche nel campo della storia, ed è tale da accogliere in sè cosl il CC1ntributoche alla. coscienza storica ha recato il socialismo, come quelli che le si potranno recare, in seguito, da. ogni altra parte. Perchè !"amico Labriola. non deve da.re , nel fondo del suo pensiero, troppo importanza agli aggettivi ultimo e definitivo, che gli sono sruggiti dalla. penna. Non mi ha. raccon– tato egli stesso una volta, che lo Engels aspettava ancora altre scoverte che ci aiutino a. comprendere questo mistero ehe noi stessi facciamo, che è la storia.? BENEDETTO CROCE. t'J ~ notevole, aouo quealo ri"uardo, l'antipatia che 1raa1)are nella letteratura soclnllatica conlro lo Schiller, li 11oet11. della morale kantiana, diventato il poeta del cuore del borghese te– desco. Avvertiamo i commtltentt che il libro del 71ro– fessor BoNARDJ: Evoluzionismo e socia~ lismo è esaurito.

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