Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

10 socialista». Per gli occidentali sicurezza significa una cosa assai diversa.Significa garanzia che eventuali modifiche agli equilibri geopolitici non siano astratte dai principi di autodeterminazione. Cerco di spiegare: io credo chenessundemocraticooccidentale pensi che la Polonia debba avere un ordinamento politico e sociale diversoda quello attuale a prescindere da sueautonomescelte interne; né penso che un democraticooccidentale debba desiderare che laPoloniadebbadiventare un avamposto della Cia per sovvertire la comunitàdei paesi socialisti. Penso però che un «democratico occidentale»possa e debbapensareche il principio di autodeterminazione possae debba valere anche in Polonia. Se il «democraticooccidentale»pensasseche il principio di autodeterminazionedebbaessere una categoriaapplicabile solo al di qua dell'Elba penso che questo occidentalecesserebbe di essere «democratico»; cesserebbe cioè di essereportatore di valori universalistici. E se «il democratico» sostenesseche per ragioni di realismo politico l'istanza democratica di autodeterminazionenonpossaoggiessereapplicata alla Polonia, un polaccoche vuole autodeterminarsi gli potrebbe opporre con quale diritto egli ritenga che i polacchi debbanoessereeterodeterminati. D'altra parte la realtà dei paesi dell'Est, e di conseguenza il concetto di sicurezza cheemerge dal contesto del loro equilibrio geopolitico è così perversoche ogni applicazione di principi universalistici al loro internocomporterebbe l'avvio di processi di destabilizzazione dell'equilibrio politico. Questo è il meccanismoperversosullabase del qualemolti «democratici occidentali», attenti ai problemi del mantenimentodegli equilibri geopolitici hanno, intimamente, giustificato larepressione di Jaruzelsky. E' dimostrazione di ciò il totale fallimento della Conferenza di Helsinky.Questo chiarisce anche quale era i l principio, esatto, che stava al fondo delle ideologie«democratico-progressiste»che vollero Helsinky: un processo di apertura nei confronti del sistema politico emilitare dominatodall'Urss era concepibilesolo in quanto in questi regimicrescessero, sia pure lentamente e in forme specifiche,processi di liberalizzazione del sistemapolitico. In quegli anni gli Stati Uniti uscivano dalla crisi vietnamita avendosubito un trauma, sia sotto l'aspetto militare che sotto quello dellapropria identità, di dimensioneplanetaria. E' dalla crisi morale cheseguealloscaccodell'intervento in Vietnamchenasconosia la paralisi sia i velleitarismi della politica estera americana; con essa si spieganodisastri quali i l comportamento di fronte alla rivoluzione iraniana, quanto il tentativo di poggiaresubasi più solide una politicadi cooperazione col bloccosocialista. A ciò l'Urss ha risposto, nel Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==