Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

177 sono qui rievocate da Nield, con garbo e ironia, attraverso le avventure intellettuali — dai tratti pickwickiani — del suo fondatore: Lord Acton. Sostenuta da una fervida teleologia del progresso, dalla rivendicazione dell'autonomia morale degli individui nonché dalla forza trascendente delle idee religiose, la Cambridge Modern History si erge così, nella sottesa legittimazione di un diritto storico al predominio britannico nel tardo X I X secolo, come ultimo tributo monumentale al liberalismo whig. E' su questo paesaggio di crisi che si innestano le diverse direttrici di rifondazione della metodologia storica in cui gioca un ruolo privilegiato il rapporto con le scienze sociali; in primo luogo la Francia, dove la linea alta della riformulazione storiografica, incrociando l'esperienza pionieristica della «Revue de synthèse historique» di H. Berr prima e delle «Annales» poco dopo, riafferma i l primato della storia proprio attraverso il nuovo impulso offerto dall'intreccio interdisciplinare; ma anche — secondo percorsi originali e di esito opposto — gli Stati Uniti, dove la ricerca d'identità della disciplina storica si orienterà, fin dai primi esordi, nel solco delle scienze sociali. L'orizzonte delle «Annales» è indagato, lungo una duplice deriva, dai saggi di G . Huppert e G. Gemelli. A un tracciato quasi esistenziale della esperienza delle «Annales», seguito da Huppert fin sul filo di un «ricordo di famiglia», si affianca, all'opposto, uno scavo di segnonettamente tecnicistico condotto dalla Gemelli nel complesso strumentario scientifico e ideologico del «primo periodo». Una prospettiva inedita e ricca, quest'ultima — anche se a tratti un po' ermetica — da cui scaturisce l'originalità non solo teorica o metodologica quanto, si può dire, strategica di quel vivace laboratorio sperimentale che furono le «Annales» degli anni '30. Il progetto eretico di quel mitico gruppo se rivendicava in prima istanza una «affermazione disciplinare attraverso la neutralizzazione della dominazione sociologica attuata mediante la valorizzazione di tutte le ipotesi teoriche e le prospettive di ricerca che interiorizzavano i l fattore temporale come elemento esplicativo della dinamica socio-economica» non rinunciava infatti al tempo stesso a fare della rivista un polo di aggregazione, nel senso più ampio, dei circuiti culturali e operativi della società, sul modello della coeva esperienza del New-Deal. Sul versante americano le aspre battaglie della disciplina storica riaffiorano — secondo una parabola speculare — oltre che dal contributo di B. Kuklick, da una nitida e articolata sintesi di T. Bonazzi. Inizialmente depositaria di un primigenio carattere sacrale — teso a rispondere a una domanda pressante di identità da parte dei Biblioteca Gino Bianco

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