Gaetano Gibelli - Considerazioni sopra un sonetto del Petrarca

- Gtroppo diletto del ' 'oglorgsiorsi olio specchio. Chi desse piena fede a quello r loc qui elice l'ornante poeta, dovrebbe tener per fermo clw b tanto virtuosa maclonM Laura , signora el i Saclò, poetessa provcn7.nlc , una del bellissimo numero delle dame che alla nobile corte cl'Amore prcsedcvano, fosse vanarclla anzi che no; ma qui , lasciando sL1rc alt re considernioni , giova por mente come gl i amatori il più delle volte uon vcggono , mn travegsono. Innanzi tratto il Poeta con quella nobile semplicità di stile , che si confaceva al suo animo riposnto (riposato però sccondocbè portava il suo stato amoroso), tocca degli ornamenti , dc' qual i In sua Laura mostravasi vaga. , L' oro, c le perle, e i fior vermigli e bianchi. Comechè la gelosia quasi mala p ianta sosl in germogl iai'C dove alligna amore, pure non per siffntta cagione (come n chi porr:• mente si farl1 manifesto) i sopraccennati adornamenti non erano accetti all' amante poeta , ma pcrchè gli era "''viso che per essi la donna sua si levasse in superbia. Per questa cagione egli aveva in dispetto i mento,•ati fregi, e perciò iucidentcmente soggiugnc rispetto ni fiori : , Che il vcrno dovr ia far languidi c secchi. Col '!ual verso ei viene n dire ; fosse in p iacer d i Dio che il ' 'erno li facesse languidi c secchi ! Dovrebbe il vcrno irrigidire i fiori, e condurli n tale che altri non ne dovesse pumo esser ' 'ago, la qual cosa ben mi sarebbe sommo ventura ; chè cosi mi sarebbe dato di veder' la donnn mia non lieta d i fiori , e meno altera d i sua bellezza. 1\t. di cosiffatto desiderio, no, non mi consola il ' 'erno: pure in tolc stagione ella trova modo di aver fiori vermigli c bianchi, di essi si ndomn , per essi piocc più

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