Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

182 delprocessostorico e, insieme, come «materia», del lavoro storico nel quadro di una rifondazione prospettica in cui le trasformazioni dellapercezione temporale, in un'epoca di profondaaccelerazione dei ritmi, si configurano quali reali variabili indipendenti, atte a rimodellare, dall'interno, le categorie della ricerca storica. Concludendoquesto articolato itinerario nei meandri delle più recenti inquietudini storiografiche, un unico tenace rammarico: i l ruolonecessariamentesfocato, «evocativo», quasi in forza di un rapportomedianico, assunto — entro l'orizzonte visuale dell'opera dalle tematiche proprie delle discipline non contemporaneistiche. Eppure, quali esempi più idonei a illustrare le metodologiesperimentali sul terreno dell'immaginario, della storia della mentalità, dei substrati antropologici; quali esiti più fertili del fitto dialogo instauratosi tra storia e testimonianze letterarie o artistiche, se non gli approdi esemplari condotti sul fronte dell'innovazionemetodologica dalle scuolemedievistiche, dalla storiografia sull'età classica come dagli studimodernistici?Peccato, insomma, chequesto Mondo sia solocontemporaneo. Biblioteca Gino Bianco

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