Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

170 nel '69) sono L'enfance nue, Nous ne vieillerons pas ensemble, La gueleouverte, Loulou: storie di infanzie e di adolescenze, di coppie edi matrimoni, di agonie e di morti nella provincia francese, dura efredda una volta comepoche, e oggi forse come tutte. C'è in essi una notevole ricchezza di riferimenti assorbiti e mai per fortuna citati: la pittura (quella del più tardo impressionismo, direi), il cinema degli anni trenta dei Renoir e dei Pagnol (per la libertà con cui il film si costruiscequasi da solo e la semplicità immediata del gioco degli attori e della regia), una certa letteratura francese di interni borghesi e piccolo-borghesi la cui crudeltà è passataoggi ai giallisti post-'68 (da Mauriac e Green, a Manchette e Dellacorta, via Simenon). 1lsuo non è un cinema «nuovo», ma appare terribilmente nuovonel contesto francese di oggi e nel contesto del cinema di oggi. Perché? Io credoperché c'è bisogno di un cinema di comportamenti, di analisi dei costumi, che rifugge sia dalle consolatorie idealizzazioni che la piccola borghesia ama fare di sé (Truffaut, Sautet, certo Tavernier), dalla crudeltà gratuita e effettistica (Chabrol, i nuovi giallisti), dal compiacimento estetico raffinato (Rohmer), dall'autobiografismodolorato e omocentricooriginale a tutti i costi (Godard), pernon parlare della commediaccia all'italiana. Se c'è un regista al qualePialat ci fa pensare, è piuttosto un americano, Cassavetes (e percerti brani di filmScorsese: gli interni familiari di Toro scatenato), ma anche da loro si differenzia per lo smussamento dei grandi numeri e delle grandi scene, per una sorta di pudore che coniuga mirabilmente freddezza apparente e triste interno calore. 1 soggetto di À nosamours è banale. Una adolescente, Suzanne, vive in famiglia in una città di provincia: padre sarto d'apparenza buona e saggia (interpretato dallo stessoPialat), madre un pc/ isterica, fratellomammone. Le amiche, gli incontri estivi, i ragazzi lasciati o che la lasciano. Un'insoddisfazione che non ha nome e che nonsa definirsi, che guata lei come il padre. 11 padre se ne va, ha un'altradonna, e Suzanne si dà, al caso e agli uomini, autopunitiva epunitiva. Un mondoquotidianosemplice, la famigliamononucleare di oggi; i l contesto rutiniero di ogni vita piccolo-borghese di oggi, quando le vite nonvengonosconvolte da disgrazie terremoti e guerre. Tutto qui, ed è tanto. In tempi di piagnisteo e ciarpame psicanalitico, di assenza di vere repressioni per i fortunati del mondooccidentale, di soddisfazioni consumistiche, di proterve rivendicazioni e di vacui compiacimenti, mostrare i l contraltare di tutto questo, gli «insignificanti»psicodrammi e i piccoli inferni quotidiani di milioni e milioni di persone, ci pare tantissimo. 11 film si fa da sé, questa stoBibliotecaGino Bianco

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