Gaetano Gibelli - Considerazioni sopra un sonetto del Petrarca

1:1 - disperato dolore rimanesse profondamente segna ta In mente de' suoi lcggitori , c a questo lìnc egli ne parlò in ultimo luogo, ne parlò copiosamente , c ne parlò con quella forza che si conveniva a un amante disperato d'ogni consolazione. .. Ma più ne incolpo i micidial i specchi , ., Che in vagheggiar voi stessa avete stanchi. Ogni lettore non penerà certo a comprendere come qnd più ne incolpo ravviva i pensieri di sopra espressi dal poeta ; egli incolpava l 'oro , le perle , i lìori ''ermigli c bianchi, ma più incolpava gli specchi , e ben ne aveva di che ; questi a lui erano micidiali; appresso se ne vedrà il come , e si vedrà per conseguente che l'innamorato poeta beo a ragione si accese di grande ira contro di essi . Laura , la tanto virtuosa madonna Laura , troppo spesso e troppo cupidamente (secondo che pareva al suo tenero amatore) si vagheggiava allo specchio; e da siffatto vagheggiarsi ella pigliava cagione di sentire troppo altamente di sè medesima. Perciò beo sentitamente disse il poeta ch' ella aveva stanchi gli specchi in vagheggiarsi. Chi è da tanto che possa adeguatamente estimare la frase avete stanchi gli specchi l Il dire che troppo spesso • troppo lungamente , troppo accuratamente , troppo affettuosamente ella si vagheggiava agli specchi , è nulla verso di quell'efficacissimo avete 'stanchi. Qui si pare una di quelle animatrici figure che nascono naturalmente dalla passione; imperciocchè noi siamo tali per natura che, volendo esprimere un affetto o passione assai forte , sogliamo attribuiruc il sentimento alle cose che ci sono attorno : quasi come la condizione dél fatto nostro fosse tanta , che tutte le cose, cziaodio quelle che sono senza senso, la dovessero sentire ; anzi per lo vivo sentimento che ne abbiam noi , ci pare di vedere tutte quante le cose im-

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