Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

127 minciare dal tono. Tipicamente, le storie della psichiatria sembravano costruite in modo da valorizzare il presente, vale a dire lo stato attuale della disciplina. Suonavano come resoconti trionfalistici, che avanzavano progressivamente nel tempo, emergendo dalle epoche oscure della superstizione, arrivando all'illuminismo, ed infine alla padronanza scientifica. I temi sono ricorrenti: sono sempre esistiti individui pazzi o con disordini mentali; un tempo venivano del tutto trascurati o duramente perseguitati — in ogni caso la loro vera condizione veniva ignorata, interpretata erroneamente o incompresa; quindi, con gli inizi della storia della psichiatria, venivano infine salvati. La psichiatria cominciò a minare l'oscurantismo teologico e metafisico, prima attraverso le riforme filantropiche e umanitarie, poi sempre più direttamente di mano in mano che la psichiatria scientifica emergeva e si consolidava. La storia narrata da Foucault invece è molto diversa, ed è presentata con un tono diverso. Ben lungi dall'essere trionfalista, induce scetticismo sul presente e sembra che celebri un'epoca molto precedente l'avvento della scienza. Propone un'inversione delle valutazioni. Il punto è che Foucault ha preteso di fare questo esattamente usando la storia come arma. Per mettere in discussione delle storie costruite (secondo ogni apparenza) al servizio del presente, Foucault, come egli stessoha più tardi descritto il suomodo di procedere, si è rivolto alle ricerche storiche per rappresentare i l passato diversamente: se non «come è effettivamente stato», almeno in modo tale da rivelare le dispersioni o le illusioni introdotte o sostenute dalle storie convenzionali. 1 • Aquesto scopo ha usato diverse tecniche. Rendere i l passato non familiare. Invece di trattare i l passato comeun prologo, come una parte di una serie facilmente comprensibile e continua di eventi che si dispiega fino al presente, ha cercato di stabilire la radicale alterità del passato, la sua differenza. Consideriamo, ad esempio, la meravigliosa e ricca immagine evocativa della «nave dei folli» che introduce Follia e civiltà: «Esistevano effettivamente, queste barche che trasportavano il loro carico di folli da una città all'altra. 1 folli allora conoscevano una vita di facili peregrinazioni. Le città l i spingevano fuori dei loro confini: gli era permesso di vagare in aperta campagna, quando non erano affidati a un gruppo di mercanti e di pellegrini... Sovente le città d'Europa dovevano aver visto queste «navi di folli» accostarsi ai loro porti» (3). 3. Folie et déraison. Histoire de l a fol ie à l'age classique, Parigi, 1961, Biblioteca Gino Bianco

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