Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

59 mentazione e d'impresa, dellamancanza di controlli e di restrizioni: tuttecoseche l'ascesastessadella democrazia ha comportato. Eppure essesi muovono in sensoopposto a quelli che sono i concetti essenziali della democraziastessa, quelli secondocui ogni uomo vale quantoqualsiasi altro, e dev'essere il padrone di se stesso, e deve vivere lasua vita come vuole viverla lui. All'esistenza e al successo di questegrandi imprese è essenziale un intricato sistema di specializzazioni e subordinazione di funzioni, e la massima libertà d'azione per i dirigenti. La maggior parte dei lavoratori dev'essere ridotta allo stato di puri esecutori, e deve esistere una grande ineguaglianza d'autorità ed'iniziativa tra l'uno e l'altro. In America si è tentata una specie di riconciliazione tra questa realtà democratica di sintesi economica e gli ideali democratici di uguaglianza con la legislazione antitrust, e in Inghilterra esiste unmovimento, piccoloma deliziosamente logico, che lotta per quello chedefinisceuno Stato Distributivo, il cui compitodovrebbeessere quello di fare a pezzi periodicamente le grandi imprese e distribuirne all'uomo comune i frammenti sanguinolenti. Ma l'espressione principale del conflitto tra sintesi e analisi in età democratica è la lotta per il socialismo e contro di esso. In pratica, nonesiste una forma di socialismo che non ricada nella definizione di un tentativo di togliere il controllo della vita economicagenerale dallemani di chi la controlla e di metterlo in quelle di rappresentanti eletti dai lavoratori o di politici eletti dall'intera comunità. I l socialismo è il tentativo di democratizzare la vita economica, come già è stata democratizzata quella politica. E l'obiezione pratica che, alla fine, si muove ad ogni forma parziale o generale di socialismo è chenessunogarantisceche i politici o i rappresentanti eletti siano in grado di farlo. Questaconsiderazione mi porta a esaminare il problema piü notevole dei nostri tempi, quello che si potrebbe dire dell'arresto, o della pausa dell'avanzare della democrazia politica: i l fatto, cioè, cheoggi, dalla fine della grande guerra in poi, si è sviluppata una crescentesfiducia, unoscontentoverso i personaggi e i metodi politici dellademocrazia parlamentare. Abbiamovisto che in due grandi paesi latini i politici e le istituzioni parlamentari sono state eliminate senza apprezzabili segni di rimpiantopopolare. In Russia una repubblicaparlamentare è apparsa esvanita come una meteora, dando luogo a un governo diretto da un'organizzazionepraticamente senza precedenti, chiamata Partito Comunista, che ha fatto soltanto delle minimeconcessioni all'idea di rappresentanza. In Cina vediamo un'altra notevoleorganizzazione, il Kuomintang, che unifica sotto di sé l'intero paese con tremendo viBiblioteca Gino Bianco

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