Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

132 2. i l programma di riforma penale avanzato dagli ideologues e dagli altri riformatori durante la rivoluzione, ed anticipato dai loro predecessori nell'illuminismo; 3. le pratiche contemporanee di «disciplina» come tecnica per educare e controllare i corpi (tecniche sviluppate in monasteri, unità mentali, scuole); 4. perché la prigione divenne virtualmente l'unico strumento di punizione; 5. come si sono effettivamente sviluppate e come hanno funzionato le prigioni nella Francia dell'inizio e nella metà del X I X sec. Vi sonoparecchiecose che vale la pena di notare riguardo a questoordine di esposizione, che è organizzato molto accuratamente. La sezione 3, sulla «disciplina», sembra una grande digressione, benché sia di fatto il centro organizzatore e il principio del libro. Dopo aver discusso gli argomenti penali, e aver trattato a lungo una serie di proposte di riforma penale, proprio alle soglie della trasformazione che sta cercando di spiegare, Foucault improvvisamente abbandona l'argomento e passa a discutere della «disciplina» (che ufficialmente non si occupa affatto di punire) attraverso esempi così lontani dal campocome i regimi monarchici, l'insegnamento della scrittura nelle scuole reali e le esercitazioni militari: tutte tecniche rivolte a educare «il corpo». Soltanto dopo un lungo excursus, Foucault torna alla punizione: o piuttosto, per chiudere la digressione, cerca di dimostrare proprio che la disciplina è i l nuovo stile di punizione. L'ordine dell'esposizione mostra anche degli interessanti mutamenti nel livello dell'argomentazione di Foucault. La sezione 3, di nuovo, è centrale. Le prime due sezioni non differiscono in modo significativo da storie convenzionali della punizione: ci raccontano le pratiche prevalenti e i principi legali ad esse sottostanti, in apparenza o in teoria; una descrizione delle difficoltà, delle tensioni, dei problemi nel sistema legale; un esame delle proposte di riforma o di aggiustamento per riportare in linea i l sistema o per correggere gli abusi e così via. Ciò che segue normalmente dopo l'esposizione delle varie idee o proposte di riforma, è un rendiconto delle politiche di riforma: che gruppi sono stati coinvolti, come hanno percepito la situazione, quale è stata la bilancia delle forze, che cosa alla fine spingeva a portare avanti o a bloccare l'uno o l'altro programma, e cosi via. In luogo della narrativa che ci si aspetterebbe, Foucault si sposta a parlare della «disciplina», una forma culturale ancora abbastanza vaga, che egli scopre in contesti sociali molto diversi. I n questomodo egli aggira il punto cruciale delle storie tradizionali, in BibliotecaGinoBianco

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