Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

192 cializzazione e pianificazione spontanea. Forse sto forzando un po' le affermazioni dell'autore: e però ciò può servire a rendere l'idea di una certa unilateralità nel cogliere quasi sempre gli aspetti positivi della realtà della piccola impresa emiliana, che sembra emergere dalle pagine del libro. La crisi economica e i relativi processi di ristrutturazione, che hanno ormai investito anche l'economia emiliana e i l suo tessuto di piccole imprese, potrebbe costituire un utile test di verifica della capacità di tenuta e generalizzazione dell'esperienza imprenditoriale giustamentemessa in rilievo da Sabel. Ora, essa sembra mettere in luce, accanto agli indubbi elementi di forza nella tecnologia di produzione e nella capacità innovativa del prodotto, anche elementi di debolezza, che potremmo schematicamentedefinire di ordine finanziario e organizzativo. I primi sono i più ovvi. In passato, essi sono stati superati sia grazie a condizioni favorevoli della domanda, sia soprattutto grazie auna politica del credito eccezionalmente favorevole agli artigiani. Ma ora? In realtà, le stesse difficoltà finanziarie possono risultare più accentuate, e letali per molte imprese artigiane, per il secondo ordine di fattori. Oggi, di fronte alla crisi, emergono i limiti e le debolezze di un orientamento fortemente centrato sulla produzione, che ha caratterizzato questo tipo di imprese e che — in fasi di espansione — hacostituito la loro forza, contribuendo a una grande flessibilità produttiva, non impacciata da formalismi burocratici. Oggi, però, di fronte alla crisi da un lato e allo sviluppo tecnologico nel «lavoro d'ufficio» (cioè nelle funzioni non direttamente produttive) dall'altro, la sottovalutazione dei problemi di organizzazione ed amministrazione sembra farsi sentire. Due esempi in proposito possono essere significativi: ambedue si riferiscono alle macchine utensili a controllo numerico, ma in uno lepiccole imprese compaiono come utilizzatori, nell'altro come produttori delle macchine stesse (e, certo, la stessa possibilità di fare esempi del genere è un'ulteriore dimostrazione del livello tecnologico avanzato in cui tali aziende si muovono). Da una — pur sommaria — ricerca condotta presso gli artigiani metalmeccanicimodenesi sulla loro utilizzazione di macchine utensili a CN (6), risultano con molta evidenza due elementi: una grande 6. I risultati di tale ricerca sono esposti nella tesi di laurea di Ermanno Zuppiroli, sostenuta presso la facoltà di economia e commercio dell'università di Modena, nel 1982. BibliotecaGinoBianco

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