Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

152 la scienza sia pura pratica, torniamo al suo concetto di verità come verità del tutto e delle verità parziali come non-verità (dunque, «pratica»): la scienza è per definizione relativa e le sue ipotesi sono state «create» e «distrutte» come se fossero degli oggetti e non dei concetti: «nel corteo di fantasmi che la moderna scienza sperimentale si è lasciata dietro, spiccano gli incorruttibili corpi celesti distrutti dall'astronomia galileiana e le specie immutabili distrutte dalla biologia di Darwin» (25). • In queste posizioni Severino oggi non è solo — basti pensare a Mario Tronti (26) — e le ascendenze presenti in lui, più che un tardivo e deformato popperismo, sono nella tradizione epistemologica attualista: per Gentile la «natura» non esiste come oggetto autonomo del pensiero; le scienze naturali sbagliano a ritenersi autosufficienti quandonon sonoche un mezzo per il «pensiero pensante» o filosofico; gli scienziati fingono di esseremodesti dicendo di avere un sapere circoscritto, ma in realtà sono assurdamente superbi perché quel sapere quantitativamente circoscritto pretendono di possedere qualitativamenteperfetto, «come gli dei»; in ogni caso questo sapere serve solo ad accrescere i comodi degli uomini dandogli «potere» sulla natura; le scienzenaturali descrivono la realtà che vogliono loro e cioè frammentandosi in discipline specialistiche e frammentando i l loro oggetto in articolazioni arbitrarie (27). Un'altra delle «fedi» fondamentali criticate da Severino è il marxismoche — come accade per il cristianesimo e la scienza — dopo aver contestato l'unica vera immutabilità dell'essere vuole porre se stessocome verità «immutabile»: la debolezza di Marx è che il capitalismonon è una contraddizione, «se la necessità dell'unità originaria rimane soltanto un presupposto, allora la separazione dell'unità non contraddizione, e quindi il capitalismo come società in cui la 'sepa• razione' appare come il rapporto normale, non è contraddizione». La vera contraddizione è nel marxismo che nega e assieme afferma l'immutabilità degli enti: «la marxiana 'necessità effettuale' del condizio25. Severino, Tèchne, cit, 102; Gl i abitatori, cit, 134. 26. Mario Tronti, Teoria e politica, scienza e rivoluzione, i n Aa . Vv., Scienza e storia, Napoli, 1979, 74-76. 27. Gentile, Sistema di logica. cit, v. 1, 87; v. 11, 9-10; 207-208; 337; Introduzione alla filosofia, Firenze, 1935. E alla fine della sua opera Gentile compendia: «La stessa scienza della natura, ogni scienza utile al dominio della natura (matematica, economia) e di ogni sorta di forze o principi che solo naturalisticamente sono concepibili, rientra nella coscienza del mondo che e complementare alla coscienza di sé, propria della filosofia. Purché si tenga presente questacomplementarietà, la scienza e cultura.», Genesi e struttura, cit, 97. BibliotecaGinoBianco

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