Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

134 effettivepratiche delle prigioni esistenti. Infatti negli intenti di Foucault non è chiaro perché il problema debbasorgere; sorge tuttavia, perchéFoucault verso la fine del libro cerca di illustrare il funzionamentoeffettivo delle prigioni nella Francia della fine dell'800. Qui Foucault ci offre un'analisi interessante ma nettamente funzionalista delleprigioni, il chesembra in contrastocon i metodi che egli adottanellesuealtre analisi. Se si immaginache il diagramma del castigo disciplinare fornisca gli scopi o il disegno che le prigioni debbono sviluppare o realizzare, allora le prigioni sono un fallimento. Non funzionano, se ciò significamettere in pratica l'intento apparente deldisegno. Ma il fallimento della prigione nel disciplinare effettivamente e normalizzare i detenuti viene ripreso da Foucault come partedella definizione e della funzione stessa della prigione. C'è uno spostamento o uno scivolamentocorrispondente nel modo in cui Foucaultusa i suoi termini: la prigione, dalla cristallizzazione di una macchinaaltamente raffinata di sorveglianza e di disciplina normalizzatrice (l'immagine della «prigione» che è il pezzo centrale del libro), diventa alla fine unmeccanismo per produrre o controllare la produzione dei delinquenti, in circostanze politicamente tranquille. Quindi, i l visibile «fallimento» della prigione è parte della spiegazione della sua durata e della sua sopravvivenza come istituzione. Nonintendo qui entrare nel merito di questoargomento, ma mi interessa la sua forma che, di nuovo, non è genealogica. Questimutamenti nel livello della discussionesollevano diversi problemi per la «storia del presente», la storia politicamente orientatache Foucault intende scrivere. In Sorvegliare e punire vi sono tre tipi di argomentazione che voglio distinguere tra di loro e esaminare ad uno ad uno: 1. l'analisi genealogica ripercorre «la nascita della prigione»; o, comeancheFoucault dice, costruisce una «storia dell'animamoderna e di un nuovo potere di giudicare» (sono questi l'obiettivo e gli strumenti della punizione attraverso la disciplina); 2. la storia evoluzionistica o difjusionista (in mancanza di termini migliori), di come la disciplina «era destinata a diffondersi attraverso il corpo sociale», attraverso «il meccanismo indefinitamentegeneralizzabile del panopticismo» (9); 3. la descrizione funzionalista della prigione nella Francia del XIX sec. Di questi argomenti quello«genealogico» ha più pesonello svol9, Ibid., p. 226. BibliotecaGino Bianco

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