Carlo Pontani - Strade ferrate negli Stati della Chiesa

3o bo si porti a Uonciglione frapposta niente meno la gran monlarrna del Cimino emulatrice dell'al Lissimo Sora Lle? La d im- o collà sarebbe invincibile e si deve quindi escludere a[alto l'i· dea di questa strada, senza nè domandar pur conto, perchò il San-fermo dimenticava la strada che da Ancona condurrebbe a Roma, la quale sa lutando non molto da lungi Viterbo e Uonciglione dalla valle del Tevere, poteva almeno su di essa ripiegar la linea ~e risparmiar così di protrarre Ja senesc separata fino a lloma . Nè ci piace pure il primo andamento da Firenze per Perugia, primieramentc pm·chò troppo si allontana con tortuoso g iro daWullimo suo fine che è Horna sul Mediterraneo; poi perchè a ogni passo s'anderebbe qui pure incontro a gravissi-. mc difficoltà spesso spesso insormontabili. Non si perdano di vista le duo grandi massime che devono sempro condurre lo ingegnere nello stabilire lo sviluppo delle linoe stradali ; la prima riguardo alle s.dite e discese, la ~c.-ton d a alle cun<l lurc con l~ quali si perde la rclla direzione. Quanto alle prime convione il più che si possa manlenero Fan· tlamcnto orizzoutale; per altro senza notevole effetto di cambiamento di moto la strada può salit·e e discendere con una pendenza comunque sia minore dell'uno per o/ o: si t•itarda n-: llo sa li le c si aceelera sensibilmente ncll·c d iscese se la pcndl!IIZa siu dall'uno al due per cento: mollo più se arriva fino al tre, limite che non si dovrebbe mai oltrcpassat·c, ma stare in esso wn gran riserbo per brevissime distanze. ( 1) N è valgono duo ( 1) Non si perdano maidl vis ta , ripeti amo, le massime plù generali c,h (' presiedono a s tab ilire lo sviluppo d'una linea ferrala . La Franc ia c l'ln:;hilt crra che ci sono rn aes lre in ques ta sorta d'imprese, sono le ~ lat. i !I ?Ì ch e vanno più sogg~~le a gr aviss imi disastri, pe r l'ardite~z a ed HICUn a che porta no a st ahd•re le loro strad e ferra t e, In Francia d if~ ll o occorre'{a r eceq tiss imanwn te grave sconce1·1o, pe rchè inavvedu - tamente a rrtpida discesa di strada si e ra fa tta succc1le re ardua salita . l\l olti essendo i veico li attacca ti ad una locomotiva, accadeva che q uesta d i ~ra n mano r all entasse il suo moto cos tretta a sa lire p e l non l-~lc !l e.pe •~ clìn .• intanto che rapid ament e d a lla di scesa precipitavano gli ultnn1 ve•co l• ; co~l ~ h e que lli al fonclo d e ll e contra rie pendenze non a vendo la forz::t d • nmonla re con la ve loc it;\ de i succed enti p e r la dil<CI' ' fl, s.olfri rnno sopra rli se l' impeto de' ca rl cnti pe r mocl o che furono j.IJ<~II-a ll l(.dlc gu ide cuu pricipi,.. iu J i tullu il trai no. C.;u la couvscicuza

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