Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

61 cessariamente una nuova fase di guerra. Do per scontato che su questi temi la pensiamo, io e voi, allo stessomodo. Do per scontato che la stragrande maggioranza dell'umanità, oggi, non vuole più guerre. Eppure, considerate quanti pochi sforzi abbiano compiuto i vari governi, dopo i l 1918, per erigere contro la guerra qualcosa di più cheun'esile barriera di carta. Le sciabole risuonano ancora in Europa. 1 grandi cannoni vengono ancora spostati da posizione a posizione. Nel 1910 la guerra incombeva sull'Europa come un macigno in bilico, che tutti sanno che sta per cadere. Quel macigno è caduto. Ma oggi siamo al sicuro? Per che cosa sono stati eletti i nostri dirigenti politici? Per produrre qualche conferenza, qualchemodesto colloquio, qualchemodesta dimostrazione di buona volontà (cioè per legare i l macigno con delle fettucce colorate)? E frattanto le fonderie lavorano per produrre carri armati, corazzate, cannoni, in tutto i l mondo. 1 secondo problema che la democrazia moderna non sembra in grado di poter risolvere è quello monetario. Se c'è qualcosa di certo, assodato e su cui tutti convengono è che il funzionamento della civiltà moderna dipende in gran parte da una stabile base monetaria a validità mondiale. Finché la moneta è instabile, la speculazione può minare le imprese produttive e il lavoro produttivo e prenderne il posto comestrumento per la realizzazione di profitti. Ora, da otto anni assistiamo a un continuo balletto dei cambi a livello mondiale, che ha resovarío ogni sforzo di recupero economico. Ogni governo democratico ha perseguito una propria politica, in difesa dei propri piccoli e apparenti interessi. Banchieri e finanzieri hanno svolto nell'oscurità le loro operazioni misteriose. E in nessunpaese democratico la massa degli elettori ha dimostrato d'essere minimamente in grado di comprendere o afferrare la natura dei processi che pure costringono i cittadini alla disoccupazione, fanno svanire i loro pochi risparmi, e mettono fuori dalla loro portata i beni e i servizi indispensabili. Ma l'ossessione militare, con la sua minaccia di guerra, e la complicazione monetaria sono, per così dire, semplici complicazioni di quello che è il problema principale ch l'umanità deve affrontare, i l fatto, cioè che, per via dei progressi dei trasporti e delle nuove scoperte scientifiche, la vita economica ha raggiunto ormai una dimensiorwmondiale, e, lo si voglia o no, una certa unità economica s' ormai imposta sul globo. Nella vita economica ha luogo un vasto cambiamento di scala, una grande estensione quantitativa. I metodi del piccolo produttore, ma anche quelli della media impresa produttiva in regime concorrenziale, e persino quelli dell'impresa di dimensioni nazionali, tendono ad essere superati e trascesi, nel caso di tutte le forniture di materie prime, da combinazioni a scala universale. 11 Biblioteca Gino Bianco

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