Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

141 adeguato. 11 problema sorge piuttosto là dove Foucault estende la portata della sua tesi, e pretende di porla come concezione di una nuova «anatomia politica del corpo sociale». Quel diagramma è infatti, nella migliore delle ipotesi, un'immagine utile a rappresentare unaspetto inedito della nuova epoca, ma non una chiave esplicativa dei meccanismi o delle condizioni d'esistenza di tale epoca — ammessoche sia utile servirsi di questi termini. Il secondo tipo di problemi sono quelli che Foucault incontra allorché discute i meccanismi, o le pratiche, della nuova anatomia politica — le cosiddette microfisiche o tecnologie del potere. Già, il potere in sé, del resto, è presentato in modo alquanto curioso, specie là dove Foucault suggerisce che, in parallelo con la concentrazione del potere nello Stato, si è avuto in modo del tutto inevitabile «uno sviluppo di tecniche di potere orientate verso gli individui, e intese adominarli in modo continuo e permanente» (19). L'elemento chiave di questa azione parallela è la disciplina: nella sua forma ideale, generalizzata, diagrammatica, essa «programma, a livello di un meccanismoelementare e facilmente trasferibile, i l funzionamento di base di una società tuna attraversata e penetrata da meccanismi disciplinari» (20). Nell'analisi di questi meccanismi Foucault ha prodotto una serie di ricerche esemplari, destinate senz'altro ad essere ancora arricchite in futuro da lui e da altri. Si tratta di un lavoro importante e promettente: ma è ancora a uno stadio rudimentale. Ed è per questo che, quando Foucault cerca di riassumere e generalizzare gli effetti di uno di questi reticoli di meccanismi disciplinari, si spinge più in là di quanto le sue ricerche consentano. Quando parla di «società disciplinare», per esempio, effettua appunto una generalizzazione indebita; perché egli non ha mai affrontato esplicitamente i l problema di come tali meccanismi potrebbero o dovrebbero essere coordinati. Stando a Foucault esiste infatti una vera galassia di luoghi disciplinari, e un intero strumentario di pratiche disciplinari. I l voler individuare gli effetti specifici di pratiche differenziate è, anzi, unpregio delle sue ricerche. Ma se questi meccanismi devono lavorare in sintonia — programmare «il funzionamento di base di una società» — cos'è che li rende compatibili, organici e coerenti? Cos'è cheproduce un modello uniforme di disciplina tale che i suoi possanoriassumersi nella forma di una razionalità politica, o del 19. «Omnes et Singulatim: Towards a Criticism of 'Political Reason'», in S.M. McMurrin, The Tanner Lectures on Human Values, Cambridge, 1981, vol. I I , p. 127. 20. Sorvegliare e punire, cit. Biblioteca Gino Bianco

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