Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

74 qualcosa che prima non è dato (tutt'al più una relazione magica, comedice C.I. Friedrich (15), o forse una domanda di governo, non certo, come sosteneva Kelsen, una semplice «finzione»). Bisognaattendere i dibattiti francesi dell'Assemblée Nationale e la costituzione del 1791 perché la riflessione sulla rappresentanza venga a connettersi in modo stabile ed organico con la teoria del governo rappresentativo, anche se, come è noto, i l modello costituzionale inglese ed alcuni scritti di E. Burke (16) costituiscono dei punti di riferimento essenziali per questo sviluppo. La scelta di concentrarmi qui sulla vicenda continentale è dunque necessariamente arbitraria come quasi ogni delimitazione di un terreno di indagine, eppure giustificata almeno in parte dal fatto che H. Pitkin nel suo libro, mentreconsacra un'analisi attenta alle teorie inglesi, lascia del tutto da parte il caso francese. Per intendere il significato delle posizioni che si affermarono nella Assemblée Nationale bisogna tenere presente che essa si trovò ad operare in un momento in cui i l tema della rappresentanza politica si era legato a quelli della sovranità popolare e della «volontà generale» attraverso gli scritti di J.J. Rousseau. 11 Contrat social avrà per la Rivoluzione la duplice funzione di punto di partenza e di ostacolo da superare da parte degli Stati Generali convocati dal re nel1'89, i quali dovevano trasformarsi ben presto in Assemblea Costituente. Al Libro I l l , cap. 15 del suo «Contratto sociale» Rousseau avevascritto: «La sovranità non può essere rappresentata per la stessa ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nell)a volontà generale, e la volontà non si rappresenta...». La domanda cui cercherò di rispondere potrebbe essere formulata così: come è stato possibile per l'Assemblea Rivoluzionaria, che partiva implicitamente dal presupposto della sovranità popolare, giungere alla formulazione: la costituzione francese è rappresentativa, rovesciando così l'affermazione rousseauiana? 15. Cfr. la voce «Representation» in Encyclopaedia Britannica, vol. X I X , 1962, pp. 163 sgg. 16. Cfr. «Speech to the Electors of Bristol» (1774), parzialmente tradotto in it. in La Rappresentanza politica, a cura di D. Fisichella, Milano 1983, pp. 6568; su E. Burke, cfr. anche H. Eulau e altri, «The Role of the Representative: some empirical observation on the Theory of E. Burke» in The American Political Science Review, 1959, 53, pp. 742-749. Biblioteca Gino Bianco

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