Gaetano Gibelli - Considerazioni sopra un sonetto del Petrarca

-n- ' mitn l' nffeuo; il suono delle parole , c quella cot.1lc nsprczza che elle acquistano pc) loro collegamento ci fanno nl tullo manifesto lo stato dell ' innamorato poeta. Se , cscmpligrazia, in luogo di pr·ovo si ponesse sento, il verso perderebbe ass.1i della sua bellezza , nè più sarebbe un' immnginc fedele dello cosa significata. I grandi poeti intesero maisemprc ad •iutare l' immagine col \'Ocabolo sì che dal fatto il dir 1101> fosse diverso , secondo appunto che disse il sommo degl' Italiani Dante Alighieri. Ila la lingua n ostra \'OCi d i ogni maniera, dolci e gentili, posate c gravi , vivaci, forti , aspre, cupe , terribili ; veloci e lente, brevi c lunghe, scorrevoli c tarde ccc.; officio dello scrittore è lo scegliere quelle che si confanno al subbietto , c LI collegarle con armonia conveniente al subbietto medesimo come vuole la norma suprema della bell~zza, l'unità. Il Costa , che sopra tutti i moderni poeti seppe dare ai suoi versi un'armonia rispondente ai subbietti , di siffntto artificio ci porse ad una insegnamento ed esempio ne' versi che seguono : Si ammira L' arte industrc che i ritmi e i metri adopra Convcn<enti ai s~toi subbietti , e varia ./11 variar della materia i suoni. Suona llfegera la tartarea tromba l Le vocali coll' aspre comonanti Tu accoppia sì che tuoni un suo" di gucrm. llimugga l' armonia colla tempesta, Fugga via velocissima co' venti, E lenta lenta col rusccl s' avvii. Tanto può l ' arte. Ma si proceda innanzi . Il Petrarca , comccbè allenti il frmo alla passione , sempre si mostra diritto pcns.1torc ,

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