Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

63 ziamoderna non ha significato un trasferimento del potere dai pochi ai molti, ma semplicemente la sparizione del potere dal mondo. I l voto è uno strumento d'autodifesa, non una proposta costruttiva. Di fronte a giganteschenecessità costruttive, d'urgenza semprecrescente, la democraziamoderna entra in crisi. Non riesce a produrre governi propositivi e originali; non riesce a produrre governi risoluti; nonriesce a produrre governi in grado di capire e di andare al di là delleconstatazioni più superficiali. La sua massimaespressione di volontàs'esprime nel licenziare, in modo capriccioso e petulante, questo o quel governo, in seguito alle elezioni generali. Per oltre un secolo il fatto che il mondo fossesottogovernato e sottorganizzatonon ha prodotto dei danni. In questa fase di libertà lascienza ha trovato una sua via, ha stabilito un sistemamondiale di ricerca e di registrazione dei risultati, ha assunto un ritmo irresistibile. La musica ha sviluppato i suoi capolavori, la pittura ha raggiunto un livello tecnicosenzaprecedenti, la letteratura ha ritrovato unanuova audacia, l'industria e il commerciohannosperimentato e sviluppatomigliaia di sottili e giganteschecombinazioni che nessun sistemaufficiale di controllo avrebbe mai accettato o permesso. E' bastato infrangere il sistema di limitazioni del passato, è bastato rifiutare il privilegio e l'autorità della tradizione, per dar luogo a quellagrandeespansionedel livello di vita che si è sviluppata dal sedicesimosecolo in poi. Ma c'è un limite all'espansionesenza direttive e senzacontrolli, e sembra proprio che a questo limite noi siamooggi arrivati: ce lo dicono la minaccia della guerra, l'instabilitàmonetaria e il conflitto cronico tra la crescitaorganica dei processi economici e l'aspirazione dei lavoratori alla libertà e alla felicità, tutti problemi chenessungoverno al mondo sembra avere l'iniziativa e i l vigore d'affrontare. Abbiamobisogno, ormai, di un governo e di una direzione più definiti, a una scala e a un livello qualitativo adeguati ai tre grandi problemi che la nostra razza deve affrontare. Non ha senso, naturalmente,pensare di tornare alle piccole autorità, alle piccole aristocrazie del passatopredemocratico. E ci sono forse indizi dell'esistenza di una nuova forma di governo, più decisa e più vigorosa, in tutto il morrdo? lo credoche ce ne siano, e per questopensoche stia cominciando l'Era della revisione della democrazia, che ormai albeggia per tutti noi. Gli eventi futuri proiettano già sin d'ora la loro ombra e un occhioattento può capire, da queste ombre, che cosa accadrà. E le dueombre che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzionesono il partito comunista e il fascismo. Voglio innanzitutto chiarire un punto al di fuori di ogni possiBiblioteca Gino Bianco

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