Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

103 romantica. Tuttavia del rappresentante del X I X secolo nelle Considerazioni, ripetiamo, non si parla. 1 discorso cambia se torniamo indietro al periodo della genesi di questo materiale di idee cosi variamente utilizzato, cioè al momento in cui l'infatuazione giovanile cede alla riflessione e alla critica. Questo accade tra i l 1908 e i i 1909 e culmina in un saggio, Geist und Kunst, tanto famoso quanto inesistente perché Mann, avendoperso la speranza di dargli forma compiuta, lo piazzò nella Morte a Venezia tra quelle opere di Gustav vonAschenbachche lui, Mann, non era riuscito a scrivere (oltre a Geist und Kunst, il romanzo Maja, i l racconto Un miserabile tEin Elenderl e un romanzo su Federico I l ) . Restò una congerie di appunti egregiamente editi da HansWysling (7) e qualche articolo che prende spunto dalla problematica del saggio, tra cui un breve ma importantissimo scritto apparso nel 1911 nella rivista viennese «Der Merker» con i l titolo Auseinandersetzung mi t Richard Wagner e ribattezzato chissà perchénelle edizioni Fischer Uber die Kunst RichardWagners (8). Riportiamo quelli che avrebbero dovuto essere i motivi centrali di Geist und Kunst, secondo la sintesi che ne dà Wysling, per la parte che ci interessa (9). «1. I l complessoWagner-Reinhardt, il sospettonietzscheanoche l'artista sia un commediante, dannato all' Olimpo dell'apparenza' e cheabbia come natura parodico'. 2. In un capitolo intitolato 'Popolarità' avrebbe dovuto essere analizzata la popolarità di Wagner, la sua cacciademagogica all'effetto, che si era creata il mezzo deli' ottica variabile', per soddisfarecontemporaneamente le esigenze goffamentesensuali e quelle più raffinate. 3. All'artista-ciarlatano Mannpensava di contrapporre il letterato, che vive consapevolmente eresponsabilmente nel proprio tempo e con le sue analisi gli giova più di quei poeti che in qualche conventicola rimpiangono gli ideali di tempi trascorsi. In base alla sua intellettualità e al suoacume psicologico il letterato a parere di Thomas Mann era chiamato a essere critico e moralista. Nella sua forma più alta egli corrispondeva al santoschopenhaueriano, che si libera dal mondo comprendendolo». E' interessante che i l letterato, che pochi anni dopo apparirà comel'avversario da combattere nelle Considerazioni, sia qui la figura 7. H. Wysling, Geist und Kunst. Th. Manns Notizen zu einem «LiteraturEssay», i n P. Scherrer-H. Wysling, Quellenkritische Studien zum Werk Th. Manns, Bern und München 1967 («Th. Mann-Studien», Bd. 1), pp. 123-233. 8. Cfr. Th. Mann, Reden und Aufsätze, Frankfurt a.M. 1965. I I , pp. 693-95. 9. H. Wysling, op. cit., p. 126. BibliotecaGino Bianco

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