Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

83 trarlo le subordinava o si limitava a metterle fuori gioco appoggiandosi sull'unità e sulla presupposta omogeneità della nazione (dal momento che, come ho accennato, la differenza di opinioni che poteva esprimersi nell'assemblea non aveva a che fare con un pluralismo di interessi). 11 partito politico parte totale, invece, può essere — come hamostrato a sua volta I . Kaiser nel suo studio sulla rappresentanza organizzata degli interessi (30) —, da un lato espressione di pezzi della società (si pensi ai partiti operai del secolo scorso, le prime organizzazioni politiche di massa), dall'altro deve perseguire «principi programmatici di politica generale» (nazionale), i l che lo differenzia, insieme al la pubblicità del suo programma, dalle «fazioni» (31). Opportunamente Mortati ricorda l'origine lontana dei partiti politici moderni, che collega alla trasformazione ed alla istituzionalizzazione nel parlamento inglese delle sette religiose sorte con la Riforma e sviluppatesi durante la guerra civile (32). Ma c'è un altro aspetto più vicino a noi del sistema dei partiti che mi preme mettere in evidenza: la sua funzione di rappresentanza, cioè i l suo far esistere qualcosa che non c'è: voglio dire l'unità politica che in una società di classi senza la loro mediazione non è data. Su questo punto che è connesso alle trasformazioni del sistema di rappresentanza, di cui qui si sono delineati i due poli (governo rappresentativo e Stato di partiti), tornerò tra poco. Vorrei prima fermarmi su un altro aspetto del regime a pluralità di partid. Se i l partito è, come sosteneva Mortati, una parte totale, quali sono i presupposti della convivenza fra queste parti, che in quanto totali hanno in teoria la tendenza ad escludersi? (33). La risposta del costituzionalista italiano, che per parte mia condivido, ricalca quella fornita dal fronte più avanzato della dottrina dello Stato tedesca di epoca weimariana: l'accordo delle parti, delle forze politiche contrastanti è possibile solo «nell'ambito di una stessa ideologia fondamentale, cioè sulla base dell'accordo sostanziale delle varie forze [...] intorno a certi principi fondamentali, i quali valgono a caratterizzare il tipo di Stato»: solo nella misura cioè in cui sussiste «al di là delle divisioni, una omogeneità della struttura sociale che sottostà alle formazioni politiche» (34). Quale sia o debba essere i l contenuto di questa «ideologia» e/o di questi 30. Di e Repraesentation organisierter Interessen, Berl in 1956, pp . 232 sgg. 31. C. Mortati, Concetto e funzione de i par t i t i pol i t ici , s.d., s.1., p . 3 . 32. ibid. p. 4. 33. Cfr. su questo punto l'intervento di C. Mortati in Funzioni e ordinamento dello Stato moderno, «Quaderni di lustitia», Roma 1953, pp. 129 sgg. 34. C. Mortati, Concetto... pp. 8-9. Biblioteca Gino Bianco

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