Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

147 tempo, ma suggerisceun'immagine — un po' confusa — di «eterno ritorno» (5). ComunqueSeverino vede tutta la storia dell'«Occidente» segnatadagli errori dell'anticametafisicagreca, e tanto più evidentemente nella civiltà «tecnologica» attuale: «solo se l'ente in quanto tale è ciò che è disponibile all'essere e al nulla, si può progettare la produzione e la distruzione illimitata di tutte le cose». Si tratta, nientedimeno, chedel «nichilismo» tanto nominato da Nietzsche e Heidegger, ma Severino«condanna»questo nichilismomentre i due tedeschi se ne compiacevano: e quanto semplicistici sono coloro che accomunano lui e loro poiché tutti e tre parlano di nichilismo! E' comese si accumunassero il Msi e il Pci solo perché entrambi stanno all'opposizione (6). Severino sarebbedunque il solo a essersi accorto dell'errore millenario e, perciò, l'unico filosofo. E qualcuno ha suggerito che anchesolo il presupporrecheSeverino sia filosofo eAristotele e Kant no, ipoteca la credibilità di tutta la sua «teoria» (7). Seperò Severino deve valutare un precedentepensatore, guarda al nostro Giovanni Gentile che radicalizzò l'intuizione di Eraclito e disseche tutto è pensiero in divenire; infatti soloversoGentile Pargomentumcontra scepticum non vale: ammettendo l'assolutezza del divenire non si nega l'esistenza di ogni principio, e dunque di ogni verità, ma solo tutte le verità diverse da quella dell'assolutezza del divenire... (8). E in effetti, al di là del fatto che per Severino tutto è fermo e per Gentile tutto si muove, certe coincidenze«metafisiche» sonoevidenti: anche per Gentile il non-essere è illusorio in quanto tale e fa parte integrantedell'essere, e illusorio è il tempo (9). Ecosì, ponendosi il problema della storia e del suostudio, Severinoaccetta — perché«coerente» — la tesi gentiliana dell'inesistenza dellecategorie storiche (progressoeconomico, nazione, lotta di classe) e deplora che i discepoli di Gentile, soprattuttomarxisti, le ab5. «Quando gli astri dell'essere escono dal cerchio dell'apparire, i l destino della verità l i ha già raggiunti e impedisce loro di diventare niente. Appunto per questo essi — tutti — possono ritornare», Severino, La Strada, Rizzoli, Milano, 1983, 107. 6. Severino, Gl i abitatori del tempo. Cristianesimo, marxismo, tecnica, Armando, Roma, 1978, 17, 99, 100. 7. «Perché che tu sia un grande filosofo, questo lo ammettono tutti (tutti quelli che ti conoscono), ma che tu dell'Occidente sia l'unico filosofo...», Bontadini, Sòzein, cit, 440. 8. Severino, Gl i abitatori,,cit, 124. 9. Gentile, Sistema di logica come teoria del conoscere, Laterza, Bari, 1923, v. I , 104; v. 11, 93. Biblioteca Gino Bianco

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