Gaetano Gibelli - Considerazioni sopra un sonetto del Petrarca

sopra 11 seguente SONETTO L'oro , c le perle , e i fior vermigli c bianchi Che il verno dovria f.u longuidi c secchi, Son per mc acerbi c velenosi stcccni , Ch' io provo per lo petto c per li fianchi. Però i di miei fico lagrimosi c manchi , Chè gran duo! rade volte nvvien che invecchi; Ma più ne incolpo i micidiali specchi Che in vagheggiar voi stessa nvetc stanchi. Questi poser silenzio al signor mio , Che per me vi pregava , ond' ei si tacque, Vcggendo in voi finir vostrO desio. Questi fu r fabbricati sopra l'acque D'abisso , e tinti nell'eterno obblio , Onde il principio di mia morte nacque. Il Petrarca , che quosi ingegnoso piuorc nell' immort.•lc suo Canzoniere ritrasse dalla na tura c per conseguente dal vero tutte quante le condizioni o qualitb d ' un amoroso sta"to convenevole ad animo nobi le c s enti le, volle col Sonetto , che ora per mc si prende a coniidcrarc , far manifc&ti gli affetti , che in lui si dcst.wano al pensare come la sua donna era vaga di adornarsi con oro , con perle, con fiori . " come , per suo avviso , ello pigliava

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