Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

118 gior parte delle femministe continuano a considerare Freud semplicemente un protagonista della società patriarcale, le cui idee non possono in nessun modo contribuire alla comprensione delle cause dell'oppressione delle donne, ma qualcuna ha cominciato a sostenere che la psicoanalisi può essere utile al femminismo proprio perché mostra come la dominazione maschile non si fonda esclusivamente sulla forzabruta, ma ha una più profonda radice psicologica. E se la psicoanalisi mostrasse che lo stesso dispotismo paternale si fonda su un precedente dispotismo da parte della madre, anche questa teoria, in fondo, non farebbe che fornire argomenti a chi vuole abolire la divisione sessuale del lavoro, che assegnaesclusivamente alle donne la cura dei figli. Così, più o meno, ragiona Dorothy Dinnerstein in The Mermaid and the Minotaur — un libro che vuole sviluppare gli argomenti di Life against Death del Brown —, e così, anche se con qualche differenza d'impostazione, argomenta Nancy Chodorow nel suo The Reproduction of Mothering (15). 15. Le prime femministe denunciavano Freud come apologeta della superioritàmaschile, per cui rifiutavano qualsiasi rapporto con la psicoanalisi, o al massimo, come Karen Borney, Clara Thompson e altre «revisioniste» freudiane cercavano di controbilanciare i l «determinismo biologico» di Freud insistendo amo' di correzione sul concetto di cultura. Le più recenti interpretazioni femministe di Freud tendono a rifiutare la psicoanalisi e a propugnare altre psicologie più «scientifiche», sperimentali o comportamentali (cfr., p. es., Naomi Weisstein, «Kinder, Kuche, Kirche as Scientific Law: Psychology Constructs theFemale» in Robin Morgan (a c.d.) Sisterhood Is Powerful, New York, 1970), maqueste posizioni oggi sono molto criticate e qualche femminista comincia aconsiderare più difficile che prima i l limitarsi a una replica a Freud che assume la forma di «una semplice opposizione ideologica», per dirla con Stephanie Engel («Feminity as Tragedy: Reexamining the 'New Narcissism'», Socialist Review, n. 53, settembre-ottobre 1980, p. 78). Invece di rifiutare o snaturare Freud le femministe cercano così di «riappropriarsi di ciò che è importante e coerente nella psicoanalisi rimettendo le donne e l'esperienza femminile al centro del problema (ibid., p. 82). Lastrategia interpretativa che emerge in opere recenti della Engel, della Mitchell, della Chodorow, della Dinnerstein, di Jessica Benjamin ecc., consiste nell'accettare la teoria freudiana, in generale, come una descrizione accurata dello sviluppo psichico in condizioni «patriarcali» quali quelle prevalse finora (in cui la cura dei figli è compito esclusivamente femminile e va subordinato ai progetti maschili di dominio e conquista) tenendo aperta la possibilità di un sistema di vita completamente diverso, che dovrebbe produrre una struttura personale altrettanto diversa. La psicoanalisi rivela i l suo retroterra «patriarcale», da questo punto di vista, non tanto nelle osservazioni occasionali di Freud sull'inferiorità della donna (espressioni di pareri personali che non dovrebbero oscurare l'importanza scientifica del suo lavoro) ma nella sua incapacità di tratteggiare uno schema di maturazione psicologica che non presupponga un rifiuto BibliotecaGinoBianco

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