Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

57 cosa d'altro. Ma oggi non riesco a immaginare un'esperienza p i ù sconvolgente per un nostro antenato redivivo di una sosta in una moderna sala di concerti, durante l'esecuzione, diciamo, del Settetto d i Ravel o dell'Après-midi d'un Faune d i Debussy. L o spettacolo d i queste riunioni d i pubblico eterogeneo, senza pubbliche funzioni i n comune, convenuto per ascoltare della musica che, a parte l a sua bellezza, non ha alcun significato collettivo sarebbe più sconvolgente di quello di un'elezione generale. Finora ho cercato di dimostrare l'asserzione secondo cui le forme principali d'espressione umana del recente passato possono essere considerate un prodotto della democrazia, intesa come un grandioso processo d i allentamento d i vincoli e d i disintegrazione. Ma questo processo d i dissoluzione non è stato universale: vorrei mettere in evidenza, adesso, che in certi campi la sintesi è così necessaria, così essenziale, che ha determinato una sorta d i vittoriosa reazione contro le tendenze disgregatrici proprie della democrazia. In certi campi, anzi, l'ascesa della democrazia non ha mai significato dissoluzione. Non s i può dubitare del fat to che tutta l a scienza moderna è stata resa possibile (e poteva soltanto esser resa possibile) dall'immensa liberazione intellettuale determinata dalla democrazia. E mentre in termini d'espressione politica, letteraria e artistica la democrazia ha voluto dire frammentazione e riduzione allo stato di massa disorganizzata, nel mondo nuovo della scienza i l suo insediamento è stato accompagnato da una sintesi del tipo più estensivo. Lo sviluppo della scienza negli ultimi tre secoli è stato diversissimo da quello artistico e letterario. Nelle età precedenti, quando tutto era organizzato e strutturato gerarchicamente, l a scienza era soltanto una miscellanea di fatti sconnessi. Quando la mente umana si è liberata dall'autoritarismo, l a scienza ha cominciato ad essere sistematica e coerente. La liberazione dalle tradizioni stabilite e dai precedenti accettati ha significato, nel mondo della politica, della letteratura e dell'arte, una libertà senza limiti. In quello della scienza ha significato subordinazione al la verifica sperimentale e connessione logica dei vari fatt i . Così, mentre l'intera storia visibile dell'Era della democrazia è stata finora una storia d i liberazione e dissoluziohe, una vicenda meno visibile, ma in definitiva molto più significativa, s'è svolta nei laboratori, nelle facoltà, nelle classi e sui l ibri , e ha determinato l'affermarsi d i una consistente visione della realtà cui ogni cosa va necessariamente riferita, in cui gl i stati d'animo di un individuo devono fare i conti con certe trasformazioni chimiche e la struttura della particella più piccola è in relazione con la fisica delle stelle più remote. A questa liberazione di forze di sintesi vorrei Biblioteca Gino Bianco

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