Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

EMANUELE SEVERINO: MEDIUM E MESSAGGIO Franco Manni Volendo fare un resocolto della recente produzione di Severino con i n più qualche considerazione sulla cultura ufficiale odierna, mi son proposto di lavorare sull'Essere e Non-essere non come contenuti dotati di interesse in quanto tali, ma come media espressivi di «messaggi» da ricercare altrove. Riassumo perciò i l «sistema» di Severino secondo le tradizionali partizioni filosofiche con la personale e certa convinzione che ciò sia utile solo se mi pongo in prospettiva, per dir così, storiografica. Di una storiografia del presente. 1. I l medium come metafisica e storia Così Severino parafrasa la critica che nel De Interpretatione Aristotele fa a Parmenide: «L'essere è: si, ma quando è; i l non-essere non si, ma quando non è; non facciamo confusione t ra l a necessità che l'essere sia, quando è, e la necessità simpliciter che l'essere sia, tra la necessità che n o n -essere non sia, quando non è, e la necessità simpliciter che i l non-essere non sia! Parmenide non sapeva distinguere». E così Severino critica questa critica: «Eppure in questo discorso i l senso dell'essere si è già dileguato; l a stessa chiarezza del discorso denuncia che la rottura è ormai irrimediabile. Perché la lotta tra l'essere e i l nulla non è come quella che si combatteva tra gli antichi eserciti, che di giorno guerreggiavano, mentre la notte i capi nemici bevevano insieme sotto le tende — nemici dunque quando e se fossero stati i n campo. Questo poteva avvenire perché, oltre che erano uomini. L'essere, invece, è un tal nemico del nulla che nemmeno di notte disarma: se lo facesse, non si strapperebbe di dosso la propria armatura, ma le proprie carni». Infatti: «quando la penna è nulla, è nulla, certamente. Ma che accade quando la penna è nulla? Che cosa significa 'quando la penna è nulla'? Non significa Biblioteca Gino Bianco

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