Canzonette del senator Lodovico Savioli bolognese tradotte in latini versi

( { IOI ) quelli, che upiravano allé di lei nozze : Z:n~mAo, che l' amava t eneramente, col pretesto di trova tle uno Sposo degno di lei, la propose in premio a suello , che saprehbe vincere lui al corso ; colla condizione , che i l vinto dovesse essere ucciso. Non meno di tredici furono gl' infelici, che per di lui mano perdettero la vita . Pelope fu p iÙ fortun ato. Essendosi con sagrifizj guadagaata la p rotezione di Minerv• Cidoni•, e di Nettuno , n' ebbe in dono un Cocchio, e due Cavalli alati, con che rimase vincitore d' Enomao , possessore d' Ippodami4 , e Re d i Pisa. ' P!.NEtoP!., figlia d' ](4rio, fr atello di TindAro Re di Sparta, moglie di Ulisse Re d' It aca , celebre per la sua tcnereLza , e fedeltà verso il M.uito. PuuMo, giovine Assiro , celebre per la sua pass ione per Tisbe • Opponendosi i Genitori al le loro Nozze , convennero gli amanri di trovarsi insieme sotto un gelso bianco. Tisbe, che vi giunse la prima , veduto un Lione , si die' a fuggire . Caddele nella fuga un velo , che le copriva il capo , cui il Lione fece in pezzi , e tinse del sangue , che gli grondava da.Jia bocca . Piramo sopraggiunto, veduto il velo , non dubitÒ, che Tisbe non fosse stata divorata ; onde disperato si conficcò nel seno la propria spada • Tisbe , che venne un momento appresso , trovato Pir11.mo spirante , prese la spada fata!e , e su di essa si lasciò cadere , trapassandosi il cuore • Dicono, che i frutti del gelso, che prima et ano bianchi , spruzzati del ungue degli amanti , divennero rossi • PITONE, Serpente , o Drago mostruoso prodotto dalla Terra dopo H diluvio di Derw•liDne • .Apollo ancor G 3 fan-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==