Una città - anno II - n. 10 - febbraio 1992

E ARE PIU' I? intervista a Cesare Finzi e a Beniamino Matatia. dovevo andare a dare l'esame di terza, che era un esame pubblico, ufficiale, come adesso. Ci andai con un mio compagno, Alfredo Rietti, che poi è stato deportato e non è più tornato. Ci andammo soltanto noi perché altri, figli di commercianti che non volevano continuare gli studi per metter i al negozio, rinunciavano ad andare. Allora c'era un unica scuola media a Ferrara, c'erano centinaia di ragazzi, il preside comincia a fare l'appello, chiama, chiama, e distribuisce gli alunni per le classi, chiama tutti, fuorché noi. Alla fine restiamo solo noi sotto questo preside peraltro molto burbero, e lui che dice: "voi che ci state a fare?". "Siamo venuti a dare l'esame, ma non ci ha chiamato". Parlavo io perché il mio compagno era molto timido. "Come non vi ho chiamato! Chi siete?". "Finzi e Rietti". "ha, ma voi siete ebrei? Ah sì. sì.'' Dietro al foglio dell'elenco c'erano i nostri nominativi. Ci manda nell'ultima aula, dove c'erano una quindicina di ragazzi,ches'eranogià sparpagliati secondo le amicizie, per aiutarsi come si fa agli esami. Lui li fa radunare invece tutti da una parte, mentre a noi ci fa sedere nell'angolo opposto. Viene dentro la professoressa e vede questa strana classe tutta da una parte con due là in un angolo e cosa fa la poveretta? "Cosa fate voi due là in fondo?". E allora io a dovermi alzare di fronte a tutti i ragazzi e dire "ma sa, ci ha messo qui il signor preside perché noi due siamo ebrei". Al che risate degli altri ragazzi. estremo imbarazzo della professoressa che non sapeva cosa fare, e che poi disse "beh, mettetevi anche voi vicino agli altri, tanto non attaccherete mica la malattia ..." E io povero ingenuo, avevo tredici anni: "scusi, ma quale malattia?". "Come, non avete la coda voi ebrei?". Lascio immaginare le sghignazzate che si sono levate dalla classe. Allora non nell'Italia meridionale, ma nella Ferrara del '43. D'altra parte ho avuto la conferma che si tentava di farlo credere seriamente. Nel dopoguerra avevamo un professore di religione molto in gamba, alle cui lezioni partecipavo pur essendo esonerato. lo, che allora ero accettato bene dai miei compagni, avevo raccontato l'episodio dell'esame e loro chiesero al sacerdote se era mai possibile una cosa del genere. Lui rispose "sì, nel libro di etica fa cista che dovevano studiare tutti i professori, compresi i futuri preti in seminario, c'era scritto che gli ebrei avevano la coda. E penso che qualche buona biblioteca debba averlo quel testo. Gli ebrei italiani si sentivano "molto italiani" e quindi la sorpresa fu ancora più grande? Matatia. Ma siamo sempre stati italiani! E poi basta vedere quanti ministri sono stati ebrei. A Ferrara quanti sindaci ebrei ci sono stati! Ed era così in Europa, l'ebreo tedesco era un tedescaccio, con tutti i pregi e i difetti di quel popolo. Non parliamo poi degli ebrei romani che sono gli unici veri romani che ci sono a Roma, perché sono lì da più di 2000 anni. E poi se andate in Israele vedrete l'ebreo asiatico, giallo, e poi i neri falascià dell'Etiopia. Finzi. Tutto sommato un vero antisemitismo, con l'odio, ecMatatia. Le dirò che mio padre, pllr essendo arrivato qui nel '20 si considerava e veniva considerato un romagnolo. Aveva tulli i pregi e i difclli dei romagnoli. Era un carauerc focoso, donnaiolo. giocatore di carte, campione di biliardo. Incontro ancora dei vccchiclli che mi dicono ·'com'era bravo tuo babbo a biliardo''. Mia mamma poveretta ne ha passate tante. Lui ci stava benissimo a Faenza, poi i figli erano nati qui. Qualcuno. forse, poteva invidiarlo, ma era