Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

42 alla testa di un'organizzazione che da tempo ha scelto di farsi paladinadei lavoratori «emergenti», cioè più forti, così come il segretario delsuo partito vorrebbeessere il leader e il rappresentante dei ceti «emergenti». La Uil ha poco da perdere tra i lavoratori meno pagati chesarannomaggiormentepenalizzati dal taglio dellacontingenzae tuttodaguadagnareda un riconoscimentodel governo. Ma capiscomeno Carniti, senon altro per la suastoriapersonale. Da quando, nel lontano1960, Pierre Carniti fu presoquasi a sassatedagli operai dell'Alfa Romeo,dopo la firma di un accordoseparato, l'uomo ha gettato tutta lasua intelligenza e la suapassioneproprio nella difesa degli operai menopagati, standosemprebeneattento a mantenere un saldo legame conlabaseeunsolidorapportocon la Cgil. E, loconfesso,capiscopocoancheLamachedell'unitàsindacaleha fatto la ragionedella propria vitaenonha certomai avuto tantesimpatieper una politica egualitaristica, per gli scioperi noncontrollati dal sindacatoe che è erede di una tradizione di centralismo. Il fatto ècheCarniti e Lama, per quantodirigenti autorevoli, non sonoautocrati chepossonodecidere tutto nelle proprie organizzazioni. Evidentemente,comeho già detto, gli interessi e le politiche delle due maggioriconfederazioni sonosempre più divergenti tra loro ed è su questifenomenichebisognacominciare a ragionare. Il quadro è ancora pocochiaro, siaperchémolti punti nonsononoti, siaperché altri sono dimolteplice lettura. Michele Salvati ha scrittoche «la foschia si è un Po'diradatasulcampodi battaglia, e si comincia a vederedovestanno le truppe, e come si muovono» (11manifesto, 23 febbraio). In parte ècosì,ma lemanovredelledueconfederazionisonoancorapocochiare.Se c'è battaglia tra loro, e c'è purtroppo, io mi sento un po' come Stendhalche,osservando la battaglia di Bautzen, scriveva nel suo diario: «damezzogiorno alle tre vediamomoltobene tutto quello che si puòvedere di una battaglia, cioèniente». Conquesteavvertenze neimpressioni a caldo, per avviare una lettura «laica» di ciò che è avvenuto tra Cgil e Cisl, sipossonotentare, sottacendoquasi completamente i problemi relativi ai rapporti tra lavoratori e organizzazioni sindacali. Voglio riflettere solosu alcuni aspetti della rottura, salvo tornarvi, conmaggior calma, tempo e informazioni, su altri punti più estesamente. 1.Non èmia intenzioneesaminare il contenutodei provvedimenti governativi, già presi o promessi, e dei loro effetti, salvo che per un punto: le ripercussioni del taglio della contingenza sulla media delle retribuzioni reali. Sull'argomento c'è stata una guerra di cifre, dalle quali non è agevole trarre conclusioni precise, se non altro perché Biblioteca Gino Bianco

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