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alla Camtra dtl Lavoro in Milano,

pubblicazione

a

rura dclla

Società

Umani-

taria, Milano

1909,

pp .

12-29.

.

.

110

L,

condizioni di lavoro nelle fonderie lombarde

01.,

p.

1142.

111

Annuario Statistico Italiano,

Roma 1912.

112

Citiamo solo alcune delle testimonianze

più

significative. Nel

1905,

secondo quanto riportava un corrispondente de

«

Il Fonditore • (19 giu~

gno

1905) •

la maggior pa!le dei fonditori. in bro~

lavora[ v_a]~o 13 o

14

ore

al

giorno•

cd alruru,

come

gli

operai dclla

ditta

Pagn?ru

di Monza

erano occupati addirittura per

«

14 o 15 ore

al

giorno senza mternwone

».

Numerosi casi

di

opifici in

cui

si lavorara regolarmente sino a 12 ore

al

giorno vennero segnalati anche per

gli

anni successivi.

1ll

«

Il Metallurgico», settembre-ottob re 1902.

11,

«

li

Fonditore••

IO

maggio

1907.

115

«

La Metallurgia Italiana••

1913,

pp.

164-6.

116

Le

condizioni generali della classe operaia

òt. ,

pp .

214-.5.

117

«

Il

Fonditore»,

19

giugno

1905.

118 •

Bollettino dell'Ufficio dd Lavoro»,

1904,

voi. I, p.

873.

119

Origini, vicende e conquiste

cit.,

pp.

14-29.

120 •

Bollettino dcll'Ufficio dd Lavoro ••

1905,

p. 613, voi.

I.

121

Ibidem.

122

Quanto detto, com'è ovvio e come del resto

è

già

stato dimostrato,

non significa che tra i metallurgici milanesi non fosse avvertito il problema

dell'esistenza òi maestranze altamente specializzate che godessero

cli

condi–

zioni di lavoro e di retribuzione più favorevoli.

Anzi

è

vero

il

contrario, che

cioè

a Milano

cd

in

genere in Lombardia la caratteristica assolutamente pri–

maria, anche dal punto

di

vista salariale, era proprio la estrema frammenta–

zione della classe. Il fatto

è

che insomma a Milano più che altrove se erano

presenti ampi strati genericamente definibili come

«

aristocrazie operaie

»-

si

aveva anche, all'interno della stessa unità di zona, una massiccia presenza

di

lavoratori non specializzati e scarsamente retrib uiti. Proprio a questa

contraddizione, diciamo cosl strutturale,

è

probabilmente riconducibile

in

parte

quella divisione ideologica che vedremo in seguito caratterizzare

il

proletariato

metallurgico milanese rispetto a quello torinese o di altri importanti centri

dell'industria pesante.

l2l •

Il

Metallurgico••

giugno

1907.

124

I

dati riportati sono tratti rispettivamente da:

R.

BACHI,

L'Italia

economica nel 1909,

Torino

1910;

e

IDEM

per

il

1910,

cd

infine

dall' «

An–

nuario Statistico Italiano », del

1913.

125

Le

condizioni del lavoro nelle fonderie lombarde

cit., vol.

I,

pp.

1135-40.

126

Riportate anche, in:

MAIC,

Statistiche degli scioperi avvenuti in Italia

nel 1910,

Roma

1911.

m

Annuario Statistico Italiano del 1911,

Roma

1912,

p.

222.

colo

•~v

Archivio della Camera di Commercio di Milano, scatola 72, fasci-

129

Ibidem.

no

Il

FOS SATI,

nella sua opera

1.Avoro e produzione in Italia

cit, p. 414,

afferma che in questi anni

alla

Breda si pagavano i più alti salari, e citava

come punte massime alcuni montatori e calderai retribuiti con lire 7 circa.

131 •

Bollettino dell'Ufficio dd Lavoro••

1907,

voi. I, p.

339

dati

dei

Municipi e

«

Bollettino dell'Ufficio dd Lavoro•• 1913, voi. II , p.

74.

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