benvoluto, era l'ebreo di Faenza, ma in un senso molto buono. E poi, ali' inizio, fu anche fervente fasci sta. zionc della Sinagoga. nel '41. Fu un segnale, però gli autori. venuti da fuori, furono presi cd arrestati ... ma fu interpretato nel suo significato solo dagli ebrei antifascisti, perché loro forse avevano avuto il sentore di quello che succedeva. In generale non si pensava assolutamente che potesse succedere quello che stava succedendo. Ricordo che il giorno della festa della mia entrata nei precetti, in casa vennero degli amici di famiglia alcuni dei quali erano dei fascisti ... Matatia. Ricordo che mia madre un giorno si vantò che Mussolini gli aveva fatto un complimento in spiaggia. Poi ricordo 1· idrovolante che volava basso basso. oppure quando passava per il canale e lui sul motoscafo in piedi ... Perché mio zio aveva una villa a Riccione accanto a quel la di Mussol ini. Molto grande e bella. Il Carlino ne ha parlato tempo fa. Prima della guerra i fascisti obbligarono mio zio a cedere la villa per 14.000 lire. Diciamo venti milioni di adesso. E questo perché dava fastidio a Mussolini avere un vicino ebreo. E per tornarne in possesso gli credi hanno dovuto fare tre processi con il Comune. D'altra parte quando nel '48 abbiamo cercato di tornare in Italia, mio padre ha dovuto lottare del bello e del buono. perché la famiglia Matatia a Faenza risultava scono ciuta. 5 figli nati a Faenza e risultavamo sconosciuti. Vabcncchc era andata a fuoco l'anagrafe però ... durante il fascismo queste cose non succedevano Finzi. Mio padre era partito volontario nel ' 15. ferito due volte. Poi nel dopoguerra aveva aderito anche lui al fascismo, anche per via della guerra, delle polemiche di dopo. Partecipò in qualche modo anche all'impresa di Fiume, perché da Ferrara partivano dei barconi di roba per Fiume. Ma già nel '24 restituì la tessera perché all'epoca di Maueotti aveva cominciato ad aprire gli occhi. Ma partecipava ai ludi, perché faceva parte del la palestra di ginnastica di Ferrara. e insomma, era totalmente immerso nella vita ferrarese. Cosicché nel '38, le leggi razziali furono veramente una mazzata terribile. E c'era sempre la possibilità di farsi discriminare, i discriminati erano gli ebrei buoni in un certo senso. che avevano fatto la guerra o appoggiato il regime, avevano agevolazioni, tipo quella di poter tenere una radio in casa. Nel libro di Caravita ci wno cose incredibili, nel giorno di Natale di non so quale anno. ma in piena guerra, nel tal ufficio si discuteva se quell'ebreo meritava la discriminazione o no ... E poi teniamo presente che le leggi razziali sono rimaste anche dopo caduto il fa<,ci- E ritornando al fatto dcll 'antismo, dopo il 25 luglio. scmitismo, dirò di più, che da Vadcttoanchcchcil fa<,cismo un certo punto di vi<,tacc n'è fcrrarc<,c era quello di Felice più adesso. Adesso col fatto Balbo, che aveva molti amici dei palestinesi, i mcdia,col fare ebrei. Ferrara non era unaciuà di scmitismo e sioni<,mo un in cui c.<,i<,tcssdcel vero antise- solo fascio, è nato un anti<,cmimitismo. Fino al '36 avanzato, tismo del tutto nuovo. A mc il podestà di Ferrara era Ra- fanno le scritte al ncgo1io, con vcnna, un ebreo. Eppure Fcr- minacce di morie e tutto. Ogni rara è stata la prima città in tanto anche per telefono, per Italia in cui c'è stata la distru- lettera anonima, contro i figli. B I berai non c'e ca Gino Bianco Cose che al tempo del fascismo non succedevano. Non ho mai saputo da mio padre di una telefonata anonima, di una lettera anonima. L'ultima volta c'è stato il rammarico del sindaco. ma son cose che restano. E l'anonimato è sempre brutto. Fi11::.i. lo alla fine ho