Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

46 almaggior partito di opposizione: almeno non lo pub la maggioranza dei suoi sindacalisti, a qualsiasi livello si trovino ad operare. I l referentenaturale, nel campo politico, diventa dunque il Partito Comunista, nonperché questi obblighi i suoi sindacalisti a determinate scelte, ma perché gli interessi della Cgil, o almeno della suamaggioranza, coincidono con quelli del partito. Certo, il Pci non dispone delle risorse che ha il governo (e, per questa ragione, la politica della Cgil potrà forseancheessere perdente), ma è pur sempre un grande partito, che pesanel Parlamento e nel paese, presente nelle più importanti amministrazioni locali e di cui, sino ad ora, si è sempre dovuto tener conto. E' quindi una logica di sindacato che ha portato la Cgil a respingere l'accordo, una logica che potrà rivelarsi perdente, lo ripeto, ma che difficilmente potevaessere evitata date le carte che aveva in mano quel sindacato. I problemi che aveva di fronte la Cgil non sono molto dissimili daquelli della Cisl. Anche questa organizzazione ha visto indebolire il proprio rapporto con i lavoratori e anche per la Cisl la situazione economicagioca a suo svantaggio. Anche questa confederazione ha bisogno di altre risorse. Ma qui cominciano le differenze, perché la Cisl l'unica confederazione in cui i sindacalisti e i militanti non abbiano unriferimento partitico prevalente. Da Democrazia Proletaria alla DemocraziaCristiana, tutti i partiti sono, ad un tempo, presenti e assenti. Lascelta di un partito, come interlocutore e referente prioritario, che èquasi obbligata per la Cgil, è impossibile per la Cisl se non vuol frantumarsi. Ma, allora, a questa confederazione non resta che cercare di diventare interlocutrice ufficiale e riconosciuta del governo e da questorapporto, sempre più aperto e istituzionalizzato, cercare di trarre nuova forza. Anche la politica della Cisl potrà rivelarsi perdente, sia perché il governo non dispone di grandi risorse, sia per l'eterogeneità politica e ideale dei suoi militanti che non possonoaccettare una logicache faccia appello soprattutto all'orgoglio dell'organizzazione. Ma, anche per la Cisl, la logica dell'organizzazione è, almeno nell'immediato, più forte e questa logica la porta a cercare un accordo col governo e, in ogni caso, a non rompere con esso. In sostanza, a me pare che un problema sia unico per le due confederazioni: trovare altre risorse, diverse da quelle che, in un passatopiù omeno recente, derivavano da un più saldo rapporto con iscritti e lavoratori, rapporto che si sta sempre più logorando invece. Ambedue le confederazioni si rivolgono al sistema politico per queste nuove risorsema, qui sta la differenza, ognuna di esse deve necessariamente privilegiare interlocutori diversi. Pub essere che il Partito Comunista abbiapesato nel 1984 più che l'anno passato e che ciò spieghi in parte Biblioteca Gino Bianco

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