Critica Sociale - Anno VI - n. 12 - 16 giugno 1896

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8. Semestre L. .a- .lll'Eetero: AnnoL. IO• Semestre L. &,&o. Lettere, vaglia, cartoline-1Jaglia aU'Ulllclo di CRITICASOCIALE·MILANO: Portlol Gallorla V. E., 23 t• (,IUO IOIIII) AnnoVI - N. n. Non si vencl" ci minierl separa.ti. llilano. 16 giugno 1896. SOMMARIO AttuallU.. Per UH i:oto di .... tlllJ)Cl'tUIOJ~ (LA CRITICA SOCl4LK), Il .Jfmllttt'O uala11tuomo e Oll « I•oml11l 1warlcl ~ (\'ILFREOO PA– IUITO e NOI), La f"•uio11e del G,"fl''elll e Il p,-ot,,e111adclleallcm,;e (A. OUR– DISA e L.-. CRITICA). Pu una repubbllt:a Potacca: 311:iltednlone delln Crluca Scctate (W. JOIIKO). Studi sociologici. Radtcall.rmo e 1oclali1mo nel paul di ,u·tigta11nto: ri1po11a n c..a ta.ttka amll1i,uo di Att{le{O Bldolll {AVV. Do)U!SICO SrAMSI). Il mater1au1mo ,ro,·Cco; Il ((!ne) (D•:~to11.T·ro CROCI!:), Morale prif;ata e morale pOllll ca: una 1m bbllculone di Sclplo Sighele; Il lftne) (l.ltOSID.\ B1SSOL.1.TI) . Concor-10 ,Varna: la 1n-o,·oga del 1: cerdetto (L• CRITICA). Pubbllca.:101111:i.eru1111tct ha dono. A TUTTI GRAZIE! Jmpossibililalo a rispondere 11arlicolarmc11te a t«tte le /eltere e i teleg.-ammi di augu,·io, di co11se11so e d·i rnllegmmenlo s11editimi da amici e da Cfr·coli socialisti ver la elezione di 1llilano, 1··ingra~ioqui, a nome dei compagni e delle com11ag11e mila11esi, tutti i gentili e/te, da og11i parie d' llalia, pre11de11docosi vi'vo interesse alla 11ost1·a tolta e alta noslt·a villoria, ne ce11tuplica110anche per noi il significalo e il valore. (15 giugno}. F11.1J•PO TUHATI. PER UNVOTO ..... DI DISPERAZIONE Si è menato grande scalpore, nel campo nostro, per il voto dato alla Camera, nella tornata 30 maggio, dal deputato De felice, a favo1'0 dell'ordine del giorno puro e semplice proposlo da Borsa1'01lie accettato dal Ministero. Risorta inopinatamente,come ognuno ricorda, la questione morale, che in seguito alla discussione dell'inchiesta ,\stengo pareva il giorno prima sepolta, si ebbe quell'improvvisavo– tazione politica, nella quale il Ministero otten110 tre soli voti di maggioran,a. Del gruppo socialista non erano presenti che Agnini e De Felice. Se anche quest'ultimo avesse, come Agnini, votato contro, il MinisWro non si reggeva che pel gracile fìlo di un ,·oto solo, e Rudini agli a, 1 ,•ersari, chie• denti le sue dimissioni, non 1>0te,•alanciare la e~ e n Ba o rrase: abbiamo ancora due voli d'avanzo da roga– lal'vi. Lo strepito pel voto del De Felice ò stato grande. La Lotta <li classe, l'J,:codel POpolo. la stessa Gtu– slt:.ia, che per solito ò ponderata nei giudizi e non corriva alle scomuniche, gli dettero aspramente su11avoce, tacciandolo di indisciplinatezza iin•ete– ral3, intimando~li di decidersi una buona ,·olta fra il partito socialista e il partilo c,walloltiano; poichò fu Cavallotti che lo decise, all'ultimo i~tante, a vo– tare come votò. E si minaccia di portare la que– stione al Congresso nazionale, « cho certamente - JH'Ofetizzala GtttsU:.ia - non mancherà di inflig– gere i1 dovuto biasimo al deputato di Catania e gli farà intendere che il partito socialista, che non to11era padroni, ha bisogno o vuole e sapl'à esigere sempre che tutti i suoi membri, senza eccezione, uniformino la 101•0 condotta alla volontà della mag• gioranza ciel partito ). Noi ci proponiamo di esamina1•0 la cosa in modo il più possibilmente astratto e assolutamente im– personale. Diciamo ,.:il più possibilmente astratto», perchè, sulla questione se Do Felice abbia fatto bene o malo a ,·otaro in quella guisa. non ci sen– tiamo compolcnti a daro un verdetto definitivo: troppi dati ci mancano, che ro,·se - sottolineiamo il dubitativo - nvremmo potuto valutare se ci fossimo frovali allora nell'ambiento parlamentare. Le osservazioni nostre a questo proposito non pos– sono che essere condizionate e intendono a pro– muovere piuttosto che a 1·isolvere dei dubbii. E diciamo « in modo assolutamente im1>ersonale ». perché il problema, pe1• natura sua, trascendo di gran lunga la persona del De Felice. Col quale e con le cui tendenze noi già, e al Congresso di Reggio e in pH1altre contingenze, ci trovammo in diametrale antagonismo; e, pur facendo ragione al diverso ambiento politico ond'egli ha origine e sul quale spiega la sua azione, reputiamo legittimo il dubbio che possa egli stesso, un di o l'altro, tro– varsi a disagio nelle nostre file, alle quali, do1>0 il lun110tormento della reclusione politica, ò vo– lontariamente tornato ('). Ma tutto ciò, ripetiamo, non ha punto a fare co11aquestione. La questione, in concreto, si 1·isolve in questi due quesiti, la cui importanza può essere minima quanto al passato, ma e grandi~sima per l'avvenire: - Si può egli di1·e. con asseve1-an1.a, come fanno i citali giornali, che il De Felice agi male, politi– camente, votando a favore dell'ordine del giorno Borsarelli 1 - E si può egli ugualmente dire che farebbe allo d'indisciplinatezza quel deputato socialista che, in condizioni analoghe, si compol'k-isse analoga• mente I A questi due interrogativi noi rispondiamo, per ( 1 ) Nolla.mo quetto, perch!I uno dei giornali :accusatori mette In dubbio anche la 1ua etreuin J>:ll'tecipnzlone al p11rtito e al gruppo parl:tmenll\re.

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