dovuto fare una denuncia ai carabinieri ... perché mi avevano detto che conoscevano anche i miei figli e che dovevo stare attento anche per loro. I carabinieri mi consigliarono di mettere un registratore vicino al telefono e di fare sentire il clic che scattava. E infatti smisero. Queste minacce, queste scritte venivano da destra o da sinistra? Ma1a1ia. Prima. più di I O anni fa, erano di destra. Poi di sinistra. D"altra parte non mi meraviglia. perché, per fare un esempio, ogni volta che sento il Tg3 parlare di Israele mi sembra di sentire l'OLP. Israele è un paese che non ha mai fatto e non fa nulla di buono, solo cose cattive. E in fondo questo la sinistra l'ha sempre insegnato. Fi11::.i. Non è vero. Fu la Russia a riconoscere per prima Israele. poi dal '56. dopo i moti di Ungheria la situazione è cambiata. Matatia. E col petrolio. Tutto il mondo è diventato filoarabo col ricatto del petrolio. Prima lei ha detto che c'è il "richiamo"? Matatia. E' qualcosa di non scienti fico, difficile da spiegare. Se ci sono mille persone se c'è un ebreo ci si riconosce. Al di là delle lingue. Finzi. E' una voce, un qualcosa che ti unisce. forse anche la comunanza di sofferenze comuni, ma tu senti che quella frase, quella parola è divcr~a se pronunciata da un ebreo. Lei parla con un medico. so che non è una cosa scientifica. Ma succede. C'è gente per c~cmpio, che sente qualcosa. va a cercare nelle proprie radici e trova che c'è una qualche co,a. Ho incontrato una persona recentemente, per motivi di lavoro, che all'improvviso, mi ha chiesto \Cero ebreo. "Sì'', faccio. Allora mi racconta quc\la ~toria: lui era tiglio di una inrcrmicra cdi un primario ebreo, che lei era rimasta incinta e si dovevano sposare. Ma uscirono le leggi razziali. • lui ci ripensò e le disse, ·'guarda, meglio di no, ti sposo a guerra finita''. Lui fu poi deportato e non tornò più. La donna si è poi rifatta una famiglia e solo in punto di morte ha dello al figlio di chi era figi io. E lui erano anni che si interessava all'ebraismo. E adesso dice che quando incontra un ebreo si sente bene. Matatia. Beh in Sicilia hanno pure scoperto quelle famiglie che erano ebree senza saperlo, ma celebravano il sabato, a Pasqua facevano il pane azzimo in casa, pregavano di nascosto. Facevano tutte queste cose perché erano dei marrani spagnoli. E avevano perso qualsiasi coscienza del fatto, ma avevano mantenute la tradizione. Finzi. L'altro esempio sono i falascià, gli ebrei dell'Etiopia. Per 2500 anni hanno pensato di essere l'unica tribù rimasta. Non lo sapevano che c'erano altri ebrei in tutto il resto del mondo, glielo hanno detto gli italiani quando sono arrivati in Africa orientale. E loro avevano tutte le loro tradizioni che sono tipicamente ebraiche. ma di un ebraismo antichissimo, tanto è vero che alcune feste ebraiche più recenti loro non le avevano. Così come non conoscono il Talmud. Già nel '22 qualcosa era emerso. Qualche esploratore aveva parlato di una tribù con costumi simili agli ebrei. Ma nessuno gli aveva dato peso. Ma in Portogallo c'è un paese arroccato su una montagna, dove il venerdl accendono le candele, eccetera, e tutti sono cattolici. ma anche il prete celebra certe cose ebraiche. Sono tutti marrani. E' un mondo ... quello elle non é stato scriHo é perso per sempre E' una cultura, un qualcosa che era un peccato andasse perso. Adesso per fortuna c'è Israele che provvede in qualche modo. Comunque per l'Europa è stata anche un catastrofe culturale. Se lei pensa alla grande quantità di medici, scienziati, ebrei che sono morti nei campi ... E più ancora nel campo delle arti. Perché la scienza ad un certo punto cammina, quello che uno non ha scoperto, prima o poi lo scopre un altro più tardi. E' questione di tempo .. Ma quello che non è stato scritto o non è stato dipinto è perso per sempre. Non sarà più scritto e non sarà più dipinto. E poi quando a un commerciante gli togli il negozio, potrà aprire da un'altra parte. Ma ad un intellettuale gli togli i libri, gli togli il diritto di esprimersi edi pensare, gli fai diventare straniera anche la lingua madre ... Non c'è il rischio che si dimentichi tutto? Matatia. Molti dicono che bisogna dimenticare. Ma come facciamo a dimenticare. La maggioranza questo non lo capisce. Ma io come faccio che mi ricordo quando coi miei cugini ... adesso io con tutta questa storia non sono riuscito a studiare, parlo come so parlare, ma con questo olocausto voi riuscite a immaginare il danno che ha provocato? Prima noi ebrei eravamo tante comunità, numerose, forti, le feste erano una cosa veramente importante, c'era l'usanza di sposarsi fra ebrei, perché è giusto così, guardate l'Alto Adige, loro mantengono le loro tradizioni ed è giusto. L'olocausto ha spappolato, sbriciolato le comunità. lo quando mi sono sposato trovavo logico sposarmi con una della mia religione, perché lo sentivo, era un sentimento che avevo dentro. Adesso i miei figli si sono sposati con dei cattolici, perché non abbiamo più l'ambiente ... Ecco il danno oltre al lutto. E quando non ci saremo più noi? Già adesso c'è chi dice che non ci sono stati i campi di sterminio, dopo cosa succederà? Chi saprà valutare poi? Questa gente avrà il sopravvento e riuscirà a convincere tutti. Ma i miei parenti, diciotto parenti fra le famiglie di mio padre e quella di mia madre, dove sono andati a finire? Fi11Zi. Man mano che passa il tempo da una parte i ricordi acquistano un significato che quando si è giovani non hanno, perché da giovani si pensa solo al presente e al futuro, ma dall'altra c'è il fatto che ci chiediamo "e dopo di noi?". Ecco l'importanza di un libro come quello della Fargion. Dopo quel libro non si potrà più negare. Credo che sia un nostro dovere testimoniare. Matatia. Ci sono tante cose. Una volta ho detto al sindaco che ci sono piazze ai "martiri di Ungheria, ai "martiri di Spagna", e se non si poteva intitolare una via anche ai nove ebrei della Brigata Ebraica che combatterono e morirono nella liberazione di Faenza. C'è il ponte che fu costruito da un ingegnere di questa brigata, con tutti i mattoni rotti dai bombardamenti, e c'è una targa su un arcata con la stella di David. Ma è talmente sporca che è illeggibile ... E dissi al sindaco: gli ebrei sono stati gli unici a costruire a Faenza, gli altri hanno solo distrutto, campanili, eccetera. • per no, sono cose ancora • vive Finzi. Ma molti poi hanno voluto rimuovere. Se penso alle mie reazioni, quando sono tornato dopo essermi salvato, badavo a studiare, dopo dovevo fare la mia carriera, forse non avevo tanto tempo ... ma forse non avevo neanche tanta voglia di mettermi in luce ... Se io penso a 25, 30 anni fa forse avremmo dovuto fare di più anche noi. Adesso ci si ricorda e ci rende conto degli errori che abbiamo fatto. E vediamo anche che nei nostri figli non c'è un gran interesse. Ho una figliachea 18annisen'èandata a studiare a Gerusalemme, sente molto l'ebraismo ed è molto osservante, ha sposato un ebreo israeliano, ma se gli parlo di queste cose non è che abbia molto interesse. E anche mio figlio che pure ora si è fidanzato con un ebrea milanese e la cosa a noi ci fa molto piacere ... Matatia. Per loro sono come i racconti dei nonni. Pernoi sono cose ancora vive ... a cura di Pa1riziaBelli e Gianni Sapore/li UNA ClffA' 9

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